about us

contact us

archives

online press agency

 

 

 

 

 

 

 

 

Zagabria, crocevia di culture

di Donatella Sasso

Zagabria è una città sospesa tra diverse culture. La cultura slava, evidente nella lingua e nella struttura di alcuni edifici (le doppie finestre tra cui spuntano piante e soprammobili), risente anche delle influenze mitteleuropee, nei bei palazzi del centro, quali i teatri, i musei, le gallerie d’arte. Alcune costruzioni degli anni Trenta si scontrano o si confondono con l’architettura del socialismo reale, che ha lasciato segni in alcuni monumenti e nell’edilizia industriale concentrata nelle periferie. Ma la vera divisione urbanistica si avverte tra la Città Alta, costituita dagli antichi villaggi di Gradec e Kaptol, medievali, tortuosi e suggestivi, e la città bassa, otto e novecentesca, fatta di viali e parchi verdi, ampie vie diritte, attraversate da tram sferraglianti.

Il cuore della città

Il cuore pulsante di Zagabria è Trg Bana Jelacica, Piazza del bano Jelacic, già Piazza della Repubblica in epoca di federalismo socialista. A metà fra la Città Alta e quella Bassa, è luogo di incontri informali e adunate politiche, di musicisti improvvisati e passanti eleganti del sabato mattina, è per metà pedonale e per metà attraversata dai mezzi pubblici che conducono in tutta la città. Al centro della piazza spicca il monumento a Josip Jelacic, bano (viceré) della Croazia dal 1848 ed eroe risorgimentale. Tutt’intorno sono visibili alti palazzi per lo più del XIX secolo, fa eccezione l’alta torre in cemento e vetro dell’elegante hotel Dubrovnik.
Quando il tempo inizia a essere clemente compaiono sulla piazza i dehors dei caffè storici, sempre pieni di ragazzi vestiti alla moda, turisti, signore che si incontrano per due chiacchiere, anziani che leggono il giornale.
A due passi da Trg Bana Jelacica, ogni mattina, si animano i mercati all’aperto e al coperto di Dolac. Nell’area del mercato e nelle vie intorno si vende di tutto, dalla frutta e verdura ai ventagli in legno sottile, dai formaggi artigianali al miele, dalle tovaglie ricamate ai girasoli colti nei campi. Un’economia rurale e antica che sembra convivere senza grandi conflitti con le vetrine degli stilisti, gli immensi cartelloni pubblicitari, i grandi magazzini che imitano Parigi.

La parte medievale
La Città Alta, quella medievale, fatta di vie piccole e tortuose, è un posto tranquillo delimitato da Trg Bana Jelacica e dalla Tkalciceva, la via dei locali e della vita notturna, molto animata soprattutto nelle calde sere d’estate. La parte vecchia di Zagabria si raggiunge a piedi o con la funicolare, costruita nel 1891, che approda davanti alla Torre di Lotrscak, costruita alla metà del XIII secolo per difendere la porta meridionale della cittadina di Gradec. Oltrepassata la torre si apre una rete stretta di vie che conducono a musei, chiese, gallerie d’arte, il palazzo del parlamento e il palazzo presidenziale che ruotano attorno alla chiesa di San Marco, con il suo tetto di tegole colorate che riproducono lo stemma medievale di Croazia, Slavonia e Dalmazia e lo stemma di Zagabria.
La Porta di Pietra, un tempo limite orientale di Gradec, fu trasformata in santuario dopo il devastante incendio del 1731 che, secondo la leggenda, risparmiò solo un dipinto della Vergine con Bambino. Nell’antro della porta si concentrano ogni giorno molti fedeli per accendere una candela e dire una preghiera. Sulle pareti vi sono numerosissimi ex-voto sui quali si ripete la parola hvala, grazie. Pur trattandosi di un santuario cattolico, le atmosfere fumose, la luce soffusa delle candele, il mormorio costante delle preghiere sembrano rimandare a una ritualità orientale, geograficamente e culturalmente non distante.
Poco oltre la Porta di Pietra si trovano il Museo Civico, che conserva ricostruzioni di Zagabria nella storia (negozi, interni di abitazioni) e un modello in scala della vecchia Gradec, e lo studio di Ivan Mestrovic, uno dei più famosi artisti croati, che visse e lavorò dal 1922 al 1942 nella casa secentesca, che ora ospita un centinaio fra statue, disegni, litografie e mobili.
La Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, in stile gotico, circondata dal barocco Palazzo arcivescovile e dalle mura erette nel XIV secolo a difesa dei turchi, si trova invece nel quartiere di Kaptol e costituisce l’altro nodo di congiunzione fra Città Alta e Città Bassa, ma anche fra la struttura urbana e il verde del parco Ribnjak.

La Città Bassa
La Città Bassa fu in larga parte costruita nell’Ottocento, in particolare dopo il 1850 quando le due cittadine di Gradec e Kaptol si fusero dando vita alla moderna Zagabria. Di notevole interesse sono molti degli edifici costruiti in quel periodo: il neorinascimentale Museo Mimara, che contiene un’eclettica raccolta di opere d’arte donate dal collezionista privato Ante Topic Mimara. Vi è poi la Galleria Strossmayer degli Antichi Mestieri, situata nell’edificio in stile rinascimentale toscano dell’Accademia Croata delle Scienze e delle Arti. Contiene opere di pittori italiani, olandesi, fiamminghi e francesi, donate nel 1884 dall’illustre e illuminato vescovo Strossmayer. Altri edifici di notevole interesse sono il Museo delle Arti e dell’Artigianato, in stile rinascimentale tedesco, e il Padiglione Artistico e il Teatro Nazionale Croato, realizzati entrambi dagli architetti viennesi Helmer e Fellner in stile Art Nouveau.
La parte bassa di Zagabria rivela molte somiglianze con la grandiosa Vienna ottocentesca, che ridisegnò la sua pianta urbana introducendo ampi spazi verdi, palazzi sontuosi e il Ring, la via in forma di anello di collegamento rapido fra le varie parti della città. Allo stesso modo, a Zagabria, il cosiddetto “ferro di cavallo”, l’ampia area di verde e palazzi, progettata da Milan Lenuci tra il 1865 e il 1887, offre la possibilità di una lunga passeggiata urbana dal centro fino all’hotel Esplanade. L’hotel, situato a fianco della stazione ferroviaria, venne costruito nel 1924 per accogliere i passeggeri dell’Orient Express, che faceva tappa a Zagabria. È ancora oggi aperto al pubblico e, dati i prezzi piuttosto elevati, anche se si decide di non pernottarvi, si consiglia almeno una visita a questo capolavoro Art Nouveau, dall’imponente scalinata, alla sala da ballo, al ristorante Murano 2000.


 

 

 

Per approfondire la Croazia ed esplorare l’Europa dell’Est, clicca su www.viedellest.eu


 

 

NOTIZIE UTILI

 

La moneta croata è la kuna (HRK). Una kuna è divisa in cento Lipe ed è scambiata a circa 7.30 con l’euro.
Per entrare in Croazia è sufficiente il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio. Non è richiesto il visto per turismo, tuttavia entro 48 ore dall’ingresso in Croazia, i turisti devono registrare la propria presenza presso i locali organi di Polizia. Generalmente tale procedura è svolta dalle strutture di ospitalità turistica.

Siti utili:

Ente Nazionale Croato per il Turismo: www.croazia.hr  , www.htz.hr 


Ufficio turistico della Città di Zagabria: www.zagreb-touristinfo.hr




Fotografie di Claudio Benedetto, Roberto M.Polce ed Ente Nazionale Croato per il Turismo


 

Clicca sulle immagini per ingrandirle

torna alla homepage

viaggivacanze.info - autorizzazione Tribunale di Milano n 750/02 - tutti i diritti riservati
redazione@viaggivacanze.info