about us

contact us

archives

online press agency

 

 

 

 

 

 

 

 

Profumi Eoliani     

di Alessandra Marino  

Un viaggio lungo e impaziente mi ha portato in terra eoliana, su un treno che ha attraversato il sud fino a raggiungere la città di Milazzo, da qui un piccolo bus locale per una decina di minuti e poi il traghetto, finalmente lo sbarco a Lipari, l’isola delle Eolie più vicina alla costa, a circa 40 km. Questo è il periodo ideale per scoprire cosa nascondono queste isole, la storia e le tradizioni ancestrali custodite in fondo al mare: la leggenda vuole che queste isole vulcaniche furono create da Eolo, Dio dei venti. Lipari è la terra della pietra pomice, di ciottoli chiaro scuri che rendono il bagnasciuga un dipinto più che una semplice spiaggia, ma la prima cosa che colpisce attraversando il corso sono i mille colori dei prodotti esposti fuori dai negozi, mescolati a profumi dei capperi, delle acciughe e dei limoni. I piatti accuratamente dipinti a mano con giochi geometrici ricordano i Paesi mediorientali in cui la cultura dell’artigianato è decisamente dominante; il profumo della cucina del ristorante Filippino, uno dei più famosi dell’isola, si sparge lungo il Corso Vittorio Emanuele. Il nostro appartamento aveva il pavimento antico e stanze molto ampie: un’aria d’estate, una piacevole sensazione di libertà e freschezza. Dopo esserci goduti la spiaggia di pietra pomice lucida e brillante, ci incamminiamo per il Corso fino a raggiungere il Museo Archeologico sulla rocca, mastodontico, uno dei più grandi d’Europa ed esistente dal 1954 per opera di Luigi Bernabò (archeologo di spicco del XX secolo). Ci ha accolto il Direttore del Museo, poiché il nostro era un viaggio di ricerca nell’ambito di un progetto universitario con la cattedra di Antropologia Culturale. Il Museo racchiude una serie di sezioni dal Neolitico all’Età Bizantina, con reperti affascinanti, minuziosamente lavorati: le micro statuette in terracotta che riproducono la figura di Dionisio, ci danno indicazioni sulla cultura teatrale e satirica dell’arte greca e scopriamo attraverso le decorazioni funerarie, le maschere e i gioielli, antichi rituali dell’epoca pre-cristiana. Nella sala in cui vengono ricostruite le stive delle navi si respira solo odore di terracotta e veniamo davvero catapultati in epoche lontane, immaginiamo i mercanti trasportare e sistemare anfore vinarie, perfettamente incastrate in forma piramidale. Anche la polvere ha quasi un suo fascino per rendere la ricostruzione ancor più verosimile. A riportarci al territorio di oggi e al panorama reale è una finestra dello studio del Direttore, cui arriviamo alla fine del nostro percorso: dall’alto si vede uno spicchio di mare, il colore verde smeraldo che fa un gran bel contrasto con il blu scuro del mare in cui sta navigando un enorme veliero.    

 

L’arcipelago delle Eolie è composto da 7 isole e la prossima che visitiamo è Salina: la più vicina a Lipari, la più ricca di vegetazione, la patria del cappero e la più elegante. Abbiamo appuntamento a Lingua, frazione di Salina, al Museo Etno Antropologico con Don Tobia, un collaboratore del Comune che più che altro è un personaggio storico: ha più di 80 anni, capelli lunghi raccolti in una coda, orecchino e un patrimonio di esperienza molto particolare: è stato lui a portare la corrente qui a Lingua, grazie ad un gruppo elettrogeno lasciato dagli Americani in un deposito di Livorno dopo la II guerra mondiale. E’ stato lui a recuperare la maggior parte degli oggetti che troviamo nel Museo, a testimonianza di antiche tradizioni molto prima che la tecnologia facilitasse la vita quotidiana: scatole in legno a forma di parallelepipedo con gabbie metalliche, fungevano da frigoriferi e venivano messe fuori le finestre per conservare il cibo.  

 

Don Tobia a Lingua è un’istituzione, ci porta a piedi al ristorante A Cannata che è anche albergo con stanze panoramiche sul mare: in meno di 10 minuti arriviamo al ristorante, dove assaggiamo i veri sapori siciliani: pasta con tonno e melanzane spolverata di mandorle e pinoli, involtini di pesce spada ripieni di capperi, pan grattato, mandorle e pomodorini, tutto delizioso e squisito. A Salina si gira con l’autobus pubblico che percorre l’intero perimetro dell’isola oppure con delle comode macchinette elettriche a due posti: noi scegliamo di prendere l’autobus proprio di fronte al ristorante e in circa 20 minuti arriviamo tra i comuni di Malfa e Santa Marina, all’hotel Capofaro, dal nome del faro che si trova a pochi metri: una tenuta di 4 ettari della famiglia Tasca d’Almerita, noti produttori di vino: in particolare, la malvasia sembra essere arrivata sull’isola nel 588 a.c. con i colonizzatori greci; è leggermente dolce e ottima con i dolci. Quest’angolo di mondo è gestito da una società del nord e si sviluppa nell’enorme vigneto confinante con la spiaggia: il bello qui è che non si distingue il profumo della vite dall’ odore del mare. All’interno si può girare con un motorino che fornisce lo stesso hotel, per raggiungere le camere sparse per la tenuta: la struttura della camera è quella delle antiche case eoliane, molto somiglianti ai dammusi di Pantelleria.    

 

Tutt’altro genere di albergo, più familiare e raccolto è il Signum, a Malfa. La Direttrice dell’hotel è una signora emigrata in Australia e tornata a Salina con la consapevolezza delle ricchezze dell’isola, della sua natura e delle sue risorse anche professionali e umane: è costruito in un vialetto di alberi di limoni, con salette in legno ricche di librerie e spazi di relax, il personale è per lo più siciliano e formato in funzione della soddisfazione dei clienti. La formazione qui parte dal basso, e incentiva i giovani a cogliere le risorse dell’isola, proprio perchè Salina è un’inestimabile fonte di ricchezza per i suoi abitanti.  Da vivere e scoprire in libertà.     
 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Per raggiungere le Eolie www.trenitalia.it e orari dei traghetti su www.snav.it e www.siremar.it .

Per le strutture alberghiere e ristoranti www.capofaro.it ; www.hotelsignum.it    

Ristoranti: www.filippino.it www.acannata.it 

L’ agenzia tramite cui affittare un appartamento è www.vulcanoconsult.it ; www.eoliando.it  

 

Per approfondire culti e credenze delle isole Eolie:

Capelli di Serpe, di Marilena Macrina Maffei, 1995, editore Meltemi.

A tavola con gli Dei. Memorie e ricette delle isole Eolie, di Stefania Barzini, 2006, editore Guido Tommasi Editore-Datanova.


 

Clicca sulle immagini per ingrandirle

torna alla homepage

viaggivacanze.info - autorizzazione Tribunale di Milano n 750/02 - tutti i diritti riservati
redazione@viaggivacanze.info