Alla scoperta di Bagnoli del Trigno, nel cuore della provincia di Isernia: un viaggio tra curiosità, ghiottonerie, monumenti storici e feste spettacolari
di Patrizia Ribuoli
Di taxisti, di questi tempi, si fa un gran parlare, ma pochi sanno che quasi la metà di quelli che percorrono le vie di Roma dal mattino alla sera e dalla sera alla mattina sono originari del Molise. Anzi: per la maggior parte vantano radici a Bagnoli del Trigno, in provincia di Isernia. Sono i figli e i nipoti dei tanti bagnolesi che partirono in cerca di fortuna verso la capitale ai tempi dell’emigrazione: una volta arrivati a Roma molti di loro trovarono lavoro prima come stallieri, poi come vetturini e infine, quasi per logica consequenzialità, come taxisti. Nel loro cuore, però, Bagnoli conserva intatta la sua immagine più emozionante: un suggestivo comune abbarbicato a ridosso di un massiccio roccioso incastonato come una perla preziosa tra il fiume Trigno e il torrente Vella. Suggestivo a tal punto da meritarsi l’appellativo di “Perla del Molise” e da apparire, agli occhi del visitatore che lo scorge già da lontano, come un presepe che non teme lo scorrere delle stagioni. Il posto ideale, insomma, per una zingarata con gli amici di qualche giorno: la cucina locale è ottima e abbondante, l’ospitalità genuina e generosa, le cose da vedere parecchie, le occasioni per divertirsi non difettano mai e quelle per fare un salutare tuffo nella natura pure. Persino chi è all’eterna ricerca di sorprese e curiosità non verrà deluso, per esempio…
Terra di sopra e Terra di basso
La prima curiosità che stupisce anche il visitatore più avvezzo alle stranezze del campanilismo è che Bagnoli, pur essendo un comune di dimensioni mignon, vive una vera e propria scissione sociale e culturale tra le due zone che lo compongono. Colpa della collocazione del territorio comunale: Bagnoli, infatti, è letteralmente sdraiata sulla roccia per un dislivello che va dai 783 metri sul livello del mare della sua parte più alta, detta “Terra di sopra”, ai 660 metri di quella più bassa, chiamata ovviamente “Terra di basso”. Da qui l’accesa, anche se sempre ironica e scherzosa, schermaglia tra gli abitanti delle due zone, sempre pronti a sfidarsi in regolar tenzone in occasione delle tante feste che il paese vanta per tradizione: una sfida che culmina invariabilmente in lunghe discussioni su chi organizza lo spettacolo pirotecnico più entusiasmante, o in chi prepara la zuppa di fagioli più gustosa.
Tra miti e leggende
Belle e ricche di tradizione le leggende he ammantano l’origine di Bagnoli del Trigno. Come quella, per esempio, che lega la nascita del paese alle preferenze termali di un nobile cavaliere romano: già, perché lui prediligeva farsi un bagno dove le acque del Trigno sono più ricche di minerali e così, per non doversi sobbarcare la fatica di percorrere troppa strada per raggiungere il fiume, decise di edificare un borgo nelle vicinanze. In effetti c’è anche una seconda leggenda che parla delle qualità termali del Trigno, tanto che si dice che Bagnoli sia sorta intorno a un complesso termale chiamato Balneoli. Ma non dimentichiamo anche una terza leggenda che spiega le origini di Bagnoli: racconta che il borgo sorse ai tempi delle invasioni barbariche, quando la gente, per difendersi dalle scorrerie nemiche, andò a rifugiarsi sotto la “petra” dando vita a un primo nucleo di case destinato a diventare il rione di Santa Caterina. Ognuno scelga la leggenda che gli piace di più, anche se la terza è quella che sembra avere le maggiori possibilità di avvicinarsi alla verità: un po’ perché gli abitanti di Bagnoli, in dialetto, chiamano ancora il paese “la petra”, e poi perché Santa Caterina è di sicuro il quartiere più antico della Perla del Molise.
A spasso per il paese
Non affidatevi, per la visita di Bagnoli del Trigno, a uno dei tanti bagnolesi vacanzieri che ci tornano solo quando scatta il momento delle ferie: vi porterebbe in giro solo per trattorie e ristoranti per farvi scoprire i mille sapori della vera cucina molisana. Il vostro palato ne sarebbe di sicuro deliziato, ma tra pranzi pantagruelici che diventano tutt’uno con cene altrettanto succulente, finireste per vedere molto poco del paese e guadagnare parecchi chili in più. Meglio chiedere a qualcuno che a Bagnoli del Trigno ci vive sempre di farvi da guida: i peccati di gola per lui solo un’abitudine quotidiana e non ne sarà distratto. Sì, perché a Bagnoli da vedere ci sono parecchie cose. Per esempio il magnifico castello medioevale con la sua storia intrigante e la sua spettacolare posizione che rende il panorama di Bagnoli unico e irripetibile. E poi le chiese, orgoglio e vanto dei bagnolesi: la prima che vale la pena di conoscere è quella di San Silvestro con il suo magnifico portale, risalente al XIII-XIV secolo, con decorazioni scultoree e il bellissimo Campanile sulla Roccia. Nella Terra di Sotto meritano una sosta le chiese di Santa Caterina e di San Michele, la suggestiva piazza Olmo, la scalinata San Felice, la Fonte vecchia e Sprondasino. Poi la passeggiata può continuare nel centro storico, per ammirare la “casa romana”, e proseguire nella Terra di Sopra con il suo groviglio di stradine in salita, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta con campanile e campana di quasi 3 tonnellate e mezza, la chiesa della Madonna di Fatima e la casa del pellegrino, la chiesa della Madonna della Valle Bruna, le Cannavine, Fonte Cervello, piazza Umberto I con il monumento, il parco Mario Lippucci… Insomma: volendo di cose da vedere ce ne sono davvero tante, anche se il richiamo naturalistico dei dintorni è come una Circe che invita a tranquille escursioni nel verde o a un divertente tuffo nelle acque del Trigno.
Da una festa all’altra
A Bagnoli del Trigno ogni stagione ha la sua festa, e tanto basta a renderlo un paese che merita una visita in ogni periodo dell’anno. Fantastica la versione natalizia di questo antico borgo arroccato come un presepe naturale: c’è la processione delle “’ndocce”, delle enormi torce che vengono fatte bruciare di notte, rendendo lo spettacolo ancora più suggestivo, e che si spengono solo con il vino nuovo spillato dalla botte, in omaggio a un antico rito di buon auspicio per i raccolti. A Carnevale, invece, ogni anno si snoda la sfilata dei “Mesi”, con carri e canti. Ma quando il calendario degli appuntamenti diventa più ricco è durante la primavere e l’estate; si incomincia con la festa di San Michele l’8 maggio, poi c’è quella della Madonna dei Miracoli il 16 giugno, quindi la festa patronale di San Vitale il 20 agosto, Sant’Antonio il 21 e la Madonna di Fatima il 27 agosto, per poi chiudere la stagione con la Madonna di Vallebruna l’8 settembre e la festa di Sant’Emidio il 9 ottobre. E non basta: il 18 agosto c’è il Palio di Santa Caterina, e il 24 agosto la festa di Topolino per i bambini.
Il palio di Santa Caterina
Il palio di Santa Caterina inizia nel pomeriggio del 18 agosto, quando il paese torna magicamente alla fine del Settecento: il duca apre il corteo con i nobili e le autorità. Intanto, per i vicoli del borgo vengono allestiti punti di ristoro per la degustazione dei prodotti tipici bagnolesi come lo scattone (pasta affogata nel vino), le sagne con i fagioli, lo scarcio, la pescia co lo cazzimarro… Tutti possono comprarli e degustarli, a patto che abbiamo cambiato gli euro in “ducati”, la moneta corrente dell’epoca rievocata. E intanto la coreografia della festa permette di rivivere due antiche leggende. La prima dice che, in occasione della festa di Santa Caterina, dopo la mezzanotte dal castello si liberano le fate e chi le vede vedrà anche realizzato un suo desiderio. La seconda, invece, rievoca la storia di un giovane sposo che va a fare la serenata alla sua bella: lei si affaccia al balcone e poi scende per abbracciare il suo amore, ma arriva il duca che rivendicare il suo “ius primae noctis” sulla fanciulla. Ma il popolo questa volta non ci sta: è stanco di ingiustizie, così uccide il duca e poi si dirige in massa al castello per incendiarlo. È il momento più straordinario della festa: un tripudio di fuochi d’artificio sembra veramente ammantare di fuoco il castello. Uno spettacolo indimenticabile. Da godersi tutto con il naso all’insù.
Per maggiori informazioni: http://www.comune.bagnolideltrigno.is.it/ – http://www.moliseturismo.eu/