Sport
e storia. Ma mica roba da poco, e
nemmeno per pochi, in tutti i sensi.
Strade che hanno fatto la storia del
ciclismo e luoghi da dove è passata una
bella fetta di storia politica, quanto
meno per noi italiani, come la Abbazia
di Hautecombe, sulle rive del Lac du
Bourget, dove dalla fine del XII secolo
sono sepolti una quarantina di principi
e principesse di Casa Savoia.
Raggiungibile in una delle nostre
cicloescursioni dalla simpatica Chambery,
cittadina dal carattere piemontese e dal
profumo italiano, che vanta oltre un
centinaio di associazioni culturali, a
testimoniarne la cosmopoliticità e
l’aria di gioventù che ne riempie i
cortili rinascimentali e le isole
pedonali. Strade in salita, soprattutto,
che riportano a quel ciclismo dove
vincevano solo i più forti a pedalare ed
a resistere con il fisico e con il
morale, dove ad ogni tappa che
transitasse sulle chilometriche rampe si
arrivava sempre alla esaltazione massima
di questo che è lo sport più bello del
mondo: l’uomo solo che fugge in salita.
Talmente in salita che mano a mano che i
copertoni divorano metri di dislivello
ed il paesaggio laterale si fa sempre
più luminoso e vasto, quasi ti dispiace
che una breccia tra le montagne spiani
di colpo la strada. Arrivato a quel
punto vorresti andare in vetta, tanto
entri nella parte dell’alpi-ciclista.
Brecce tra montagne millenarie che un
giorno sarebbero state battezzate come
Mont-Cenis, Madeleine, Lautaret,
Galibier, Glandon, Croix de Fer,
Telegraphe, Aravis. Da queste parti la
morfologia del paesaggio e tutto quanto
si leghi ad essa è pane, passatempo e
logicamente non solo pedali. Gli
alpinisti più esperti e non hanno di che
consumare suole, ramponi e dita, a bassa
quota come sopra i 4000 metri del vicino
Monte Bianco e della Barre des Ecrins,
gli escursionisti ed i
cicloescursionisti mtb possono contare
su di una rete di sentieri e piste ben
segnalate e varie, con una ricezione che
è quanto di meglio si possa richiedere,
e per gli appassionati della “glisse”
non c’è che guardarsi attorno ed
immaginarsi su qualche metro di neve sei
mesi più tardi.
Ogni villaggio è una destinazione, ed il
collegamento con le superstar Meribel,
Courchevel, Val Thorens, una vera sfida
per gli sciatori più instancabili.
Squadriglie di stradisti ognuna con la
propria casacca incrociano in lungo ed
in largo, nell’ormai dilagata soluzione
del tour a tappe con pulmino al seguito
che porta bagagli e soccorso meccanico,
tutte a ritrovarsi per le foto di rito
in prossimità dei cippi che segnano la
fine di ogni fatica ai già citati
scollinamenti, veri e propri
“imprimatur” nella personale storia
sportiva di ognuno di noi amanti della
“vita in salita”.
Integrati,
nell’era dell’informatica, dal “Timtoo”,
un microchip in vendita agli uffici del
turismo, il quale fa scattare un
contatore quando si passa davanti ad un
lettore situato ai piedi del colle. Al
passaggio in vetta un corrispettivo
lettore fermerà il contatore e manderà
sul sito di Savoie-Mont-Blanc la
performance del ciclista, il quale potrà
consultarla in qualsiasi momento e
confrontarla con quella di altri simili.
Il bar della Croix de Fer più affollato
ancora della celeberrima “ Bodeguita del
medio” di Hemingway all’ Avana. Si
mescolano gli idiomi, si contemplano le
biciclette, si discutono i tempi, si
battono le mani agli ultimi arrivati di
ogni club, e soprattutto si
riequilibrano le calorie abbandonate ad
ogni tornante che da Saint Michel
Maurienne doppiano prima il Glandon ed
infine terminano qui con panini e birra,
alla faccia dei saccenti della
dietologia sportiva! E la sera magari ci
si ritrova allo stesso tavolo dello
stesso albergo, ed allora se sei
italiano l’intervista non te la toglie
nessuno, perché qui oggi ci si sentiva
al “Tour”, ma la prossima volta si
potrebbe decidere di varcare il confine
per sentirsi al “Giro”, ed allora i
forestieri si tolgono il cappello e
chiedono consigli. Ed a chi ha la
fortuna, come noi, di poter programmare
le ferie in qualsiasi momento dell’anno,
Giugno permette,compatibilmente con la
copertura o meno dei valichi prima
menzionati, di salire in un ambiente
tutto particolare, con ancora la neve
primaverile attorno ed in un contesto
libero dal rumore turistico della
stagione piena. Aria di quota frizzante,
ciclisti padroni della strada ed
incontri illustri con i professionisti
in allenamento per il vicino Tour de
France. Una considerazione ed una cura
nell’accogliere e nell’organizzare tutto
quanto stia a servizio del cicloturista
che non ha eguali, con il progetto della
“Vèloroute” in piena realizzazione con
completamento previsto per il 2013, e
che porterà i cicloturisti dalle sponde
del Lago di Ginevra fino alla Costa
Azzurra (www.dulemanalamer.com
). La differenza dei percorsi ne
caratterizza la grande offerta per gli
amanti dei pedali, con oltre 100
itinerari segnalati per difficoltà con
pittogrammi a differenti colori
consultabili sulle mappe messe a
disposizione dai diversi uffici
turistici dislocati per ogni zona della
regione. Ed a Saint Jean Maurienne,
grande “start” come Flumet e Beaufort,
per i grandi amanti degli assalti ai
colli, il famoso “Camping des Cols”,
completo persino di garage e rimessaggio
per i ciclisti, per i quali rappresenta
un vero “santuario” di ritrovo. Oppure
per i più esigenti, nei dintorni della
splendida Albertville, la vera capitale
della vacanza attiva in inverno come in
estate, il confortevole “Chateau de la
Tour du Puits”, un piccolo
hotel-castello completo di rimessaggio,
bici da corsa in carbonio a noleggio,
sauna, massaggio, possibilità di
raggiungere in elicottero qualsiasi zona
della Francia in cui si voglia pedalare
quel giorno, possibilità di stage con
l’ex professionista Christophe Agnolutto
e fornitura di carte ed itinerari
preparati da 30 a 142 kilometri.
Insomma, per fare qualcosa di più direi
che sia impresa quasi impossibile, molto
più facile, invece, prendere bici e
borraccia e lasciarsi trascinare
dall’entusiasmo sulle strade del “Tour”
della Haute Savoie-Mont Blanc.
Noi lo abbiamo fatto, e non vediamo
l’ora di ritornarci!
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NOTIZIE UTILI
Come arrivare
La maniera migliore e’ raggiungere la
regione attraverso il traforo stradale
del Frejus, altra opzione puo’ essere il
traforo del Monte Bianco.
Dove dormire e mangiare
a Coise - Chateau de la Tour du Puits -
www.chateaupuit.fr
a St. Jean Maurienne – Hotel du Nord –
www.hoteldunord.net
ad Albertville – Hotel Million –
www.hotelmillion.com
a Flumet – Chambre & Table d’Hote Coeur
de Marie –
www.chalet-marie.com
a Chambery – Hotel Mercure –
Quando andare
Luglio sarebbe il mese migliore,
coincidendo anche con qualche passaggio
di tappe del Tour de France, ma è senza
dubbio il piu’ affollato. Ad inizio
Giugno si rischia di avere ancora
qualche colle chiuso per la neve, ma
entro il 10 tutto normalmente è OK, e
salire con il bianco attorno è
esaltante, rafforzato dalla affluenza
pressocche’ nulla di turisti.
Cosa portare
Vestiario da ciclista estivo ed
invernale, si sale e non di poco. Col
sole tutto ok, ma basta un poco di
pioggia per scendere anche di 15°C. Noi
avevamo i capi della gamma Parentini,
che ci hanno permesso di affrontare al
meglio ogni situazione. Portate borracce
come le Cincio-cap ELITE che hanno la
protezione per l’erogatore in caso di
pioggia e sono anche in versione 800cc.
Perfette e confortevoli le selle SMP a
scanalatura centrale. Munitevi di un
buon paio di occhiali da sole, visto che
spesso avrete la neve ai lati, come i
nostri REVO polarizzati,e malgrado siate
in un paese CEE di una assicurazione
come la Viaggi No-stop di EUROP
ASSISTANCE che vi protegge oltre che da
spese mediche anche da danni arrecati in
un eventuale incidente.
Indirizzi utili
Ufficio del turismo francese
www.franceguide.com
-
www.savoie-mont-blanc.com -
www.chambery-tourisme.com -
www.flumet-montblanc.com -
www.areches-beaufort.com
http://tourisme.lebeaufortain.com
-
www.albertville.com
-
www.maurienne-tourisme.com
Le carte Michelin No.333 scala 1: 150
000 Ottime le brochures turistiche
distribuite dai diversi uffici turistici
locali, alcune addirittura con mappa dei
percorsi, dislivelli totali e pendenze
per sezioni chilometriche.
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