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Fiori e colori in Olanda              

di Franca Dell’Arciprete Scotti  

 

A L’Aja non è impossibile vedere la Regina Beatrice a passeggio, vicino al palazzo in cui lavora. Da secoli cuore della storia nazionale, questa città legata alla casa reale dal 1248, é avvolta in un’atmosfera di elegante nobiltà: lunghi viali, residenze prestigiose tra cui molti palazzi reali, gallerie d’arte, immancabili canali fiancheggiati da immancabili piste ciclabili. L’Aja é sede di importantissimi enti internazionali, ma anche una città da visitare e vivere in relax, gironzolando per negozi e boutique oppure osservando i cigni e i pellicani che affollano il fossato intorno alle mura austere del Parlamento. Ma soprattutto si possono trascorrere ore e ore negli splendidi musei della città, ricchi di capolavori come “La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer. Un’occasione perfetta per un week end a L’Aja sarà la mostra “Kandinsky & der Blaue Reiter” aperta fino al 20 maggio presso il Gemeentemuseum. All’interno del programma triennale Holland Art Cities, questa mostra offre per la prima volta una panoramica sull’arte dell’espressionismo della prima metà del Novecento. Il gruppo Der Blaue Reiter o Cavaliere Azzurro con il russo Wassily Kandinsky e il suo amico Franz Marc si impose all’attenzione mondiale con quadri espressivi, ricchi di colori intensi che spezzavano la tradizionale stesura di forme e colori sulla tela. Nasce così un astrattismo lirico, basato su improvvisazione, emozione ed intuizione. E dopo la visita alla mostra non rimane che una passeggiata in bici fino alla lunga spiaggia tra le dune di Kijkduin, sul mare del Nord, dove i bar all’aperto, aperti e riscaldati tutto l’anno, invitano a fare uno spuntino con aringa e salmone.

Come l’acqua, i fiori sono inseparabili dall’immagine di Amsterdam. Tulipani ovunque, nelle bancarelle ad ogni angolo, ai mercati rionali, lungo i canali che si intrecciano in tutta la città. Amsterdam, letteralmente “diga sul fiume Amstel”, fu fondata attorno all’anno 1000, ma si sviluppò soprattutto durante il Secolo d’Oro, il 17° secolo, grazie ai commerci con l’India. Vennero costruiti canali in tutta l’area urbana e Amsterdam diventò presto il porto più grande del mondo e il centro finanziario più importante Oggi parte del fascino di questa città risiede proprio nella rete d’acqua che lega case, monumenti, boutique e gallerie d’arte e invita a percorrerla a piedi, in bici oppure scivolando dolcemente sui battelli. Acqua e fiori saranno uniti nelle Giornate dei giardini aperti organizzate dal Museo dei Canali di Amsterdam durante il terzo fine settimana di giugno, in cui circa 30 giardini nei pressi dei canali saranno aperti al pubblico. Passeggiando lungo i canali si scoprono non solo le classiche facciate delle case alte, dal profilo triangolare e finestre colorate, ma anche scorci insospettati. Anche i quartieri infatti subiscono le mode e all’improvviso cominciano, in un misterioso passaparola, a  richiamare folle di turisti. Oggi, ad esempio, non si può perdere il quartiere Jordaan, conosciuto per i suoi caffè, ristoranti accoglienti, negozietti originali e un’inconfondibile atmosfera. Mentre i canali più grandi nel 17simo secolo richiamavano l’élite della città in spaziose e lussuose case, i canali più stretti del quartiere Jordaan avevano richiamato i cittadini meno abbienti, spesso immigrati. E mentre allora nel Jordaan si raggruppavano le attività che nella cerchia dei canali non erano benviste, come birrerie e concerie, oggi il quartiere è ambitissimo da giovani e intellettuali. Secondo una teoria, il nome Jordaan deriverebbe dal francese "jardin", giardino, come dimostrano anche i nomi di fiori che caratterizzano i nomi di piccoli canali. Fiori ovunque ad Amsterdam. Anche nei suoi splendidi musei, che offrono importanti mostre all’interno del programma triennale Holland Art Cities. Il Rijksmuseum esibisce “Tulipani ad Amsterdam”, le più belle stampe e i più bei disegni di tulipani del 17° secolo. Tulipani sciolti, in mazzi, in giardino, come ornamento o in dipinti allegorici. Pezzo forte della mostra è il libro di tulipani di Jacob Marrel del 1637-1639, una vera rarità difficilmente esposta al pubblico, concepito probabilmente come una sorta di catalogo da cui i clienti potevano ordinare i bulbi. Il libro, conservato ancora con la copertina originale, è composto da circa 80 pagine con decine di tulipani, di solito di colore rosso o viola. Colori strepitosi anche nella mostra più importante in corso attualmente ad Amsterdam fino a settembre. “Da Matisse a Malevich. Pionieri dell’arte moderna dal museo Hermitage” espone circa 75 dipinti dell’Hermitage di San Pietroburgo, il museo che possiede  una delle più belle collezioni esistenti al mondo dell’arte francese degli inizi del XX secolo. Straordinari capolavori di Matisse, Picasso, Van Dongen, De Vlaminck, Derain accanto alle opere di celebri artisti russi, come Malevich e Kandinsky, praticamente i veri pionieri della modernità. L’origine di questa eccezionale raccolta di opere dell’Hermitage va ricercata nella passione dei famosi collezionisti d’arte russi Ivan Morozov e Sergei Shchukin, entrambi commercianti di tessuti,  che volevano svecchiare l’arte russa e ammiravano la libertà dalle tradizioni accademiche nella pittura degli artisti dell’Europa occidentale. Colori intensi e contrasti cromatici, pennellate grezze, forme semplificate e audaci deformazioni caratterizzavano questa corrente innovatrice del primo Novecento. La luce e l’ombra erano raffigurate senza mezze tinte, senza passaggi graduali. Attorno a Matisse, il più ricco di talento e il più influente, si raccolse un gruppo di pittori che furono chiamati fauves, i  “selvaggi”. Incantati dall’intensità e dalla forza creativa di questi capolavori, si può riprendere la passeggiata lungo i canali dorati di Amsterdam, immergendosi nell’atmosfera luminosa di questi cieli azzurri dove i nuvoloni bianchi scorrono continuamente sospinti dal vento  

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Per info turistiche:  www.amsterdamtourist.nl - www.holland.com

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