Lapponia svedese: il grande freddo
di Sahara Sebastiani
E’ lungo e magico l’inverno al Circolo Polare Artico. Ed è questa la stagione più suggestiva per andarci: l’atmosfera natalizia fa sentire meno stretta la morsa del freddo, le stalattiti gelate scintillano come palle brillanti sull’albero di Natale, branchi di renne si aggirano pazienti brucando quello che trovano. Siamo nella Lapponia svedese, estremo nord della vecchia Europa che ha conservato intatte ataviche tradizioni.
Le regine del grande freddo
La Lapponia è anche una terra promessa per i naturalisti appassionati. Ci sono i percorsi di birdwatching da scoprire: lasciano a bocca aperta non appena ci si rende conto della straordinaria varietà di uccelli che qui vivono e nidificano. E, soprattutto, c’è l’emozionante incontro con le renne.
Sono loro, le renne, le regine del grande freddo, protagoniste di un panorama incantato. Bellissime da vedere, imponenti ma mansuete, docili e utili all’uomo, rievocano antiche leggende popolari: non sono forse loro a trainare la slitta di Babbo Natale nella più magica delle notti? E non è sotto le spoglie di una renna che si cela la fata bonacciona di tante favole?
Aiutati dalle guide locali, presto si scoprono le caratteristiche di questo animale che tutti conoscono, ma pochi hanno avvicinato. Si apprende così che il nome renna è di origine germanica: indica i mammiferi ruminanti del genere Rangifer, diffusi solo nelle regioni fredde dell’emisfero settentrionale. Alta fino a 1,40 m. e lunga non più di due, ha il corpo tozzo, una breve coda, il pelo grigio ruvido e ispido e una ricca criniera. Ma il suo elemento di maggior spicco sono le corna: ampie, ramificate, arcuate in avanti.
Amano la vita in branco, le renne, e prediligono i rigori dell’inverno: d’estate si spostano pigramente alla ricerca di licheni e muschi finché, a settembre, ripetono puntuali il rito della stagione degli amori, con furiosi combattimenti tra i maschi per accaparrarsi il diritto di impalmare la contesa pulzella dagli occhi dolci e dalle corna affusolate. Il frutto dell’amore vedrà la luce dopo otto mesi. Le femmine partoriscono uno o due cuccioli, che nutrono e accudiscono amorevolmente fino all’autunno successivo.
Tra husky e igloo
Ma non è che la Lapponia svedese non offra altro al di là delle renne: è un Paese allegro e pieno di risorse, dove la vita all’aperto, nonostante il freddo, la fa da padrona. E’ bello, per esempio, lasciarsi andare all’emozione quando, imbacuccati in tute termiche e coperte, ci si tuffa in una corsa attraverso la tundra, andando incontro all’aurora boreale, su una slitta trainata dagli husky, i cani dagli occhi di ghiaccio.
Si può provare il brivido di dormire una notte in un igloo, o passare una giornata con i nomadi lapponi pranzando in una tenda tipica e assaggiando i loro piatti tradizionali. E poi c’è Kiruna da vedere, il capoluogo della regione, città mineraria a due passi dal Circolo Polare Artico.
Consigli utili
Informazioni: Ente Svedese per il Turismo, http://www.visit-sweden.com/
Documenti: carta d’identità valida per l’espatrio.
Abbigliamento: per le escursioni nella tundra e le gite in slitta e motoslitta, le organizzazioni locali mettono a disposizione un adeguato abbigliamento termico.
Voli: la Sas assicura collegamenti con Kiruna: orari e tariffe consultabili su http://www.scandinavian.net/ Â
Viaggi organizzati: tra i tour operator specialisti sulla destinazione vanno segnalati Giver viaggi, http://www.giverviaggi.it/ Â e Cristiano viaggi, http://www.cristianoviaggi.it/