a cura di Sara Marchesi
Trento, il cinema in montagna
“Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne” diceva Immanuel Kant. E quanto piatto sarebbe il panorama del cinema italiano senza il TrentoFilmfestival, la più antica rassegna internazionale di film di montagna che inizia il 31 gennaio la sua scalata verso la 59a edizione.
Un’avventura, con macchina da presa, che indaga lo spirito dei monti, il rispetto del loro ambiente, sempre più compromesso dall’uomo. In fondo siamo tutti “cittadini di montagna” e l’ha dimostrato l’over-booking nelle tre serate di apertura e un incremento di pubblico di oltre il 40% dell’edizione 2010.
La 59esima kermesse, classe 2011, non potrà essere da meno. Il festival cerca filmaker da ogni dove, nati magari nella più bassa delle pianure, ma che quando sentono l’odor di pini, neve e misteri di una scalata non sappiano resistere. La macchina da presa si accende su tutto ciò che svela l’arcano della montagna.
Un viaggio che si concluderà con l’assegnazione del prestigioso palmarès conferito da una giuria internazionale.
Il termine ultimo per iscrivere le opere al 59° Trento FilmFestival (docufilm, corti, lungo e mediometraggi, fiction) è il 31 gennaio 2011 per le opere prodotte nel 2009 e 2010; il 28 febbraio 2011 per le opere prodotte nel 2011.
Non solo sfide, ma anche celebrazioni. Il 28 aprile 2011 scatterà la 25a edizione di Rassegna internazionale dell’editoria di montagna, “MontagnaLibri”, un quarto di secolo dedicato a chi mette nero su bianco l’emozione unica scaturita dalle grandi “cattedrali della terra”. Il regolamento dell’edizione 2011 del TrentoFilmfestival e di MontagnaLibrisi trovano all’indirizzo http://www.trentofestival.it/
Arcimboldi tra danza e risate
Venerdì 21 gennaio un’intera serata dedicata ai grandi Pas de deux ci riporta a celebrare la bellezza del balletto classico attraverso capolavori senza tempo. Tra i più noti, gli estratti da balletti come “Il Corsaro”, “Don Chischiotte”,” Coppelia”, Fiamme di Parigi, Arlecchinata, Raymonda, alcuni riproposti nella loro versione originale, altri riscritti nell’efficace linguaggio coreografico di Marinel Stefanesco, come Lo Schiaccianoci. Completano il programma duetti creati su musiche immortali quali la Sonata al chiaro di Luna di Beethoven, Sogno d’Amore di Lliszt, Spartacus di Kaciaturian. Uno spettacolo che ripresenta al pubblico la compagnia del Balletto Classico Cosi-Stefanescu, da trent’anni punto di riferimento della danza internazionale.
Il 27 e 28 gennaio si prospettano due serate all’insegna del divertimento con Giorgio Panariello porterà sul palco degli Arcimboldi il suo nuovo show “Panariello non esiste”.
Dal 10 gennaio ricomincia infine “Zelig” il noto spettacolo di cabaret presentato da Claudio Bisio e Paola Cortellesi http://www.teatroarcimboldi.it/
Un teatro di tragedia e di pentimenti
Dal 14 al 23 gennaio è in scena al Teatro Litta di Milano ‘Il vespro della Beata Vergine” di Antonio Tarantino per la regia di Michela Blasi. Uno spettacolo molto particolare, che oscilla tra lo stile tragico e la gag comica. Un testo sarcastico e grottesco, che analizza tematiche come il disagio, la diversità, la malattia e l’emarginazione.
Un inizio tragico, un padre che va all’obitorio a riprendere il corpo del figlio morto annegato e l’attesa dell’autopsia. Ma anche un percorso tra i ricordi, tra situazioni di vita difficili. Un dialogo tra un padre e un figlio che non c’è più, un vero e proprio viaggio in dietro nel tempo, in cui è analizzato quel che è stato, quel che poteva essere e quel che non sarà mai più, in un conflitto di stati d’animo molto diversi tra loro.
Dal 18 al 30 gennaio è invece possibile assistere a “Avevo un bel pallone rosso” di Angela Dematè per la regia di Carmelo Rifici. Il testo, vincitore del Premio Riccione per il Teatro 2009, attraverso il dialogo tra un padre e una figlia, analizza gli “anni di piombo”, il terrorismo e le sue vittime innocenti, l’incomunicabilità tra generazioni molto diverse tra loro. Un tema sempre attuale, un nodo cruciale della storia italiana di cui ancora si parla.
http://www.teatrolitta.it/ – promozione@teatrolitta.it
Teatro Nuovo, danza e divertimento
Dopo 41 anni dalla prima rappresentazione a Milano, di Mistero Buffo, dal 4 al 16 gennaio, tornano Franca Rame e Dario Fo in “Mistero Buffo dalle origini”, con una selezione di monologhi tratti da Mistero Buffo dei primordi e da altri monologhi. Uno spettacolo divertente e in continua evoluzione, con l’inserimento di nuovi testi, accompagnati dall’amore di questi attori per questo mestiere.
Dal 18 al 23 gennaio è in scena Loretta Goggi con “S.P.A. – solo per amore” di Augusto e Tony Fornari.
Questo unico “one woman show” è stato ideato e creato su misura per Loretta da Gianni Brezza, che firma la regia dello spettacolo, un binomio vincente, non solo nella vita, che promette di ripetere i successi di fortunatissime e irripetibili trasmissioni e show del passato. Musica, teatro e tanto divertimento saranno le specificità di questo spettacolo originale che spazierà da grandi emozioni musicali, con l’omaggio ai grandi cantautori della canzone italiana, a esilaranti momenti di comicità e dialogo con il pubblico.
Ad accompagnare l’artista sarà un’orchestra di 10 musicisti e un corpo di ballo di 10 ballerini.
Dal 25 gennaio fino al 13 febbraio tornano i ballerini-illusionisti capeggiati dall’americano Moses Pendleton, famosi per la loro capacità di evocare un mondo di immagini surreali usando corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra.
Il famosissimo gruppo di ballerini-illusionisti presenta i frutti dell’immaginazione del coreografo e direttore Moses Pendleton, imprevedibili, talvolta bizzarri e notoriamente estranei al mondo della danza. “Momix Remix”, il nuovo spettacolo, presenta le loro immagini più emozionanti e affascinanti in occasione dei 30 anni dalla nascita della compagnia http://www.teatronuovo.it/
Tango torinese
Fino al 7 gennaio continua l’appuntamento con il Festival Torino Anima Tango, manifestazione di grande interesse che vede ogni anno avvicendarsi sulle piste da ballo danzatori di fama internazionale contendersi il titolo di campioni europei della sensuale danza latino-americana.
Rojer Zalasar y Christina Sarioglou, i vincitori della scorsa edizione, si confrontano, in questa occasione, con Marcelo Ramer y Selva Mastroti, Alejandro Angelica y Ornella Solar e Alejandro Sanguinetti y Elly. La colonna sonora delle serate prevede l’eccellente contributo dell’Orchestra Flores de Alma che si dedica da diversi anni alla realizzazione di repertori destinati alle serate di ballo, alla didattica e agli spettacoli teatrali.
La kermesse tanguera prevede 12 giorni di concerti, spettacoli ed esibizioni dedicate a questo tema e si svolge ogni sera all’Aldobaraldo di Torino, storica sala da ballo della città piemontese.
Il tango torna in città con il suo messaggio dell’amore e della passione che dialogano senza il bisogno delle parole: l’arte del ritmo e del movimento invoca un parlarsi attraverso i gesti che si esprimono nella perfetta sincronia di due anime che si incontrano e rincorrono, richiamando i sentimenti universali più vicini all’istinto primordiale manifestati con forza in questa danza che da sempre vuole donare una forma dinamica all’imprevedibilità del movimento dei corpi danzanti, metafora della mutevolezza della vita in tutte le sue più intriganti sfumature, ben raccontate dalla cultura latina alla quale questa danza rimane indissolubilmente legata.
http://www.aldobaraldo.net/ – aldobaraldo@libero.it
Sciamani e artisti a Malindi
Dopo il successo delle precedenti edizioni, torna a Malindi (Kenya) dal 30 dicembre 2010 al 28 febbraio 2011, all’AFRICAN DADA Resort Casuarina, la Biennale Internazionale d’Arte.
Questa terza Biennale, dedicata a Pietro Calabrese e curata da Achille Bonito Oliva, organizzata da La Biennale di Malindi ltd e dalla Fondazione Sarenco, approfondirà il tema “Safari: artisti e sciamani”.
Partendo dal significato della parola “safari”, in arabo spostamento, movimento, il curatore pone l’attenzione sul comportamento delle “tribù artistiche” contemporanee, caratterizzate da una prospettiva trans-nazionale e multimediale, e costituite da soggetti il cui processo creativo si basa su un costante confronto culturale.
I quarantatre artisti selezionati provengono da Africa Meridionale, Europa, Canada, India, Cina e Giappone.
Le opere presentate consentono di creare un parallelismo tra la figura dell’artista e quella dello sciamano che, nel rispetto della libertà di ogni singolo individuo, svolge un ruolo fondamentale nell’evoluzione della società di cui fa parte.
Come sostiene Achille Bonito Oliva: “Qui sono raccolti artisti di molte generazioni che a livello internazionale hanno inciso non soltanto sul linguaggio ma sulla mentalità degli altri artisti [..] Questi artisti infatti costituiscono in qualche modo non solo presenze che scavalcano il presente e cavalcano il futuro, ma veri e propri modelli comportamentali di adesione critica al proprio contesto.”
http://www.labiennaledimalindi.com/ – http://www.fondazionesarenco.com/
fondazionesarenco@libero.it
Gershwin e il suo “americano a Parigi”
Il Teatro Manzoni di Milano festeggia l’arrivo del nuovo anno con l’opera musicale “Un americano a Parigi” di George Gershwin. Fino al 9 gennaio l’attuale elaborazione drammaturgica per balletto curata da Riccardo Reim per la coreografia di Luigi Martelletta e l’interpretazione di Raffaele Paganini segue quindi il doppio binario dell’opera originale e della sua versione per il grande schermo al quale però si aggiunge un terzo elemento, ovvero il dato riguardante George Gershwin, lui stesso, neppure trentenne, giovane “Americano a Parigi”, dove effettivamente soggiornò, abbagliato dalla cultura europea, amante della tradizione classica, pazzamente invaghito della musica di Maurice Ravel. “Un americano a Parigi” diviene così anche un’indagine su ciò che costituisce il processo creativo in un musicista fortemente anomalo come Gershwin, capace di una sintesi unica e irripetibile tra le musiche di estrazione popolare e quelle di tradizione più nobile, riuscendo come nessun altro a fonderle in una miscela di immenso fascino. Un altro aspetto importante di questa versione a balletto dell’opera di Gershwin (tra l’altro, la prima in Italia) è l’attenzione all’atmosfera davvero irripetibile della Parigi degli ultimi Anni Venti, quando la capitale francese era di fatto la capitale culturale d’Europa e forse del mondo: una Parigi ancora memore della grande stagione impressionista e già percorsa dai primi fremiti dell’esistenzialismo, che viene qui resa (anche scenograficamente, con numerose citazioni pittoriche) con lo sguardo “innocente” ed entusiasta del protagonista e del suo “innamoramento” giovanile per la cultura d’oltreoceano, di cui avverte in sé le radici http://www.teatromanzoni.it/
La rivista italiana con i Legnanesi
Dopo una stagione travolgente in numerose piazze la compagnia de I Legnanesi è ritornata fino al 13 di febbraio al Teatro Ventaglio Smeraldo con un esilarante spettacolo. “Fam Fum e Frec”, totalmente inedito in costumi, scenografie, musiche e testi, è un nuovo capitolo della rivista all’italiana: sette cambi di scena, venticinque tra attori e ballerini, musiche e divertentissime gag per oltre due ore e mezza di entusiasmante spettacolo. In questo nuovo show, come sempre legato ai temi di attualità Teresa, Giovanni e Mabilia e tutti i personaggi che animano il cortile portano sul palcoscenico i racconti e le storie fatte di privazioni, disagi economici, false illusioni e gioie irrefrenabili della povera gente. Alti e bassi, però conditi da una sottile ironia e da una grande speranza di una vita migliore.
Nel loro regno, il cortile, succede di tutto, dalle liti vere e proprie, ai battibecchi con i vicini sempre per futili e banali motivi che sfociano alla fine in una sana e pulita risata.
Teresa, sempre pratica e in bolletta, quasi si ammala per le preoccupazioni e non perde occasione per battibeccare con la sua vittima sacrificale preferita, il Giovanni: lei lo vorrebbe morto, ma in fondo non riuscirebbe a passare un giorno senza il suo grande amore. E anche Mabilia non cambia mai: la “bella del cortile” vagheggia continuamente in fantasie meravigliose ma irrealizzabili, aspirante showgirl un po’ su d’età. Ma forse anche per lei c’è un futuro…l’amore vero…un buon partito…sarà insomma la volta buona?
http://www.officinesmeraldo.it/
La danza nei quattro elementi
Al Teatro Ciak Webank.it – Fabbrica del Vapore, dal 20 al 23 gennaio RBR DANCECOMPANY propone un nuovo spettacolo “4” del tutto innovativo, con il supporto di effetti video e fondali tecnologici, che creeranno uno scenario mistico e surreale. I nove artisti di ottima tecnica classica si alterneranno sul palco, apparendo e scomparendo, moltiplicandosi magicamente, grazie ad uno studio accurato di luci che incanterà il pubblico, ritrovandosi piacevolmente proiettato in un’atmosfera rarefatta dalle magiche illusioni ottiche. Lo spettacolo, diretto da Cristiano Fagioli, è caratterizzato dalla continua ripetizione del numero quattro.
E’ infatti un viaggio attraverso i 4 elementi: l’aria libera, infinita, inafferrabile, l’acqua linfa vitale liquida, il fuoco, un viaggio nel passato all’incredibile scoperta di questa, la terra, ampia solida sotto i nostri piedi, in lei si concentra la materia, sostiene il nostro cammino, generatrice di tutti i viventi.
In questo cammino fatto di poesia colore speranza amore e coraggio, il pubblico si trova a riflettere sul gran mistero della vita, ma ancor più grande, sul mistero dello spirito, forza inesauribile che avvolge da sempre l’uomo nella sua evoluzione. Ancora una volta RBR DANCECOMPANY va alla ricerca dell’infinito attraverso la danza, arte che si svolge nello spazio e nel tempo, tutto intorno e dentro di noi, linguaggio universale, sinfonia di rigenerazione http://www.officinesmeraldo.it/