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Vicenza: stelle, grotte e castelli        

di Claudia Farina   

 

L’annuale appuntamento di “Durello & Friends” fa scoprire, con la spumeggiante complicità del vino Lessini Durello,  località, eventi, curiosità. Un itinerario nella zona occidentale della provincia di Vicenza, da percorrere in una giornata, svela i misteri delle stelle sul monte Marana di Crespadoro; porta nel ventre oscuro delle grotte delle Priare a Montecchio Maggiore; break enogastronomico nella contrada del gusto di Laita nel comune di Altissimo e termina con le rimembranze dell’amore eterno nei castelli di Giulietta e Romeo (ancora Montecchio Maggiore) che ispirarono la tragedia di Shakespeare.

 

Cieli perduti e gusti ritrovati

E’ un viaggio verso il cielo quello che ha come meta

l’Osservatorio Astronomico di Monte Marana, gestito dall’Associazione "Cieli Perduti", nome emblematico che ricorda quanto sia meraviglioso il cielo al di fuori dell’inquinamento luminoso e come l’astronomia è sempre stata un riferimento per la vita e le attività umane.

 

Dal cielo alla tavola

Le star gastronomiche prendono forma  e gusto di miele, trote, corgnoi, formaggi, soppressa…nello scorcio silvano del paesaggio cimbro in contrada Laita. Che, dopo decenni di abbandono, è tornata  a vivere animata da un agriturismo da gourmet; qui  l’architettura rurale ben restaurata esalta la  gastronomia vicentina, con divertente finale: ai commensali è proposto il gioco del “cucheto”, per indovinare l’indovinabile.

 

Le grotte del mistero

Inserite a buona ragione nel festival dei Misteri del Veneto, le Priare di Montecchio Maggiore sono un complesso ipogeo, nato come sito per l’estrazione della pietra e diventato nel tempo rifugio bellico e antro secolare per le vicende del paese. Passando dal “tunnel dell’amore” si cammina ad anello in un labirinto fino alle profondità della “Sala della morte”, dove furono rinvenuti scheletri umani durante le operazioni di scavo. Un’atmosfera da brivido, anche per la bassa temperatura che ricorda, in contemporanea, le grotte di stalattiti e stalagmiti e le segrete di un castello. Per riscaldare il clima, fendere il buio e rallegrare gli animi non c’è di meglio che brindare alla luce delle torce accese sui caschi con lo spumante Lessini Durello. Luce e buio, Eros e Thanatos, amore e morte sono rappresentati da Giulietta e Romeo che qui a Montecchio Maggiore avrebbero vissuto l’immortale tragedia secondo il novellista Luigi Da Porto, da cui il Bardo trasse ampia ispirazione, come dicono i buoni. I cattivi parlano di ampia trascrizione.  

 

I castelli di Giulietta e Romeo  

Il Castello della Villa o Castello di Romeo e il Castello della Bellaguardia o Castello di Giulietta sono manufatti scaligeri fatti edificare da Antonio della Scala, signore di Verona, nella seconda metà del Trecento. Il paese si è sviluppato ai piedi del colle che li ospita, su cui preesisteva un maniero fortificato. Il Castello della Villa è un edificio di architettura militare che per effetto di vari restauri ha mutato l’antica destinazione diventando, la torre del mastio, spazio espositivo e il cortile  teatro all’aperto, in una scenografica natura che lancia lo sguardo sulle vallate circostanti.  

Il Castello posto nel luogo più elevato del colle è quello di Giulietta, il Bellaguardia, osservatorio panoramico sulla pianura tra Verona e Vicenza, dotato di ristorante da oltre cinquant’anni. Si conclude così un itinerario saliscendi, da mezza montagna  all’ipogeo per poi risalire sul colle dei castelli; dai sentieri di Crespadoro all’osservatorio astronomico, dalla valle del Chiampo alla valle dell’Agno, dall’astronomia alla letteratura alle leggende come il mito delle anguane, donne sgraziate con zoccoli al posto dei piedi, regine della notte nemiche dell’uomo, creature dei boschi  e degli anfratti, che s’aggirano nei luoghi più selvaggi di Laita e Crespadoro.

 

Lessini Durello Doc

E’un territorio, quello descritto, da vino di carattere, definito, nato da uve Durella, che esprime già nel nome le asperità della Lessinia che lo genera. Quest’uva  bianca, dotata di elevata acidità e quindi adattissima per la spumantizzazione, è conosciuta da  700 anni (seppure inizialmente chiamata “Durasena”, sempre dura comunque), il che vuol dire che ha la stessa età dei castelli di Giulietta e Romeo. I terreni alimentano una naturale austerità che dagli acini si trasferisce  nel vino donandogli freschezza, mineralità e sottili aromi. Se la denominazione è incentrata su un vitigno autoctono, ultimamente si sono impiantate uve più internazionali come Pinot Nero e Chardonnay, molto adatte per essere spumantizzate.

E’ la versione spumante con fermentazione tradizionale in bottiglia la produzione più interessante della Doc Lessini Durello, anche se il disciplinare non esclude vini fermi.

Se i castelli di Montecchio e le Grotte di Priare hanno mitigato l’aspetto guerresco e tragico con la cultura e il divertimento, così lo spumante ha ingentilito il Durello, proiettando queste bollicine tra le costellazioni spumantistiche italiane       
 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, via Mattielli11, 37038 Soave (Verona) tel. +39 045 7681578 consorzio@montilessini.com , www.montilessini.com

Comune Crespadoro (Vicenza) www.comune.crespadoro.vi.it

Comune Montecchio Maggiore (Vicenza) www.comune.montecchio-maggiore.vi.it

Agriturismo Laita, Altissimo (Vicenza), www.agriturismo.vicenza.it/agriturismo-laita

Osservatorio Astronomico di Marana, Crespadoro (Vicenza), www.cieliperduti.org .


 

 

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