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La Transromanica tra Slovenia e Serbia

  di Giusy Ferretto

 

Un progetto culturale, ma soprattutto il primo itinerario turistico europeo transnazionale dedicato al Romanico, che riunisce 25 siti di grande rilevanza, tra cui 4 considerati Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e 80 siti minori, distribuiti su cinque regioni in Europa: Sassonia- Anhalt e Turingia, in Germania; Carinzia in Austria; Provincia di Modena, insieme a Parma e Ferrara, in Italia; Slovenia e Serbia.
Un percorso culturale e storico segnato dalla presenza di Roma in questa parte d’Europa. Il progetto, infatti, mira a valorizzare questa comune eredità europea attraverso il riposizionamento turistico del Romanico come una delle molteplici risorse di questi sette Paesi, favorendo lo sviluppo regionale uniforme e duraturo, rendendo visibili le radici storiche comuni di questa parte d’Europa .
Ultimi anelli di questo itinerario, quinta e sesta tappa, di cui oggi ci interessiamo, sono Slovenia e Serbia, due Paesi che hanno molto in comune avendo per tempo fatto parte della Jugoslavia.
Piccolo polmone verde d’Europa, la Slovenia, vicinissima all’Italia, è incastonata tra la montagnosa Austria, la piatta Ungheria e il mare Adriatico. Ma, pur limitata da Paesi certamente più grandi e ricchi di una storia millenaria, la Slovenia si distingue e si caratterizza per una sua identità ben definita che si esprime attraverso una ricca e vivace vita culturale, l’architettura delle piccole città e dei suoi villaggi, i costumi e gli eventi culturali, i musei e le gallerie d’arte. Ed anche per le sue località rinomate a livello internazionale, come le Grotte di Postunia, il meraviglioso lago Bled, con la caratteristica piccola isola, e i fantastici cavalli lipizzani, circondati dall’atmosfera fiabesca della foresta vergine. Ma sono gli imponenti castelli, i monasteri e le splendide chiese romaniche il segno più evidente della ricchezza storica e culturale, retaggio di un passato nobile che questa regione d’Europa bagnata dall’Adriatico e sovrastata dalle Alpi Giulie ha vissuto. Proprio per questo la Slovenia è stata inserita nel progetto della Transromanica, che valorizza le testimonianze romaniche della regione, inserite nel contesto naturale di un itinerario ricco e vario, lungo il quale il viaggiatore potrà godere di nuove e inaspettate testimonianze storiche di straordinaria importanza. Il Castello di Podsreda, l’Abbazia cistercense di Stična, la cattedrale dell’Assunzione a Koper, la Chiesa di S. Martino, il monastero dei monaci certosini e la Chiesa di San Maurizio a Laško –Jurklošter, il Castello di Ptuj e la Chiesa di S. Giorgio sono le tappe principali di questo itinerario medievale che è completato da altri 20 siti minori,

L’itinerario della Transromanica slovena
Prima tappa dell’itinerario della Transromanica attraverso il territorio sloveno è il
Castello di Podsreda (XII sec), uno dei castelli romanici più importanti e meglio conservati della Slovenia, nonostante gli interventi di ricostruzione in epoca rinascimentale e barocca. I turisti lo possono raggiungere percorrendo una stretta strada immersa nei boschi o un sentiero che parte dall’omonimo paese. Il castello di Podsreda, in seguito a lavori di restauro, è diventato non solo un'offerta supplementare del Parco del Kozjansko, ma anche il cuore pulsante della vita culturale e sociale del parco, della Slovenia e anche dell'Europa.
Proseguendo lungo l’itinerario della Transromanica, incontriamo il monastero di Stična, il più antico monastero Cistercense dell’Europa sud-orientale, uno dei più importanti centri per lo sviluppo culturale sloveno. Koper è una cittadina molto interessante per la ricchezza di testimonianze antiche, soprattutto romaniche: qui gli highlights sono decisamente numerosi ma il più importante e più antico è la cattedrale. Lo stile risulta evidente nelle finestre delle mura meridionali e nel cancello meridionale restaurato e custodito nel museo cittadino. Caratteristica distintiva della cattedrale è la facciata, realizzata completamente in pietra bianca d’Istria. Poco distante, la Chiesa della Santa Trinità, a Hrastovlje, è in stile istriano- romanico con i famosi affreschi “Danze Macabre”.
Più oltre, Ptuj, la città slovena più antica, nata dall’incrocio delle varie culture e delle vie che collegavano l’Est all’Ovest. Le animate vie cittadine, protette da
un’antica cinta muraria, sono pagine che raccontano di una storia cittadina nata già nel 1250. Sovrastano il centro storico della città di Ptuj il duomo di San Giorgio, che fornisce alla città un'impronta caratteristica nel paesaggio, e il Castello (periodo di transizione al Romanico, X secolo), uno dei più grandi della Slovenia, con una torre del primo periodo romanico nell’ala ovest e un Palazzo romanico – parte residenziale del Castello – con sei finestre a semitondo poste nelle mura meridionali di origine romanica.
Ultima tappa tra i 5 siti maggiori è la chiesa di S. Martino, costruita intorno al 1170, considerata il monumento più importante di Laško.
Ma l’offerta turistica della Slovenia non si esaurisce al Romanico, sono numerosi i siti turistici che rendono più interessante un soggiorno in questo paese.
I rilievi alpini, d’inverno e d’estate, sono fonte di escursioni a piedi e in bicicletta, luogo di ritrovo per gli amanti della neve e dello sci; mentre, per quanti volessero , durante tutto l’anno, rilassarsi e dedicarsi alla cura del corpo, sono numerosi i centri benessere che, in Slovenia, offrono sorgenti di acque termali ricche di minerali, un clima mite, acqua di mare e fanghi.

L’itinerario della Transoromanica serba
Ultima tappa della Transoromanica è la Serbia dove è stato il Medioevo a lasciare le maggiori vestigia, caratterizzate da un particolare intreccio fra l’arte dell’Europa occidentale e quella orientale - bizantina. Questa originale sintesi è dovuta alla singolare posizione dei territori serbi, collocati là dove s’incrociano vie, influenze e interessi diversi.
I primi influssi romanici occidentali sono arrivati in Serbia dall’Italia meridionale attraverso la costa. La pittura di questo periodo è influenzata dall’arte bizantina, mentre gli elementi romanici sono già visibili soprattutto nell’architettura e nella scultura. L’irruzione e l’assimilazione degli elementi romanici nell’arte medievale serba si può riscontrare nei monumenti più rappresentativi: i monasteri Žica, Studenica, Gradac, Đurđevi Stupovi, Sopoćani, Dečani e la chiesa di San Pietro e Paolo a Stari Ras.
Questi i siti inseriti nell’itinerario transoromanico nel territorio della Serbia:
Žiča - Il monastero con la chiesa di San Spasa (Ascensione di Cristo), si trova nella Serbia centrale ed è stato eretto tra il 1206 e il 1220. Žiča è diventato il primo centro dell’arcivescovado serbo nel 1219 ed è famosa perché vi sono stati incoronati ben sette re serbi. Studenica - Nel complesso del monastero di Studenica la più significativa ed imponente è la chiesa dedicata alla Madonna Evergetida (1183 -1196/7). La decorazione romanica della chiesa della Madonna a Studenica è una delle più ricche dell’arte serba medievale. Dal 1986 Studenica fa parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Gradac - Il monastero è situato su un maestoso altopiano al di sopra del fiume Brvenica ed è un lascito della regina Jelena Anžuska moglie del re Uroš I. Non è possibile determinare in maniera precisa l’anno della sua fondazione risalente forse all’ultimo venticinquennio del XIII sec. Jelena Anžuska, francese di nascita, portò in Serbia l’influenza artistica e in particolar modo romanica dell’Europa occidentale.
Sopoćani - Il monastero di Sopoćani è ubicato vicino alle sorgenti del fiume Raška; lascito del re Uroš I, è stato costruito nella seconda metà del XIII sec. Il complesso monasteriale di Sopoćani, per lo straordinario valore spirituale, culturale ed artistico, nel 1979 è stato reso dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
Ðurđevi Stupovi - La costruzione del monastero, non lontano dalla città di Novi Pazar, ha probabilmente avuto inizio nel 1167 e i lavori sono stati portati a termine nel 1170/71. I maestri del litorale hanno portato con loro le influenze romaniche. Anche questo monastero è stato reso dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
Chiesa di San Pietro e Paolo presso Stari Ras (Novi Pazar) - Costruita tra la fine del X sec. e gli inizi dell’XI, è stata realizzata con pietra composita; presenta le superfici della facciata piatte e l’unica decorazione presente è data dalle profonde nicchie semirotonde sul tamburo della cupola.
Dečani - Il monastero di Dečani è stato costruito tra il 1327-1350. La chiesa ha conservato al meglio la plasticità di spirito Gotico - Romanico. La struttura del tempio ortodosso è velata da uno stile romanico riscontrabile nella facciata che presenta ricche e diverse decorazioni plastiche. Anch’essa fa parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Ma la Serbia non è solo Romanico, è anche terra di grandi e sorprendenti contrasti,che offre ai visitatori esperienze emozionanti attraverso numerose attività come ad esempio wild life, eventi, divertimenti, vita notturna e shopping. La Serbia si ispira al passato ma al tempo stesso guarda al futuro



 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

Maggiori informazioni si possono reperire direttamente agli uffici del turismo dei due Paesi o al sito dedicato:

www.transromanica.com 
www.slovenia.info
www.serbia.travel 


 

 

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