a cura di Valentina Maestrelli
Questo mese vi portiamo in provincia di Perugia, a Torgiano, un luogo importante per l’Umbria del vino. Questo antico borgo medievale fortificato in mezzo a colline tappezzate di vigneti e uliveti è anche città dell’olio. È vero infatti che in Umbria, come in Toscana, i produttori vitivinicoli sono spesso anche produttori di olio e le due colture caratterizzano paesaggio e cucina. Per fare un bagno di cultura in questi due mondi vi consigliamo due splendidi musei proprietà Lungarotti (http://www.lungarotti.it/), un punto di riferimento per gli enoturisti che viaggiano in Umbria: il Museo dell’Olivo e dell’Olio e il Museo del Vino.
Voluto e realizzato da Giorgio Lungarotti con la moglie Maria Grazia, il Museo del Vino (museovino@lungarotti.it aperto tutto l’anno, tranne il 25 dicembre, orario estivo: 9-13;15-19, ingresso a pagamento) ha sede a Torgiano, nella pars agricola del monumentale palazzo Graziani-Baglioni, dimora estiva gentilizia del XVII secolo. Il percorso museale, sviluppato lungo venti sale, propone oltre 2800 manufatti, esposti secondo criteri museografici moderni e di grande rigore scientifico. Reperti archeologici, attrezzi e corredi tecnici per la viticoltura e la vinificazione, contenitori vinari in ceramica di età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo, edizioni colte di testi su viticoltura ed enologia, manufatti di arte orafa, tessuti e altre testimonianze di “arti minori” documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato nel corso dei millenni il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale. A partire dal mondo antico: vite, uva e vino, elementi portanti nella economia agricola di quei popoli, hanno alternato a valenze puramente economiche usi e significati religiosi e profani. Le singole raccolte presenti al museo propongono il tema vitivinicolo e bacchico come filo conduttore per la lettura delle vicende storiche delle quali i singoli oggetti divengono espressione.
Nato in continuità di intenti con la ideazione del Museo del Vino, il Museo dell’Olivo e dell’Olio (museoolio@lungarotti.it, aperto tutti i giorni dell’anno, tranne il 25 dicembre, con orario estivo 10-13;15-19, ingresso a pagamento) è situato in un piccolo nucleo di abitazioni medievali all’interno delle mura castellane. Il percorso si snoda lungo dieci sale e si apre con informazioni sulle caratteristiche botaniche dell’olivo, sulle cultivar più diffuse in Umbria, sulle tecniche tradizionali e d’avanguardia di messa a coltura e di estrazione dell’olio. Le sale successive, ambientate in un ex frantoio, ospitano una ricca documentazione relativa alla storia e alla evoluzione delle macchine olearie. Il percorso prosegue nei due piani superiori, documentando la presenza e l’importanza dell’olio nella vita quotidiana attraverso i millenni: eccellente alimento, ma ancora prima, elemento essenziale per rendere bello il corpo, indispensabile fonte di luce e di riscaldamento, elemento rituale e talvolta sacro, addirittura magico per alcuni, simbolo di saggezza, fertilità e pace, ha permeato la quotidianità di innumerevoli culture. Al termine del percorso museale, un corridoio di proverbi e detti legati all’olio conduce alla visione di una grande tavola raffigurante un campo di olivi al vento, indicativo dell’attenzione al paesaggio che sottende la ricerca che ha portato alla creazione del museo.