Tra
dolci colline, vigneti, frutteti e gli
estesi campi coltivati di quell’angolo
di Toscana che prende il nome di
Valdichiana sorge un piccolo centro in
provincia d'Arezzo che vale la pena di
una visita approfondita per rimanere
piacevolmente sorpresi dai grandi tesori
che custodisce: Foiano della Chiana.
Racchiuso da due cinte murarie, il
centro storico è un gioiellino d'arte
rinascimentale. Scultura, pittura, ma
anche chiese, edifici, mura castellane e
stretti vicoli conferiscono al paese
un’immagine singolare, arricchita dalla
bellezza dei materiali impiegati per le
costruzioni, tra cui trionfa il cotto.
Foiano vanta origini antichissime,
risalenti al VI e il IV secolo a.C.,
attestate dal ritrovamento di
insediamenti etruschi e romani. Terra
dal passato ricco di storia e
tradizioni, ha accolto personalità
importanti: da Andrea e Giovanni
della Robbia a Luca
Signorelli e Antonio
Cercignani, detto il Pomarancio.
Proprio per quanto riguarda i della
Robbia, Foiano vanta tante notevoli
opere, che fanno del paese un piccolo e
piacevole museo robbiano. Tra tutte
spicca la "Madonna della Cintola" nella
Collegiata di San Martino - imponente
edificio sacro in mattoni rossi - ma
anche la "Madonna con il Bambino" nella
Chiesa di S. Eufemia, "l’Ascensione"
nella Chiesa di San Domenico, il nucleo
detto delle "Pie donne" e il "Cristo
contornato da angeli" nella Chiesa di
San Francesco. Il Cinquecento ha
lasciato a Foiano, sempre nella
Collegiata di San Martino una grande
tavola dipinta da Luca Signorelli
raffigurante "l’Incoronazione della
Vergine”. A cavallo tra il Cinquecento e
il Seicento, Antonio Cercignani detto
"Il Pomarancio" ha creato due grandi
dipinti, un olio su tela che rappresenta
"La Ss. Trinità con Angeli e Santi",
nella Chiesa della Ss. Trinità , e la
"Madonna e Santi" collocato nella chiesa
della Collegiata. Non meno interessante
l’architettura civile di Foiano. Il
sobrio Palazzo Comunale e il Palazzo
Granducale, costruito come residenza di
caccia di Ferdinando II de’ Medici, il
Palazzo Neri-Serneri, in mattoni con
portale e stipiti in pietra serena,
dominano la parte alta del paese. Poco
distante da Foiano sorge la frazione
Pozzo della Chiana.
Appena all’inizio del paese si incontra
il Tempietto di S. Stefano alla
Vittoria, edificato nel 1572 e
attribuito a Bartolomeo Ammannati.
L’elegante costruzione in cotto con
decorazioni in pietra serena è
sormontata da una snella e armoniosa
cupola rivestita da lastre di piombo.
Nel tempio è conservato un celebre
trittico attribuito al Vasari,
che alcuni ritengono anche autore
dell’edificio.
Foiano e il suo carnevale
A Foiano il carnevale non è uno scherzo.
Anzi, è un appuntamento che i foianesi
prendono molto sul serio e che portano
avanti con orgoglio e determinazione da
quel lontano 1539, anno a cui risale la
prima documentazione ufficiale. Il
carnevale di Foiano, così, non solo è
uno dei più antichi d’Italia
ma anche un evento che i foianesi
costruiscono e vivono tutto l’anno. Se
in origine i carri erano semplici
carrozze del paese e "carri matti" da
cui si distribuivano in abbondanza
lupini, castagne e baccalà, oggi il rito
carnevalesco si è evoluto in forme più
moderne e dissacranti e i “dispensatori”
di leccornie di una volta hanno ceduto
il posto a fantasmagoriche allegorie.
Particolarità della manifestazione è la
divisione del paese, trasformatasi
inevitabilmente in storica rivalità, in
quattro "Cantieri".
Durante tutto l'anno Azzurri, Bombolo,
Nottambuli e Rustici lavorano
instancabilmente alla realizzazione del
proprio carro, per aggiudicarsi l'ambita
“Coppa del Carnevale”. La gara si svolge
nelle 3 domeniche che precedono il
martedì grasso (quest'anno l'8,
il 15 e il 22 febbraio) e
quella successiva (1° marzo),
durante le quali ciascun Cantiere sfila
per le vie cittadine con il proprio
carro, che viene giudicato da una giuria
di esperti. Ma il carnevale di Foiano
non è solo la gara tra i Cantieri,
coloratissime sfilate in maschera ed
eventi di piazza Fedele alle sue origini
medioevali, l'ultima domenica la
manifestazione foianese prevede due riti
propiziatori. Il primo è il “Testamento”
ossia la lettura in piazza,
rigorosamente in dialetto
chianino, dei fatti più o meno positivi
accaduti durante l’anno da poco finito,
per procedere poi a un vero e proprio
funerale, quello dell’inverno che sta
per finire, rappresentato dal rogo del
re del carnevale Giocondo
www.carnevaledifoiano.it
L’anno dei Della Robbia
Le numerose tracce dei Della Robbia a
Foiano si collegano al grande evento
artistico-culturale che nel 2009 celebra
l’arte dei maestri della terracotta
invetriata. Dal 21 febbraio al 7
giugno il Museo Statale d’Arte Medievale
e Moderna di Arezzo ospita una
grandiosa mostra dedicata al poliedrico
e affascinante percorso della terracotta
invetriata nel Rinascimento - dai
prodromi della geniale “invenzione” di
Luca della Robbia alla straordinaria
diffusione di quest’arte - ma
soprattutto, per la prima volta, il suo
incessante e fecondo dialogo con le “tre
arti sorelle” (scultura, pittura e
architettura) e con il variegato mondo
delle “arti decorative” (maioliche,
porcellane, mosaici, vetri, smalti,
oreficerie, tarsie, pietre dure, ecc.).
Il percorso espositivo della
manifestazione aretina conta circa 140
opere e diventa il cuore di un viaggio,
che si irradia sul territorio in una
serie di itinerari sviluppati in base a
una capillare raccolta delle opere
robbiane, che ornano le chiese, le pievi
e i palazzi della stessa Arezzo e dei
borghi della Valtiberina, del Valdarno,
del Casentino e della Valdichiana
www.mostradellarobbia.it
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