Atene
è troppo spesso vittima di un
pregiudizio negativo esagerato ed
immotivato. Si dice che sia rumorosa,
invece è incredibilmente viva. Si
ritiene che sia inquinata, ma anche le
altre capitali del mondo lo sono. Viene
considerata poco sicura, quando le
uniche voci che si odono di notte sono
quelle degli attori dei vecchi film
proiettati sui tetti e le terrazze.
Sarete certamente sorpresi di vedere
quanta gente si riversa per le strade,
anche di domenica sera o d’inverno. Qui
nessuno vi chiede da dove venite, ma
tutti rispondono pazientemente alle
vostre domande, e l’ospitalità è ancora
un valore. Atene è una città popolare
nel senso più clamoroso del termine:
allegra, dinamica, spesso festosa; in
ogni caso mai noiosa. Però per coglierne
questo aspetto occorre tempo per
scoprirla per ciò che è veramente,
allontanandosi dagli antichi marmi per
calpestare l’asfalto dei vicoli e
respirare l’odore dei mercati. Come
Roma, New York o le Piramidi, la
capitale greca fa parte di quei luoghi
che crediamo di conoscere ancor prima di
avervi messo piede. Molto spesso le sue
celebri rovine si riducono, nel nostro
immaginario, alla collina dell’Acropoli
e al Partenone, ma non è così, perché
nella città ci sono più di 50 musei. Qui
il sottosuolo è pieno di testimonianze
del passato: ogni epoca storica, ogni
civiltà ha lasciato le tracce del
proprio passaggio, delle proprie
tradizioni, della propria cultura.
Atene ruota intorno all’
Acropoli: il simbolo della
città e l’orgoglio della Grecia domina
il centro storico, che si estende ai
suoi piedi. Situata su una collina al
centro della città, l’Acropoli è sempre
stata abitata: dal Neolitico in poi, qui
sono sorti edifici di culto, templi,
chiese e moschee, ripetutamente
abbattuti dai dominatori di turno.
Visitare l’Acropoli è come leggere la
storia della stessa città: i suoi
monumenti testimoniano le conversioni
forzate al cristianesimo, l’invasione
dei Galli e poi dei Turchi. La prima
immagine che colpisce quando ci si
avvicina, e che tuttavia si ricorda
raramente, sono le fortificazioni che
circondano la collina sacra e che
comunicano una straordinaria sensazione
di potenza. Alte, larghe, formate da
blocchi giganteschi alcuni dei quali
posti già in epoca micenea, esprimono
chiaramente la vocazione del luogo.
Questi capolavori di marmo furono
costruiti alla fine del V secolo a.C.,
durante il regno di Pericle, in quella
che fu l’Età d’oro della metropoli. In
gran parte i templi erano dedicati ad
Atena, la dea protettrice della città.
Sulla parte più alta della Acropoli si
trova il Partenone che
fu costruito fra il 447 e il 432 a.C. Il
suo nome deriva dalla monumentale statua
di culto raffigurante Athena Parthenos
ospitata nella stanza orientale della
costruzione. Questa statua fu scolpita
nell'avorio e nell'oro da
Fidia; l'epiteto di Atena si
riferisce allo stato di nubile e
"vergine" della dea, nonché al mito
della sua creazione, per partenogenesi
dalla testa di Zeus. Orari d’apertura:
l’Acropoli è aperta tutti i giorni dalle
8 alle 19.30; d’estate e nelle notti di
luna piena può restare aperta anche fino
a tarda sera. Il biglietto d’ingresso
vale una settimana e costa 12 euro per
gli adulti, mentre studenti e anziani
oltre i 65 anni pagano la metà. Oltre
all’Acropoli e al museo, con il
biglietto si possono visitare cinque
monumenti: l'antica Agorà, il Teatro di
Dioniso, il Ceramico, l'Agorà romana e
il Tempio di Zeus.
Ai piedi del Partenone si sono
sviluppati i vicoli tortuosi e medievali
del quartiere più antico e
caratteristico della metropoli: la
Pláka. Tra le sue
stradine si celano monumenti, palazzi e
chiese bizantine, che si affiancano a
negozi e ristoranti, creando un ambiente
in cui convivono armoniosamente presente
e passato, bellezza e funzionalità,
cultura e divertimenti. La maggior parte
delle strade è chiusa al traffico, e
quindi si passeggia tra i tavolini dei
ristoranti all'aperto, le piazzette e le
botteghe. I vicoli sono affollati da
greci e turisti, i camerieri vi invitano
a sedervi, nei negozi trovate tutti i
souvenir tipici, e sui marciapiedi, i
classici personaggi che affollano le vie
turistiche europee: musicisti,
madonnari, fiorai, fotografi, burattinai
e artigiani che scrivono il vostro nome
su un chicco di riso.
Questo quartiere si è sviluppato nel XIX
secolo. Vi abitavano le famiglie ricche
della città che costruirono le loro
dimore in stile neoclassico, abitazioni
che oggi ospitano spesso musei e negozi
di souvenir e che per questo motivo si
possono visitare al loro interno. Ne
sono un esempio il Museo
Kanellopoulos e il Museo degli strumenti
popolari. Il primo ha sede in
un edificio di fine '800 e deriva il suo
nome dalla coppia di collezionisti
ateniesi che si prodigò a raccogliere e
riunire le opere d'arte esposte:
ceramiche, statue, gioielli, vasi e
altri oggetti preziosi che coprono un
periodo amplissimo che va dal III secolo
a.C. al XIX d.C.. Il secondo ha sede
anche esso in una casa risalente alla
metà dell'800 e raccoglie quasi 1200
strumenti musicali e nel negozio interno
troverete un'ampia scelta di musica
tradizionale greca. Altro museo da non
perdere è il Museo di arte
folcloristica greca che espone
costumi, ricami, quadri e molti altri
pezzi nati dalla tradizione locale. Un
giro nel quartiere di Pláka non può non
prevedere una sosta in una delle tante
taverne, spesso semplici con muri
colorati, talvolta collocate negli
scantinati. Alcuni muri delle taverne
sono stati dipinti da un'artista locale,
un certo Savakis e descrivono scene di
vita quotidiana. Tappa irrinunciabile di
ogni visita ad Atene è il Museo
archeologico nazionale, che ha
gradualmente riunito i materiali
rinvenuti nel corso di campagne di scavo
effettuate in tutto il Paese, che
insieme danno vita alla più
straordinaria collezione d’arte greca al
mondo. Vi troverete rappresentati tutti
i periodi della storia antica, dal
Neolitico
all’epoca romana. Orari d’apertura: da
aprile a ottobre, il museo è aperto
tutti i giorni dalle 8 alle 19.30, e il
lunedì dalle 13 alle 19.30. Da novembre
a marzo, il museo è aperto tutti i
giorni dalle 8.30 alle 15 e il lunedì
dalle 10.30 alle 17. Costo del biglietto
7 Euro
La cucina greca
La cucina greca ha più di venticinque
secoli di esistenza. Quando in Europa si
ignoravano i rudimenti della cucina,
tranne la carne arrostita, in Grecia si
sapevano mescolare diversi ingredienti e
spezie, così da rendere vivande saporite
e grate al palato. È qui che sono
apparsi i primi cuochi di mestiere
generosamente retribuiti dai ricchi
presso cui lavoravano. Col passare del
tempo il mestiere guadagnava in
reputazione e veniva considerato con la
massima stima. Le stupende verdure, i
legumi, il freschissimo pesce, la frutta
succosa, la carne di altissima qualità,
i formaggi, il cremoso e saporito yogurt
ed infine l’aromatico miele di timo e di
fiori, sono tutti prodotti della terra
ellenica. Poiché in Grecia non si usa il
primo piatto sono rinomati i cosiddetti
“mezedes” antipasti a
base di olive nere, sottaceti, acciughe,
salami, involtini di riso o di carne
tritata. Cucinare la carne allo spiedo è
una cosa molto comune in Grecia. Un
piatto prelibato, che merita un
particolare riferimento, è il “moussaka”,
fatto di salsa di ragù a strati, con
larghe fette di melanzane e di patate,
il tutto coperto con la besciamella e
poi al forno. Nelle isole e lungo le
coste greche, il pesce regna sovrano su
tutte le tavole. Esistono tutti i tipi
di pesce che di solito sono cucinati in
vari modi: fritti, ai ferri, al forno,
ma anche conditi con le varie salse. La
pasticceria ellenica offre una
grandissima varietà di dolci, dai vari
pasticcini con la crema, alla panna o le
buonissime crostate alla marmellata. La
Grecia produce molta frutta e quindi di
consiglia di assaggiare le varie
marmellate. Molto tradizionale è il “caffè
greco” che, a differenza del
caffè espresso, non si beve alla fine
dei pasti ma solitamente durante tutta
la giornata. Di origine arabica ha un
sapore forte e aroma ricco, è squisito
quando è fresco-tostato e bollito al
bricco. I locali che offrono questa
bevanda sono i “kafenia” dove i greci di
tutta l’età, sorseggiandolo poco a poco,
amano incontrarsi e discutere per ore.
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