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Montenegro: da Cettigne a Cattaro

di Donatella Sasso - foto di Claudio Benedetto

Cetinje (Cettigne, in italiano) è l’antica capitale del Montenegro, una città poco abitata e in gran parte abbandonata a se stessa, perché ormai il centro economico e politico si è spostato a Podgorica. È anche poco conosciuta, sebbene sia stata la città natale della Regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III re d’Italia, grazie alla quale, per un breve periodo della sua storia, divenne il cuore dell’immaginario dei sudditi dei Savoia. Luogo leggendario e un po’ selvaggio, conserva ancora oggi un fascino sospeso fra la decadenza imposta dai tempi e la natura quasi intatta che la circonda. A pochi chilometri si dispiega una costa splendida e ancora in gran parte incontaminata.

Una storia lunga seicento anni
Incuneata nel cuore della catena montuosa carsica del Lovcen, la leggendaria “montagna nera”, che dà il nome all’intera regione, Cetinje venne fondata nel 1482 dal sovrano Ivan Crnojevic in fuga dall’avanzata degli ottomani. Fu capitale del Montenegro dal 1878 alla Prima guerra mondiale. Due anni dopo la nascita della città venne costruito iI monastero, il Cetinjski Manastir, divenendo da subito sede dell’arcivescovo dell’antico regno di Zeta e poi dei “vladike”, i vescovi-principi, custodi della civiltà cristiano-ortodossa contro l’invasore ottomano, che riuscì comunque a distruggere la città due volte: nel 1692 e nuovamente vent’anni dopo. Ancora oggi il monastero è abitato dai monaci, che sorvegliano il passaggio dei fedeli e vendono oggetti sacri. Per visitarne l’interno occorre indossare un abbigliamento decoroso e le donne devono avere il capo coperto da un foulard.

La città
A ovest del monastero, collegata attraverso spazi alberati oggi un po’ trascurati, si sviluppa l’area monumentale della città. Verso nord si trova il Vladin dom, in stile eclettico, eretto nel 1910 dall’italiano Corradini per essere sede del parlamento montenegrino. Oggi ospita il Museo Nazionale del Montenegro e le sue collezioni d’arte e storia. La vera attrazione di Cetinje è però il Palazzo del Biliardo, costruito nel 1838 come nuova residenza reale, dove visse e lavorò il “vladika” Petar II Petrovic Njegos, poeta e filosofo nonché padre della patria. Il nome dell’edificio deriva dalla presenza di un biliardo francese – il primo, pare, di tutti i Balcani – assurto a simbolo della modernizzazione del Paese intrapresa da Petar II che tentò in diversi campi di colmare il divario fra il piccolo Stato dinarico e il resto d’Europa.
Alle spalle del Palazzo, sul luogo di un monastero del XV secolo di cui restano poche rovine, sorge la piccola Crkva na Cipuru, chiesetta costruita nel 1886 come mausoleo reale dove dal 1989 riposano l’ultimo re del Montenegro, Nicola I, e la moglie Milena, genitori di Elena. Le spoglie della coppia reale montenegrina, morta in esilio sulla Costa Azzurra dopo la costituzione della Jugoslavia in seguito alla Prima guerra mondiale, riposavano nella chiesa ortodossa russa della città ligure di San Remo, da dove vennero traslate in patria solo nel 1989.

Cetinje oggi
Ancora oggi arrivare a Cetinje dalle grigie montagne un po’ desolate e disabitate produce in parte l’emozione che dovevano provare i viaggiatori di inizio secolo. Attualmente è una cittadina di circa 15.000 abitanti, in parte ancora un po’ decadente, pur mostrando segnali di un certo fermento dopo che il Montenegro è tornato a essere nazione indipendente nel giugno del 2006.
Si aprono nuovi negozi, gli edifici ritrovano lo splendore passato, i giovani e numerosi turisti riempiono i locali pubblici. Qua e là sopravvivono secolari abitudini, come il gioco degli scacchi, praticato nei parchi, nelle trattorie, ma anche nel club locale.
In certe zone però Cetinje sembra una città fantasma, come testimoniano le antiche sedi delle ambasciate, costruite con gran sfarzo dopo il 1878 e abbandonate nel 1916. Alcune sono state riconvertite, ma altre mostrano i segni del tempo e dell’abbandono.

Sulla costa
Se il futuro di Cetinje è ancora piuttosto incerto, la vicina costa montenegrina sta già vivendo uno sviluppo tumultuoso. Pur non essendo molto estesa, offre una notevole molteplicità di paesaggi e di attrazioni turistiche al passo con i tempi, oltre ad alcuni borghi antichi che aggiungono al tutto un tocco di magia. La località più affascinante è sicuramente Kotor (Cattaro), città fortificata situata all’interno di un fiordo profondo e tortuoso. La cittadina, che porta i segni evidenti della dominazione veneziana, si snoda lungo la ripidissima montagna carsica fino alla baia, su cui si affaccia il porto prevalentemente turistico. A pochi chilometri da Kotor si trova Perast, antica località quasi perfettamente conservata, sorvegliata dalle due piccolissime isole della Signora dello Scoglio e di San Giorgio, sede, quest’ultima, di un monastero benedettino.
Per gli amanti della vita di spiaggia non mancano le opportunità: dalle sabbie finissime e bianchissime di Ulcinj, vicino al confine con l’Albania, alle aree attrezzate per bambini e famiglie di Becici, poco distante dall’antica Stari Grad (Città Vecchia) di Budva, dalla moderna e un po’ caotica Herceg Novi, adiacente alla Croazia, alle numerose spiagge lontane da centri abitati che si incuneano in baie strette e rocciose o si distendono lungo brevi tratti di pianura.
Un discorso a parte merita Sveti Stefan, cittadina nei pressi di Budva, frequentata da divi del cinema e gente del bel mondo soprattutto negli anni sessanta, è oggi una località molto accogliente, piena di alberghi, ristoranti e bed and breakfast. La sua particolarità è una piccola isoletta collegata alla spiaggia attraverso un ponte molto lungo. Abitata da sempre da pescatori, recentemente è stata acquistata da un impresario con l’intenzione di trasformarla in un resort di lusso, capace di attirare nuovamente un turismo d’élite.


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NOTIZIE UTILI

 

L’indipendenza del Montenegro dalla Serbia è stata sancita dal referendum popolare del maggio 2006. Da allora la valuta corrente è l’euro.
Per entrare in Montenegro è sufficiente la carta d’identità, ma se si prevede di passare dalla Serbia si ricordi di portare con sé il passaporto.
Il viaggio in auto dall’Italia è piuttosto lungo, ma fattibile. Nel caso, occorre arrivare fino a Trieste, attraversare la Slovenia, la Croazia e la Serbia lungo l’autostrada Lubiana-Zagabria-Belgrado fino a Belgrado, per poi scendere verso il Montenegro. Un’altra soluzione è percorrere tutta la costa croata, molto panoramica, ma anche piuttosto lenta e tortuosa.
Nei due aeroporti del Montenegro, a Podgorica e Tivat, sulla costa, arrivano voli delle compagnie
Adria Airlines, Jat, Malev e della compagnia di bandiera Montenegro Airlines. Sono frequenti voli di linea fra Podgorica e Roma; charter da Podgorica e Tivat per altre località italiane; voli di linea fra l'Italia e il Montenegro con scalo a Vienna, Belgrado, Budapest, Lubiana.
I collegamenti in nave tra Italia e Montenegro sono abbastanza frequenti, soprattutto da Ancona o Bari verso Kotor o Bar.

Siti utili:
Ministero del Turismo della Repubblica del Montenegro: www.newmontenegro.eu 
Ente Nazionale per il Turismo del Montenegro: www.montenegro.travel 
Informazioni turistiche e culturali: www.visit-montenegro.org 
 

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