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Gustosamente Versilia

di Jeanne Perego

 

A due passi dalla spiaggia dei VIP, si scoprono grandi piaceri per il palato e per gli occhi. E per chi ha voglia di fare quattro chiacchiere non mancano i personaggi interessanti.    

 

Via dalle follie modaiole, via dai riti vacanzieri sempre più anacronistici, via dal mercato  del mercoledì in cui gli affari li fanno solo gli ambulanti. Via, soprattutto, dai ristoranti, dai  caffè e dai negozi di gastronomia  in cui si viene serviti con malagrazia da osti e camerieri dall’aria sussiegosa che trattano tutti come pezzenti. Da Forte dei Marmi (il Forte, come dicono gli habitué) bastano dieci, venti minuti d’auto per ritrovarsi in un altro mondo. Un mondo autentico, come i sapori che propone.

 

Lasciandosi la località vipparola  alle spalle, percorrendo  il lungomare in direzione nord, si raggiunge il Cinquale, un tempo  meta di villeggiatura  di personaggi  come Maccari, Calamandrei, Bobbio, Calvino, Carrà,  De Chirico, Pea, Guttuso, Malaparte, oggi insipido quartiere dormitorio. Dal qui, mettendo il muso dell’auto verso le Apuane che paiono sempre innevate, e salendo lungo il viale Marina, si incontra sulla destra il Forno del Freo, uno dei  migliori indirizzi   per  acquistare il tradizionale Pane Marocco, una delle specialità  di Montignoso, il grande comune di cui il Cinquale è la frazione sul mare. Non si tratta di un semplice pane ma di una via di mezzo tra il pane e la focaccia, preparata con farina di mais, farina di grano tenero, olio extravergine di oliva, aglio, olive fresche intere e in salamoia, rosmarino, salvia e un pizzico di peperoncino. Ha una forma tonda, un diametro di circa  20 cm, un colore bruno dorato e il  sapore caratteristico del  pane cotto in forno a legna. Un tempo veniva infornato  solo nel periodo tra novembre e gennaio, in coincidenza con la  raccolta delle olive,  ormai lo si trova quasi tutto l’anno. Gli esperti gastronomi consigliano di consumarlo  fresco, da solo o accompagnato da antipasti. E a proposito di antipasti, Montignoso si rivela essere una miniera d’oro quando si parla di salumi. L’indirizzo più noto è certamente quello della Bottega di Adò, che da cent’anni produce lardo stagionato in conche di marmo di Colonnata, salsicce, biroldi e mortadelle nostrali, seguendo le indicazioni lasciate  agli eredi da Adolfo Balderi, fondatore dell’azienda, nel suo testamento: “”usate le carni della migliore qualità, selezionatele accuratamente, usate le migliori spezie e soprattutto usate coscienza ed onestà nel lavoro. Questa é la mia ricetta segreta... ma non raccontatelo a nessuno”. Il consenso verso i prodotti di questa norcineria è tale che ora li si trova anche sui banchi gastronomia  La vera sorpresa quando si parla di salumi, però, è la macelleria di Massimo Bacci, un quarantottenne che per la norcineria ha abbandonato gli studi letterari, d’altronde l’aveva nel sangue: suo nonno faceva questo mestiere a Forte dei Marmi “quando ancora non c’erano i VIP”. La piccola macelleria – gestita da Massimo  insieme al padre ben conosciuto  nella zona per le  ariste pronte da cuocere magnificamente speziate- si trova nel vecchio cuore montignosino, la località Piazza che ospita la sede del comune nell’ottocentesca Villa Schiff-Giorgini, in cui trascorsero momenti di vacanza   Bettino Ricasoli, Massimo D'Azeglio e lo  scrittore inglese William Somerset Maugham. A due passi dalla macelleria merita un’occhiata anche  la chiesa di San Vito con il suo  trittico d'altare del pittore lucchese quattrocentesco  Michele Ciampanti, raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista , Vito, Modesto e Pietro. Il consiglio di visitarla viene dallo stesso Bacci, che oltre ad ottime mortadelle nostrali, preparate con materie prime sceltissime senza aggiunta di additivi, avvolte in budello naturale  e stagionate almeno 8 mesi, offre con competenza suggerimenti sulle pievi romaniche da visitare nella zona e sulle enoteche in cui andare ad assaggiare qualcosa di buono. La produzione di mortadelle nostrali  della Macelleria Bacci  in fatto  a quantità  è piuttosto limitata, solo 120 kg al mese, per conquistare qualche pezzo  spesso conviene annunciarsi. Particolarissime sono le mortadelle nostrali al vino rosso, insaporite con vini della zona del Morellino. Eccellenti anche le salsicce (da spalmare crude sul pane tostato o da accompagnare a bietoline ripassate  in padella con olio e aglio), il lardo stagionato in conca di marmo per sei mesi, e il biroldo. Non si può lasciare la zona Piazza senza una sosta al BAR ANPI che per la prima colazione offre ogni sorta di brioche, torte fatte in casa, e focacce alle acciughe messe sottolio dalla proprietaria. Se si vuole sapere tutto quello che succede nel paese questo è l’indirizzo giusto: il locale è incastonato nel palazzo del Municipio e a turno vi passano i dipendenti comunali, gli agenti della polizia municipale, i cittadini che devono sbrigare delle pratiche…le chiacchiere sono incessanti  dalle 7 del mattino a mezzanotte. D’estate i clienti seduti ai tavolini all’aperto si trovano immersi in uno scenario degno dei film di Don Camillo e Peppone. Dalla Piazza si sale verso il Castello Aghinolfi, uno dei più antichi manieri italiani, attestato già in un documento del 753. La struttura, che domina tutta la costa, è stata recentemente  oggetto di un importante intervento di restauro  che gli ha restituito parte del grandioso fascino del passato. Visitarlo è un must, come un must è fermarsi al vicino ristorante pizzeria La Fortezza da Piè da cui si gode un panorama imbattibile sul Tirreno. Frequentato soprattutto da famiglie locali, il ristorante offre “mitiche” fiorentine e tagliate cotte sulla griglia davanti agli occhi dei clienti. La zona più trafficata di Montignoso è la frazione Capanne, il pulsante cuore commerciale del comune. Sull’arteria principale che l’attraversa si trova la Torrefazione Cardinali, un’autorità in materia di espressi e cappuccini. La proprietaria, Virgilia Cardinali, è una simpatica signora che discerne volentieri di cultura, filosofia di vita e di arte della preparazione del caffè, di cui sa veramente tutto. Ogni anno nella sua torrefazione si tostano 14.000 kg di caffè, con miscele che arrivano dal centro America ma anche dall’Africa e dall’Asia. I giorni di tostatura sono facilmente riconoscibili perché tutto il paese è avvolto dal caratteristico profumo. Il processo è seguito con grande attenzione dal giovane Cardinali, Piero. “Sbagliare una tostatura vuol dire rovinare un caffè-dice la signora Cardinali- un Kenia mal tostato, per esempio, sa di liquerizia”. Oltre al consumo al banco, per cui l’espresso viene servito in larghe tazze basse e svasate per poter assaporare tutto l’aroma della bevanda, c’è la vendita delle miscele. Quella più costosa è la stessa che la Torrefazione consegna giornalmente  agli hotel e ai locali più esclusivi della Versilia. Gli amanti del sapore del pane devono essere pronti a fare anche qualche altro chilometro. Per andare a Seravezza, per esempio, dove, dopo una puntata al cinquecentesco  Palazzo Mediceo che ospita anche l’interessante  Museo del Lavoro  e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica, si può acquistare al Forno Andrea D’Angiolo  la tradizionale schiacciata  locale bassa, larga, fragrante, a base di farina di granturco, aglio, lardo,olio extravergine d’oliva, rosmarino o basilico. Una curiosità: le focacce qui sono infornate nel forno a legna alla fine della cottura del pane, utilizzando il calore residuo. A Stazzema, al panificio Lazzeri si trova, invece, il Pane di Patate tipico dell’Alta Versilia: una pagnotta schiacciata, cotta in forno a legna, preparata  con farina di frumento, patate lessate, una manciata di fioretto, acqua e sale. Tagliata emana un intenso profumo di frumento. È il pane ideale per accompagnare le zuppe della tradizione toscana.  

  

Rientrando a Forte dei Marmi  è d’obbligo una sosta alla Salumeria Verona in Vaiana. Dall’esterno un negozio anonimo, come tanti altri, all’interno un paradiso per gli intenditori. Del buon vino, della buona birra, dei buoni formaggi, della buona pasta fatta in casa…Già, perché  qui si vende il meglio del meglio: birre provenienti da tutta Europa,vini dalla Borgogna e champagne, Brunelli, Flaccianelli, formaggi inglesi, ricotte di bufala, tome piemontesi, pecorini selezionati, Groppini della Garfagnana, prosciutti stagionati Pata Negra,  baccalà marinato con olio extravergine d’oliva, tordelli da fare al sugo e, tra i pani, la Marocca di Casola, il pane della Lunigiana fatto con farina di castagne. Al piano inferiore, si trova un locale in cui il proprietario del negozio, Roberto vannoni, organizza  piacevoli incontri per la degustazione di vini, salumi e formaggi.  

   

 

 

Foto di Jeanne Perego/Comunità Montana Alta Versilai/Torrefazione Cardinali Grazie a Francesco Rossi della Comunità Montana Alta Versilia per l’aiuto nella ricerca iconografica.
 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

Comune di Montignoso

Per informazioni: www.comune.montignoso.ms.it    

Comunità Montana Alta Versilia Per informazioni: www.cm-altaversilia.it    

 

Per mangiare:

La Fortezza Da Piè

Via Palatina, 2  Montignoso (MS) Tel: 0585 348260 Tel:  0585 821282

Ambiente familiare, panorama mozzafiato (da Livorno alle Cinque Terre), Pizze, carne alla griglia  con tagliate e fiorentine “mitiche”. Chiuso il martedì.    

 

Bar Anpi

Piazza Paolini 4 54038 Montignoso (MS) Tel: 0585 349203

Brioches di ogni genere, torte fatte in casa, sformatini di verdura, focacce alle acciughe sottolio.    

 

Per lo shopping enogastronomico:

La Bottega di Adò

Via Vecchia Romana Est,66 Montignoso (MS) Tel. 0585-348315 www.labottegadiado.com  

 

Macelleria Bacci

Via Chiavica 2 Montignoso (MS) Tel.0585 348159 Chiuso mercoledì pomeriggio    

 

Torrefazione Cardinali

Via Roma 25 Montignoso (MS) Tel. 0585 349697 Chiuso mercoledì pomeriggio.    

 

Forno Andrea D'Angiolo

Via Corrado del Greco, 8 Seravezza (LU) Tel. 0584/747233    

 

Panificio Lazzeri

Via Provinciale –Pontestazzemese Stazzema(LU) Tel.0584 777194    

 

Salumeria Verona

Via Olmi 178 Vaiana/Forte dei Marmi (LU) Tel. 0584 787356
 

 

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