a cura di Biancaluna Molinari
Un inizio che fa venir voglia di leggere il libro tutto d’un fiato, di sperare di avere una lunga giornata davanti per scoprire cosa succede e come andrà a finire… È quello del romanzo di Malika Mokeddem “N’zid Questo mare è la mia terra” edito da Effemme (16 €, http://www.effemme-edizioni.it ). Un libro che non poteva non uscire con Effemme, l’unica casa editrice italiana che si occupa esclusivamente di mare, nata proprio con lo scopo di realizzare libri dedicati a chi ama il mare. E la donna protagonista di queste coinvolgenti pagine ama il mare e in questo trova conforto soprattutto quando sembra essere l’unica cosa che conosce. “La vista del mare la calma. Non le è solo familiare: è un cuore immenso che batte al ritmo del suo. Pur avendolo sotto gli occhi continua a sognarlo. Fa parte di lei. Madrepatria. Flusso di esìli. Sangue blu del globo tra terre d’esodo”.
L’incipit è quello di un giallo: una donna alla deriva. Senza più memoria e senza più ricordi. N’zid è una parola araba che vuol dire “io rinasco”, “io ricomincio” e, infatti, onda dopo onda il passato lentamente riaffiora e la ricerca della verità si intreccia con quella della sua identità. E quello cui arriva è che appartenere a questa o a quella costa poco importa, perché è il mare, il continente blu che unisce tutti gli altri, la sua terra. Autrice tra le più interessanti del panorama letterario magrebino di lingua francese, Malika Mokeddem ha pubblicato diversi romanzi in cui osserva criticamente le proprie vicissitudini e quelle della sua terra, che le hanno valso numerosi riconoscimenti.
Peccato solo che non sia a colori e ricca di foto. Anche se, a dire il vero, non è certo un gran dramma, perché i testi di questo libro fanno volare la mente verso i luoghi che raccontano, fanno lavorare di fantasia, sognare e, ricchi anche di informazioni utili, fanno venire voglia di fare le valigie e partire.
“Viaggi di Miele. Mete romantiche e alternative per amanti, fidanzati, sposi” è una guida della casa editrice Polaris (13€, www.polaris-ed.it), scritta da Rossella Burattino, che propone mete classiche, ma da un punto di vista originale e, soprattutto, mete insolite.
Interessanti anche le lunghe pagine dedicate alle “piccole fughe d’amore”, perché non è sempre necessario andare dall’altra parte del mondo per trovare posti magici. “Di miele” fa certamente pensare ai viaggi di nozze: invece, il libro è esplicitamente rivolto agli innamorati di ogni tipo, non solo sposi, ma anche semplicemente fidanzati e persino amanti. Non si deve certo aspettare il matrimonio, che magari per qualcuno non arriva mai, per viaggiare all’insegna del romanticismo. Non mancano comunque suggerimenti per chi apprezza l’avventura e lo spirito selvaggio, per quelli che cercano privacy e relax in strutture lussuose o di design, o per le coppie che amano spostarsi alla scoperta dell’arte e della spiritualità. Pratico anche il formato: quasi fosse un quaderno si infila facile nella borsa e fa venir voglia di arricchirlo di commenti (anche grazie a un paio di pagine bianche lasciate in fondo al libro, gli “appunti di miele”) e, che so, di post-it e magari qualche fotografia a memoria che quel posto è stato visto.
Quante volte vi sarà capitato di scegliere la destinazione del vostro viaggio perché colpiti dalle fotografie che la ritraevano su qualche catalogo, su internet e o su qualche libro… Se sapete che cosa vuol dire, allora è molto probabile che vi ricapiti sfogliando “Una finestra sul Vesuvio” di Andrea Jappelli, Clean Edizioni (25€, www.cleanedizioni.com): 130 fotografie a colori, tutte con lo stesso soggetto, il Vesuvio. E questo perché l’architetto Andrea Jappelli ha fotografato ogni giorno, prima e non dopo le sei del mattino, e per oltre dieci anni, il vulcano di Napoli.
Sfogliando queste pagine si compie quindi un viaggio attraverso le stagioni, attraverso i colori spettacolari e le atmosfere varie e diverse che regala la natura. Sembra quasi di venire teletrasportati lì davanti e di essere soli ad ammirarlo avvolti da quella quiete che quel momento della giornata, forse più di ogni altro, sa regalare. Molto interessante la prefazione, ‘a muntagna, scritta da Vittorio Paliotti che presenta sia l’autore di questi bellissimi scatti sia il Vesuvio e il ruolo che ha assunto nell’iconografia. Questo è un libro che si può tenere sul tavolino in salotto, così da sfogliarlo ogni tanto per fare andare liberi i pensieri davanti a scatti che sembrano invitare all’introspezione e, perché no, sognare di intraprendere un viaggio vero e proprio e magari provare a reinterpretare il soggetto, secondo il proprio personalissimo stato d’animo.