Quando
si pensa al Sud Italia, per il perdurare
di malsani luoghi comuni, frutto spesso
di inopportune generalizzazioni, si
immaginano località trascurate, dove a
caratterizzare il paesaggio sono
l’incuria e la passività degli abitanti.
Vale allora proprio la pena di
affrontare un viaggio nel più profondo
sud d’Italia, per verificare
direttamente come la situazione possa
essere spesso diversa da come ce la
figuriamo.
La nostra meta è Presicce, tra i più
eleganti e accoglienti centri storici
del Capo di Leuca.
Basta aggirarsi per il suo centro per
imbattersi in raffinati edifici
religiosi e palazzi nobiliari di gusto
rinascimentale e neoclassico. Edifici le
cui facciate impeccabili diventano
straordinariamente suggestive,
soprattutto di sera, grazie ad una
sapiente illuminazione.
L’asse principale del centro abitato è
dedicata a Michele Arditi, personaggio
di spicco nella storia di Presicce,
fondatore del museo Archeologico di
Napoli nonché curatore degli scavi di
Ercolano e Pompei.
Elegante esempio di architettura tardo
barocca è la Chiesa Matrice, dedicata a
S. Andrea Apostolo, che custodisce al
suo interno pregevoli tele e sculture
realizzate da artisti di scuola
napoletana quali il Catalano, il Tiso,
il Coppo, uno stupefacente altare
policromo e acquasantiere donate da
Francesco I di Borbone. Sulla piazza,
l’attenzione è attirata immediatamente
dalla fastosa colonna di Sant’Andrea
rivolta verso il mare, a protezione dei
pescatori e della stessa chiesa madre.
Nella piazzetta antistante si affacciano
gli splendidi giardini pensili, ricavati
alla fine del XVII secolo sulle mura
normanne del castello, insieme ad alcuni
tra i più importanti palazzi gentilizi.
Poco fuori dall’abitato è il complesso
della Chiesa di Santa Maria degli
Angeli, attigua al monastero, dove i
lavori di restauro ancora in corso,
realizzati inizialmente grazie a
donazioni private e successivamente con
fondi pubblici, hanno portato alla luce
antichi affreschi, e restituito parte
della bellezza di questo edificio
straordinario.
Grazie alle guide turistiche dell’
Associazione Fiori di Pietra è possibile
essere introdotti nei giardini segreti
custoditi dai palazzi della città:
Rollo, Arditi e Colella, quest’ultimo
conserva peraltro un raro esempio di
colombaia. Altra meraviglia di Presicce
sono i frantoi ipogei che si trovano
sotto la piazza. Per secoli legata
all’economia dell’olio, Presicce è la
cittadina che nel Salento conta il
maggior numero di frantoi ipogei, ve ne
sono ventisette, nei quali, a partire
dal 1200 si è prodotto il cosiddetto
olio
lampante, destinato, attraverso il porto
di Gallipoli a rifornire i mercati del
nord Europa.
Se probabilmente la nascita di Presicce
è da far risalire all’alto Medioevo, il
suo fiorente sviluppo si realizza a
partire dal XIII secolo. Numerosi i
feudatari che hanno governato questo
territorio, tra i quali, i Securo, i
Drimi, i De Specula, i Gonzaga, i De
Liguoro.
Una curiosità interessante che rivela la
natura orgogliosa e ardita degli
abitanti di Presicce, è l’origine del
termine Mascarani. L’appellativo con cui
li si designa deriverebbe da un episodio
legato alla consuetudine dello ius
primae noctis, angheria odiosa ai
presiccesi. La tradizione vuole che una
notte, in occasione di una festa
popolare in maschera, tra la folla
apparve un uomo mascherato che sparò un
colpo uccidendo il principe Carlo
Francesco Bartilotti mentre dal suo
palazzo salutava la folla. Siamo
fortunatamente ben lontani da quei tempi
di soprusi e prevaricazioni.
Oggi una buona offerta di strutture
ricettive, soprattutto di B&B e di
locali che offrono una cucina che
attinge alla tradizione locale,
contribuisce a rendere il soggiorno a
Presicce un’esperienza indimenticabile.
E se le serate estive sono arricchite da
numerosi eventi e manifestazioni
musicali, antiche tradizioni di origine
pagana vengono resuscitate in occasione
della Festa del patrono, Sant’Andrea,
che ricorre il 30 novembre.
Il notevole patrimonio
storico-artistico, la cura del luogo, la
gente cordiale e disponibile, la
sopravvivenza di antiche tradizioni,
fanno di questo piccolo comune, di poco
meno di seimila abitanti, una meta da
non perdere nel corso di un viaggio
nella penisola salentina.
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