a cura di MarcoTenucci
Una nuova rubrica, piena di emozioni ed “acqua”. Affronteremo questo magnifico elemento in tutte le possibili maniere, in collaborazione con il magazine www.wind67wide.it per la parte inerente al mondo sopra l’acqua e con www.sottacqua.info per quella dedicata alle bellezze sottomarine.
Una rotazione mensile che comincia da questo mese di luglio, con “Sopracqua”
Schiuma e adrenalina
Discendere le rapide di un torrente a bordo di un gommone – gli spruzzi in faccia e un bel po’ di adrenalina nelle vene – regala momenti entusiasmanti. Stiamo parlando del rafting (dall’inglese raft, ovvero massa di tronchi galleggianti, zattera), uno sport emozionante che si pratica in ambienti naturali il più delle volte selvaggi e incontaminati. Visto dall’acqua, il fiume offre un punto di vista speciale e il camping nautico, nel caso di lunghe discese, è un’esperienza indimenticabile: tenda, sacco a pelo… e il brontolio delle rapide a cullare il nostro sonno dopo una giornata d’avventura e sana fatica.
La classificazione delle difficoltà dei corsi d’acqua, valida sia per il rafting sia per il kayak, va dal 1° grado (facile) al 6° (limite di navigabilità). I torrenti non troppo impegnativi sono alla portata di tutti, bambini compresi. Le discese più difficili sono riservate invece ad equipaggi in grado di affrontare con tecnica e affiatamento le insidie di rulli e rapide turbinose. Il rafting può diventare allora uno sport estremo.
Da qualche anno l’utilizzo turistico dei gommoni fluviali è cresciuto e sono nate numerose scuole di rafting, alle quali è sempre preferibile affidarsi per vivere una discesa in tutta sicurezza: con a bordo una guida professionista abilitata dalla Federazione Italiana Rafting (www.federrafting.it) anche un equipaggio poco esperto sarà in grado di affrontare senza alcun rischio passaggi difficili. Ad ogni gruppo viene fornito l’equipaggiamento completo e impartito un breve training prima di cimentarsi con le rapide. La scuola si occupa inoltre – particolare non trascurabile – di recuperare il gommone alla fine della discesa.
Per navigare su un gommone da rafting è ovviamente indispensabile saper nuotare. Essere sbalzati fuori bordo e ritrovarsi in balia della corrente è un evento raro, ma non impossibile. Niente paura, lasciatevi trasportare e godetevi il bagno fuori programma. Ad una serie di rapide segue sempre un’ansa tranquilla dove approdare…
L’equipaggiamento
Il gommone da rafting è costituito da una robusta struttura tubolare divisa in compartimenti stagni indipendenti, in modo che in caso di foratura si sgonfi solo parzialmente. Privo di parti rigide, ha il fondo pneumatico autosvuotante e apposite foot-straps in cui infilare i piedi durante la discesa. I modelli da 6 a 10 posti sono lunghi dai 4 ai 5 metri.
L’equipaggiamento prevede: la pagaia, una muta di neoprene spessa 3-4 millimetri, un giubbetto salvagente a norma, il casco, la sacca da lancio che contiene una ventina di metri di corda e dei moschettoni. Le sacche o i bidoni stagni servono per tenere all’asciutto i vestiti di ricambio, le provviste e l’eventuale attrezzatura videofotografica che servirà ad immortalare i momenti più spettacolari della discesa.
Per saperne di più, la “bibbia” è Rafting: la storia, la tecnica, i percorsi, di Maurizio Bernasconi e Marco Tenucci, Fabbri Editori.
Scuole “storiche”
Consultando il sito della F.I.Raft si possono trovare molte informazioni e indirizzi. Due scuole “gemellate”, ideali per imparare, si trovano in Valsesia (Piemonte) e a Morgex in Valle d’Aosta (www.rafting.it).
A Marsaglia (PC), in Val Trebbia, dove la natura incontaminata e le limpide acque del fiume regalano uno scenario naturale di suggestiva bellezza, il centro di sport fluviali Sports In Open Space (www.sportsinopenspace.com) organizza corsi di kayak, discese di rafting, canyoning, weekend sul fiume con pernottamento in campo tendato, camps under 18 e family camps con tante attività outdoor per la famiglia.
Per vivere esperienze “Sopracqua”: www.wind67wide.it