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All’isola Sainte Marie in bicicletta   

Testo e foto di Carlo Ferrari   

 

Se nel Madagascar la percentuale di strade asfaltate è irrisoria, a Sainte Marie lo è ancora di meno, il che rende le cicloescursioni molto interessanti anche dal punto di vista tecnico. Il cuore pulsante dell’ isola è tutto quanto stia nei 14 km. di terra battuta e buchi che vanno da Ambodifotatra, il capoluogo, fino all’ aeroporto. Qui si trovano la maggior parte degli hotels, i ritrovi per ballare, molti esercizi commerciali, diversi noleggi per bici e moto, piccole trattorie e tante, tante capanne dove vivono i locali con migliaia di animali da cortile, cani e gatti. Quasi tutti si spostano col velocipede, il che costituisce una coreografia tagliata apposta per noi, e coloro i quali sono riusciti a comperarne anche solo che una in più sull’ isola madre, magari cinese e pure di centesima mano, mettono in bella mostra sul muro di casa le proprie offerte di noleggio, da un’ ora sola all’ eternità. In Madagascar non si muore di fame, ma anche qui una delle realtà più tristi del terzo mondo è l’assoluta mancanza di sbocchi occupazionali a fronte di una colossale fetta di popolazione compresa tra i quindici ed i venticinque anni, e che per giunta segue anche gli studi. Cosicché il futuro è quasi sempre o lavoro a giornata, o l’ atavico arrangiarsi in tutte le maniere possibili e pensare solo a finire la giornata alla meno peggio. E Sainte Marie per il vero è di un livello di vita un attimo più alto e più ordinato del resto del paese, lontana da qualsiasi eccesso e dal troppo chiasso che sovente ingombrano le località più frequentate dal flusso turistico, forse perché tale flusso è mitigato dalla mancanza di condizioni necessarie a farne un totem per viaggi organizzati, e forse perché il rovescio della medaglia della problematica degli spostamenti stradali è un deterrente per la cementificazione ed il riversamento di orde inferocite di visitanti. Il mare, limpido e bloccato dal riff corallino, è penalizzato su quasi tutto il perimetro da una banca corallifera che dal bagnasciuga sporge per decine di metri, sconnessa e non adatta ad essere calpestata, e per bagnarsi bisogna ricorrere ai pontili o alle belle anse totalmente sabbiose di La Crique e Pointe de la Cocotière. A Sainte Marie si resta sorpresi dalla quasi completa assenza di spazzatura e dalla cura che le persone hanno di se stesse nonché del livello culturale che traspare dai rapporti interpersonali, infatti le scuole sono piene di studenti e ad ogni passaggio giovani e vecchi non lasciano mai cadere l’ occasione per porgere il loro cordiale saluto.     

 

Ambodifotatra, da buon capoluogo, con uno scampolo di porticciolo, due banche ed una stazione di polizia nonché alcuni negozietti inframmezzati da ristoranti, esibisce la maggior parte del cemento presente sull’ isola, ma non si va mai oltre il primo piano delle abitazioni. Da qui alla fine dell’ unico pezzo asfaltato, e cioè i 17km. che separano da La Crique, si entra in una realtà completamente diversa, fatta di gente che si sposta a piedi o in bicicletta, tutti a discorrere sull’ uscio di casa con sciami di  bambini che corrono per ogni dove e gruppi di oche ed anatre a farla da padrone da un estremo all’ altro della carreggiata. Forte ed onnipresente il profumo dei chiodi di garofano messi ad asciugare al sole, inconfondibile essenza personalizzante come si conviene ad una signora che si distingue. Oltre La Crique il cambiamento è ulteriore ed ulteriormente apprezzato dagli amanti della pedalata agreste, visto che il fondo diventa sterrato ed in più settori la progressione è condizionata dalla più o meno elevata presenza di fango. La planimetria è per lo più pianeggiante, ma in alcuni punti si superano brevi rampe discretamente tecniche e faticose, più o meno dissestate a discrezione della meteo degli ultimi giorni, ed il bello viene quando, tra due fitte colonne di foresta, si presentano all’ incrocio carri trainati da zebù o taxi-brousse (nome malgascio dato a mezzi di trasporto pubblico per persone, merci ed altro ancora fino a che ce ne sta ) carichi all’ inverosimile.  E la pedalata prosegue doppiando il pittoresco bivio di Ankirihity, dove a destra si va a raggiungere la Baie d’ Ampanihy ed attraverso l’omonima foresta in poco più di 20 km. si ritorna a girotondo ad Ambodifotatra, mentre tirando diritto e passando i villaggi di Anivorano, Ifotatra ed Ambatoroa, a questo ultimo crocevia, dopo circa 20 km. da La Crique, vale la pena andare prima a destra per vedere la piscine Naturelle d’ Ambodiatafana ed il faro di Albrand ed a ritroso al suddetto crocevia raggiungere a sinistra in 4km. la isolata Pointe des Cocotieres. Verso sud un tour molto più leggero e meno isolato mena da Ambodifotatra a Mahavelo sulla stessa strada per l’aeroporto, indi sterzata a sinistra per Ambodiforaha sulla costa opposta, e girotondo per ritornare al capoluogo passando per Saint Joseph, attraverso minuscoli abitati e piccole baie, una “boucle” da appena 16km., ma con tante cose da vedere che ci passerete la giornata.    

 

Capitolo a parte per la Ile aux Nattes, minuscolo satellite veramente speciale. Da Ambodifotatra 14km. per andare poco oltre la pista dell’ aeroporto ed imbarcarsi uomini e bici sulle piroghe per coprire i 300m. di mare che separano da uno dei luoghi più genuini e belli di tutto il paese. Spiagge deserte, sentieri su cui si pedala leggeri, piccoli villaggi, angoli da cartolina, colori forti, insomma, tutto quanto avreste sempre sognato per pedalare senza faticare in un ambiente tropicale raro e non avete mai osato pensare fosse così facile raggiungere. Occhio e croce 10km. di perimetro, ma tra la salita al faro, le deviazioni nei villaggi, la discesa ad una spiaggia e poi ad una altra ancora si arriva a sera con le gambe che reclamano il giusto riposo. Ma chi non conosce riposo è la nostra voglia di nuovi luoghi, restate collegati su queste pagine e ve ne racconteremo ancora di belle! 
 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Il visto di ingresso (circa 13 €) si ottiene all’ arrivo in aeroporto, dura un mese ed è rinnovabile, con il passaporto che deve avere minimo ancora sei mesi di validità. La moneta è l’Ariary, con il cambio di circa 1€ = 2600 Ar. Consigliata la profilassi antimalarica. La maniera più economica per telefonare è acquistare un abbonamento dell’ operatore ”Orange” ed usare il proprio cellulare. Non dimenticate una copertura assicurativa completa come la “Viaggi no-stop” di Europ Assistance per qualsiasi evenienza sanitaria e non solo. E’ possibile il prelievo di contante ai bancomat o agli sportelli bancari con la carta di credito VISA.

 

Le guide: Madagascar di Hilary Bradt – Bradt Travel Guides, in Italiano della FBE Editore  

   

Per maggiori informazioni: Ambasciata del Madagascar – tel.0636307797 www.madagascar.it - www.madagasikara.it    


 

 

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