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Salento minuto per minuto          

  di Giovanni Scotti     

 

Salento: la punta estrema del tacco d’Italia. Tanti oramai hanno imparato a conoscere ed apprezzare la terra salentina come meta di vacanze estive, per il suo mare cristallino e le spiagge incontaminate, ma pochi sanno che anche l’entroterra è ricchissimo di natura, arte, tradizioni e gastronomia, che meritano un viaggio fuori stagione, quando si può girare tranquillamente senza imbattersi in torme di patiti della tintarella. È per far conoscere queste attrattive che Carmen Mancarella, direttrice di Spiagge, rivista di turismo del Salento, favorisce la partecipazione a visite sul territorio intense e ricche di emozioni. Un tour nel Salento consente infatti di capire quanto l’Italia sia uno scrigno di tesori naturali ed artistici in tutte le regioni. La Puglia, e in particolare questa punta meridionale, possono sembrare a prima vista lontani da raggiungere per chi viene dal Nord Italia o addirittura dall’estero, ma anche per chi non vuole affrontare un lungo viaggio alla guida della sua auto ci sono valide soluzioni, come usufruire di uno dei numerosi voli low cost su Brindisi e poi noleggiare un’auto in loco, oppure arrivare a Lecce comodamente in treno con la propria auto al seguito. Inizio ideale del tour può essere Minervino, base logistica con i suoi splendidi e accoglienti Bed & Breakfast, che spaziano dai palazzi nobiliari, magnifiche dimore baronali del ‘700 nel centro di Minervino, alle masserie rimodernate, alle strutture più moderne. Ovviamente l’impatto con la conoscenza del territorio passerà subito dalle ricche colazioni a buffet, presenti dovunque e da ingredienti immancabili, come il vino negramaro e le pittule, palline di pasta lievitata fritta, che si ritroveranno in tutto il tour del Salento. Si comincia il giro di Minervino dagli antichi frantoi ipogei, tipici di tutta la regione, immersi nelle vaste piantagioni di ulivi che circondano il paese. Qui si visitano anche due importanti resti di civiltà preistoriche, un dolmen e un menhir, mentre una breve sosta alla chiesa di S. Anna, con affreschi del ‘200, riesce a  variare le prospettive della vista. Poi ecco la fuga verso il mare di Santa Cesarea, famosa località termale oltre che balneare. Qui spicca tra tutte le altre costruzioni Villa Sticchi, edificio in stile orientale con magnifico affaccio sul mare che qualche privilegiato potrà visitare con il consenso dei proprietari. Subito a fianco sorge il noto ristorante Il Villino, anche questo una meta eccellente per assaporare la grande cucina di mare pugliese. Mentre le soste gastronomiche inviterebbero al riposo, le tante cose da vedere spingono a ripartire per Vaste, dove si visita il palazzo baronale con un interessante museo che esibisce ritrovamenti dell’antica civiltà messapica. Spesso in queste occasioni si ha modo di apprezzare i giovani delle cooperative culturali come Penelope 2000, che riescono così a utilizzare le competenze, senza allontanarsi dal territorio di appartenenza. Nel vicino paese di Poggiardo sono invece esposti, in un locale nella piazza centrale, gli affreschi del X e XI secolo lì trasferiti dalla cripta della chiesa di S. Maria degli Angeli. Vicino a Minervino, nella piccola frazione Specchiagallone, si possono scoprire in un antico forno a legna le tecniche di preparazione di vari tipi di pane tradizionale pugliese, nonché di altre specialità, i cui assaggi costituiscono in pratica una più che lauta cena. Ma anche dopo cena Minervino promette sorprese nel suo rinnovato teatro comunale. Altro argomento di interesse sarà, per gli appassionati visitatori del Salento, la visita a Palmariggi di una delle più antiche aziende della zona, l’oleificio Cazzetta fondato nel 1899  che dalle olive ogliarole salentine e celline di Nardò ricava tre eccellenti qualità di olio: il “prezioso”, dal profumo fruttato, il “quattro macine”, più dolce, e lo “spontaneo”, il più leggero indicato per piccoli e anziani. Una vera specialità esclusiva è poi l’amaro alle olive nere, prodotto in base ad una antica ricetta di monaci locali. Dall’olio si passa ai dolci, con una puntata alla pasticceria Chéri di Campi Salentina, dove il titolare Angelo Bisconti ha rielaborato in modo originale il pasticciotto, tipico dolce della tradizione leccese (un involucro di pastafrolla riempito di crema), creandone una versione al cacao battezzato “pasticciotto Obama” in onore del presidente … abbronzato!

Non potrà mancare una tappa a Cellino San Marco, paese che il pubblico italiano conosce come sede della masseria del cantante Al Bano, ma che tanti intenditori di vino di tutto il mondo associano invece alle Cantine Due Palme, modernissima industria vinicola nata venti anni fa come Cooperativa agricola, e divenuta oggi un punto di riferimento nel settore. I vini Due Palme, perfezionati sotto la sapiente guida dell’enologo Angelo Maci, hanno vinto più volte il Vinitaly e altre prestigiose esposizioni internazionali, guadagnando anche il riconoscimento dei Tre Bicchieri della nota Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso. La produzione, che si avvicina ai 10 milioni di bottiglie l’anno, va per il 90% all’estero ed è oggi il vino ufficiale servito in business class di Lufthansa e Singapore Airlines. Dopo tante visite a carattere gastronomico, si può tornare ad apprezzare le attrattive storico-culturali del Salento, e così bisogna andare assolutamente a Brindisi, la città che al tempo dei Romani era seconda solo a Roma per importanza, essendo il terminale della Via Appia e la porta di ingresso di tutte le mercanzie e le spezie provenienti dall’Oriente. Il museo provinciale Francesco Ribezzo ospita importanti collezioni di epigrafi, di statue in marmo, di figure in bronzo ripescate nel mare antistante che poco hanno da invidiare ai famosi bronzi di Riace, di vasellame sia di provenienza greca che di civiltà messapiche locali. Per il Museo e per la città in genere, comunque molte novità sono in previsione ad opera dell’amministrazione locale. Anche una visita a Brindisi si conclude sempre con ottime cene a base dello squisito pesce pugliese, come ad esempio al ristorante L’araba fenice, nel pieno centro cittadino splendente di luci. Il Salento invita continuamente percorrere la panoramica costiera a nord di Santa Cesarea, punteggiata dai resti di numerose torri di avvistamento costruite nel ‘500 per difendersi dalle frequenti incursioni dei pirati saraceni. Nel promontorio di Roca Vecchia si sovrappongono resti di civiltà preistoriche (II millennio a.C.), messapiche (III secolo a.C.) e medievali. Anche qui fanno da guida le giovani ricercatrici dell’associazione culturale UniROCA, organismo collegato al laboratorio di scienze applicate all’archeologia dell’Università del Salento. Vicino a Roca Vecchia, ci attende il delizioso paese costiero di San Foca, dove il ristorante Sapore di mare accoglie con la cucina pugliese che utilizza i prodotti delle sue acque pescose. Se i giorni a disposizione sono limitati, non si possono perdere almeno altre due perle importanti della collana. La prima è il paese di Cavallino, con il suo museo messapico diffuso, ampia area punteggiata da resti di costruzioni messapiche che è anche fruibile dai cittadini come parco pubblico, e con l’imponente palazzo marchesale della famiglia Castromediano, di cui si visita il salone delle feste splendidamente affrescato. La seconda perla, per chiudere in bellezza, è il capoluogo Lecce, città che non ha bisogno di presentazioni perché costituisce ormai una meta turistica internazionale. Oltre a girovagare per il centro ed ammirare i suoi famosi palazzi e chiese in stile barocco leccese, può essere interessante conoscere anche una forma tipica, ma poco nota di artigianato leccese, la lavorazione della cartapesta. Nulla a che fare, sia ben chiaro, con i mascheroni del carnevale di Viareggio: la cartapesta lavorata a Lecce è una carta speciale che viene sapientemente manipolata creando soprattutto figure di arte sacra (crocifissi, statue di santi) con un realismo e una solidità che le rende indistinguibili da statue in legno o pietra. La Casa dell’artigianato leccese espone presso la propria sede un’infinità di statue di tutte le dimensioni, ma ne realizza all’occorrenza anche su ordinazione. Il nostro ideale itinerario dimostra quindi come i tesori nascosti della punta più meridionale d’Italia siano davvero intriganti, anche se la capacità di muoversi autonomamente sul posto è comunque essenziale per poter godere appieno di tutte le bellezze che attendono il visitatore.     
 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Informazioni di viaggio: www.palazzoscarciglia.it,  Casa Pasca www.casapasca.it, www.spiaggepuglia.it, Li Pusciai www.lipusciai.it, www.panificiocaroppo.it, www.oliocazzetta.com, www.pasticciottoaobama.com, www.cantineduepalme.it, www.fenicebrindisi.it,  www.artigianatoleccese.com    

 

  

 

 

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