Centro
nevralgico di una nazione da poco salita
alla ribalta della Storia, Bratislava è
una vivace città di 430.000 abitanti con
un nucleo storico piacevole e
accogliente e popolata da un popolo
aperto, affabile e con una gran voglia
di vivere. Da quando poi la Slovacchia
è entrata a far parte dell’Unione
Europea, la sua capitale è tutta un
fermento: ovunque si costruisce, si
restaura, si abbellisce, si
restituiscono ai palazzi storici le
vesti eleganti di un tempo, talvolta
insospettate sotto scrostature e patine
grigie.
Capitale di un Paese giovane e
dinamico
Sull’onda dell’entusiasmo per la
sovranità riconquistata, la Repubblica
Slovacca attraversa un momento di
grazia, in particolare – ma non solo –
sotto l’aspetto economico, con una
crescita del prodotto interno lordo
degno di una tigre asiatica. Tutti buoni
frutti della recente separazione
consensuale da Praga (1993) e
dell’ancora più recente ingresso
nell’Unione Europea (2004), seguiti alla
dissoluzione del regime comunista per
effetto della cosiddetta “Rivoluzione di
velluto” (1989). Grazie a tali eventi
epocali, Bratislava è potuta infatti
tornare a essere il cuore di un proprio
Stato che rende finalmente giustizia
alla peculiarità culturale e linguistica
di questo popolo slavo gentile e
pacifico. Nel 1996, dopo un accurato
restauro, palazzo Grassalkovich
è diventato la residenza del presidente
della Repubblica Slovacca, assurgendo a
emblema della ritrovata indipendenza.
Un centro storico piacevole e
raccolto
Trascurata per decenni, l’area più
antica della città ha patito le ingiurie
del tempo cui si sono sommati nel
dopoguerra interventi umani poco
rispettosi del tessuto storico. Ne è un
esempio la strada sopraelevata che,
partendo dal Ponte Nuovo fende
crudelmente in due il cuore di
Bratislava. L’invadente viadotto si
lascia a sinistra la collina del
Castello, mentre a destra lambisce la
città vecchia umiliando il duomo
di San Martino con lo schiaffo
delle migliaia di macchine che
sfrecciano ogni giorno a pochi
centimetri dalla sua facciata. Dietro
una veste gotica quattrocentesca, la
chiesa presenta un gradevole interno
aggiornato al gusto barocco e un’alta
torre ornata da una corona, ricordo del
fatto che qui, dal 1563 al 1830,
venivano incoronati i sovrani ungheresi.
Un autentico gioiello barocco, nella sua
variante più tarda nota come rococò, è
la casa del Buon Pastore,
edificio che sorge al di là del
viadotto, in uno dei quartieri più
caratteristici della città, ai piedi
dell’altura su cui sorge il
castello di Bratislava che
assunse la forma attuale a partire dal
XV secolo. Distrutto nel 1811, fu infine
ricostruito e nel 1968 restituito alla
città. Dal castello si gode un vasto
panorama del centro storico e del
Danubio, con il Ponte Nuovo
che, con i suoi tendini di acciaio e
cemento armato, sembra tenere ancorato
alla madrepatria il piccolo lembo di
territorio slovacco sull’altra sponda
del Danubio, dove
sorge Petržalka, un immenso quartiere
d’epoca socialista sorto nel dopoguerra
tra il fiume e il filo spinato che, fino
alla caduta del Muro di Berlino,
divideva in due l’Europa.
L’inconfondibile “disco volante” in cima
al pilone sull’altra riva del Danubio
ospita un ristorante panoramico.
Fra vino, birra e gnocchetti dei
Carpazi
Chi decide di trascorrere una serata nei
caffè, nei wine bar e nelle birrerie del
centro, verrà premiato dalla simpatia
degli inservienti e degli avventori,
dall’atmosfera calda e cordiale di
numerosi locali tipici e dalla qualità
di vini e birre locali. In Ulica
Obchodna difficilmente passerà
inosservata la curiosa facciata
dell’edificio che ospita la più rinomata
birreria di Bratislava, lo
Slovak pub. Fra pavimenti in
legno, travi a vista e tinte calde
questo locale può accogliere fino a 700
persone in un labirinto di sale e
salette sempre immerse in un allegro
brusio e solcate da giovani camerieri
sorridenti e cordiali ma efficienti. Non
si viene qui tuttavia solo per
l’atmosfera, ma soprattutto per la birra
alla spina e per l’ottima cucina
tradizionale, in cui spiccano gli
halušky, il piatto nazionale slovacco:
gnocchetti conditi con soffritto di
lardo e bryndza fuso, un formaggio di
pecora tipico dei Carpazi. Leggeri certo
non lo sono, ma gustosi senz’altro.
Per approfondire Bratislava e la
Slovacchia ed esplorare l’Europa
dell’Est, clicca su
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NOTIZIE UTILI
Per entrare in Slovacchia basta una
carta d’identità valida per l’espatrio.
Lingua ufficiale è lo slovacco, ma non
si avrà difficoltà a comunicare in
tedesco, russo o inglese. La moneta è la
Corona Slovacca (SKK); 1 euro vale circa
34 corone. Non esiste un ufficio del
turismo slovacco. Ecco alcuni indirizzi
per informarsi in rete:
www.bratislava.sk/en;
www.slovakiatravels.com;
www.slovakiatourism.sk;
www.bratislavaguide.com
In libreria in italiano si trovano
diverse guide, ma nessuna dedicata solo
a Bratislava o alla Slovacchia: “Praga,
Repubbliche Ceca e Slovacca”, Touring
Club Italiano (2002); “Polonia,
Repubblica Ceca, Slovacchia”, Guide
Routard - Touring Club Italiano (2003);
“Repubblica Ceca e Slovacchia”, Rough
Guide-Vallardi (2006).
Per arrivare in macchina, il percorso
migliore è attraversare la frontiera con
l’Austria a Tarvisio, proseguire per
Vienna e quindi per Bratislava. Anche in
treno, il collegamento più veloce è via
Vienna, da dove si prosegue per
Bratislava in treno o in pullman. In
aereo: su Bratislava volano diverse
compagnie aeree, anche low cost.
Per informazioni turistiche sul posto:
Ufficio del Turismo di Bratislava,
Klobúčnicka ul. 2, 814 28 Bratislava;
tel. ++421 (0)2 5443 3715;
fax: ++424 2 5443 2708; e-mail:
info@bkis.sk,
touristinfo@bratislava.sk;
www.bratislava.sk
Punti di informazione turistica sono
all’Aeroporto e alla Stazione
ferroviaria centrale: Predstaničné
námestie 1, tel. +421 (0)2 52495906
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