Un
viaggio spirituale, agli antipodi del
turismo moderno. Dove si attraversano
diverse lande, si scoprono paesaggi
difformi, s'incontrano tante persone.
Bastone, bisaccia, cappello e mantello:
erano e sono gli indumenti dei
pellegrini che dal IX secolo fino ad
oggi continuano a percorrere il
Cammino di Santiago. Una via
ricca di testimonianze artistiche, di
valenze simboliche e di paesaggi
affascinanti: dalla Spagna celtica a
quella cristiana, dai Pirenei all’
Atlantico, dalla lirica provenzale ad
Hemingway, dalle gesta di Orlando a
quelle del Cid Campeador. Singole
persone, famiglie, gruppi di pellegrini
e semplici escursionisti che insieme
assaporano il lento scorrere del
viaggio.
La storia narra che l'apostolo Santiago
(Giacomo) dopo aver consacrato gli
ultimi anni della sua vita
all'evangelizzazione della penisola
iberica, fosse morto dopo esser tornato
in Palestina. Sembrerebbe che i suoi
discepoli dalla terra santa decisero di
riportare il corpo dell’apostolo in
Spagna, per la precisione nella regione
della Galizia. Si dovettero attendere
secoli prima che la tomba
fosse rinvenuta. All’inizio del IX
secolo un pastore eremita vide, per
alcune notti di seguito, una cascata di
luci sul tumulo di un campo, sul monte
Libradon (da qui il nome Compostela, da
campus stellae, un campo di stelle).
Finché in sogno l'apostolo Giacomo
rivela al pastore il segreto del suo
sepolcro. La scoperta della tomba di
“Giacomo il Maggiore” diede inizio ad un
pellegrinaggio destinato a diventare uno
dei più celebri del mondo cristiano,
ovviamente dopo Roma e Gerusalemme. I
pellegrini, con il bastone e la
conchiglia, appartenevano alle classi
sociali più disparate e provenivano da
tutta Europa, portando con se i loro
usi, la loro arte, la tradizione e la
lingua.
Il classico itinerario, partendo da
Roncisvalle, consta di ben 805 km
viaggiando per tutta la Spagna da est a
ovest attraverso splendidi paesaggi
naturali, paesi e cittadine ricche di
arte e di storia, fino a giungere a
Santiago de Compostela, seguendo il più
possibile l’antico itinerario. E così,
passando attraverso secoli di storia,
arte e passione, spiritualità e vicende
umane, incontri speciali ed eventi
miracolosi non si potrà fare a meno di
sentirsi tutti un po’ pellegrini in
cammino, non più alla ricerca di
indulgenze, ma sicuramente di risposte.
Le tratte principali sono: da
Roncisvalle a Logroño, da Logroño a
Burgos, da Burgos a León, da León a O
Cebreiro, da O Cebreiro a Santiago.
Fra le tappe imperdibili, sicuramente
Burgos è una fra le più caratteristiche.
Ex capitale della Galizia, è una
splendida città d'arte che diede i
natali alla leggendaria figura di
Rodrigo Diaz de Vivar, El Cid
(dall'arabo Sidi, signore e guerriero)
Campeador: l'anima della reconquista
spagnola, eroe nazionale.
A Leon, invece, è d'obbligo una visita
alla cattedrale, situata al centro della
città. L'atmosfera che si respira a Leon
è molto giovane e fresca, e la sera non
si rischia mai di annoiarsi. Dopo una
visita a Ponferrada nel Bierzo, dove si
erge il castello dei Templari, si
approda finalmente in Galizia, a
Santiago di Compostela dove il
pellegrino viene accolto dalla
cattedrale di Santiago.
Dai racconti dei pellegrini, le
difficoltà e gli sforzi, anche fisici,
incontrati durante il cammino accentuano
l'atmosfera suggestiva provocata dalla
vista della cattedrale, fulcro della
spiritualità cristiana. All'interno
della cattedrale, durante le cerimonie
solenni, viene fatto ondeggiare un
gigante inciensiere (botafumeiro, butta
fumo) capace di inebriare il più laico
dei viaggiatori. Santiago de Compostela
rappresenta il cardine politico,
economico e culturale della Galizia,
ricca di magnifici monumenti è sede di
un’università di grande tradizione. La
cattedrale costituisce il punto di
riferimento, il cuore pulsante dove è
stato posizionato il sepolcro
dell’apostolo Santiago. Ricostruita tra
l’XI e il XIII secolo con una bella
struttura romanica, a parte alcuni
dettagli gotico-rinascimentali,
l’interno ha conservato le semplici
geometrie del romanico, mentre la
facciata (XVIII secolo) tradisce le pur
interessanti bizzarrie del barocco. La
cattedrale è circondata, poi, da quattro
piazze (Obradoiro, Platerias, Quintana,
Azabacherìa o Inmaculada) tutte
armoniosamente disegnate per costituire
degna cornice della meta finale del
Camino. Dalle piazze, che circondano la
cattedrale, si apre un dedalo di strade
medioevali intrise di storia: superate
le mura di Santiago attraverso la Puerta
del Camino, il peregrino giungeva alla
cattedrale percorrendo le attuali Rua
das Casas Reais, Rua das Animas, Plaza
de Cervantes per sbucare nella
Azabacherìa. Le ruas più tipiche e
animate sono quelle do Vilar, la Nova,
la Franco e das Orfas che vanno godute
di sera, quando tra le mura di granito
riecheggiano i canti della gioventù
universitaria e dai tanti bar e
ristoranti. Santiago è agli occhi di
tutto il mondo una città di cultura,
storia plurisecolare e ininterrotta. Le
sue strade, i palazzi, le case sono
rimaste intatte nel tempo, la città
possiede quel “qualcosa in più”
conferitole dall’atmosfera e dalla
spiritualità del Camino.
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