Prendi
un week-end di quelli che ti senti
addosso una nostalgia morbosa per
l’estate in declino, mettici un pizzico
di follia e tanta voglia di coccole e
relax, aggiungi un po’ di sana
aspettativa verso un paio di cenette di
quelle che racconterai un giorno ai
nipotini, condisci il tutto con una
punta di cultura, di storia, di
tradizione e… Ok, ci siamo: puoi partire
tranquillo. Sarà un week-end
spettacolare. A patto, naturalmente, di
scegliere come meta una destinazione del
calibro delle Hautes-Alpes, cioè quel
dipartimento della Provenza che
incornicia un angolo incantato delle
Alpi, appena al di là di quella che un
tempo era la linea di frontiera con il
Piemonte, a ridosso del Monginevro, dove
lo sguardo può abbracciare a 360 gradi
una natura incontaminata, protetta,
amata. Una natura da vivere in prima
persona. Intensamente. In tutti i modi
possibili e immaginabili. E anche in
quelli che ancora non sai immaginare.
Di cose da fare, quassù, ce ne sono così
tante che c’è solo l’imbarazzo della
scelta. Una buona base per tutto può
essere Briançon, dove si può prendere
alloggio in un buon hotel o in un
piccolo albergo familiare (ma camperisti
e campeggiatori stiano tranquilli:
questo è un paradiso attrezzatissimo per
loro, d’estate come d’inverno) e poi, da
lì, partire alla scoperta della regione,
magari costruendosi un circuito su
misura. Le escursioni possibili sono
praticamente infinite. Si possono per
esempio visitare paesini incantati come
Cervieres, Puy Saint André, Puy Saint
Pierre, Villard Saint Pancrace. Ci si
può immergere nella natura inoltrandosi
nel Parco Regionale del Queyras o nel
Parco Nazionale degli Ecrins. Si possono
raggiungere le vette con la cabinovia
del Provel, o si può scegliere di
ritrovare pace e tranquillità in riva
alla Durance, nel Parco della Schappe.
Oppure…
Strategie alla Vauban
Chi, invece, è alla ricerca di percorsi
culturali, non deve lasciarsi scappare
la possibilità di un itinerario tra le
fortificazioni che testimoniano quanto
sia stato alto il genio di Vauban,
stratega militare per eccellenza, e che,
ora, sono iscritte nel Patrimonio
Mondiale dell’Unesco. La stessa Briançon
ne è il primo, straordinario esempio: la
Città Alta, a 1.360 metri di quota, è
ancora circondata dalle mura fatte
erigere da Vauban tra il 1693 e il 1722,
ed è dominata dalla cittadella e dal
forte.
Un capolavoro in fatto di fortificazioni
di montagna.
Pochi chilometri da percorrere su una
comoda strada in mezzo al verde, ed ecco
un altro, anche se diversissimo, esempio
della maestria di Vauban: la place forte
di Mont-Dauphin, ritenuta a tal punto
inespugnabile che nessun nemico ha mai
osato attaccarla. E visto che si parla
di forti, meglio non tralasciare una
visita anche al Forte Queyras,
l’imponente costruzione militare che
domina la vallata del Guil e di
Chateau-Ville-Vielle.
Adrenalina e relax
Per chi, invece, è in vena di emozioni e
sensazioni forti, c’è Jean-Michel del
Mountain Sports Concept: è lui la
persona giusta da cercare a Briançon
quando ci si sente in vena di provare
attività sportive di
quelle che lasciano il segno. Perché è
con lui che si vivono esperienze
memorabili di rafting, canoaraft,
hydrospeed: armati di muta, casco e
giubbotto salvagente, ci si avventura in
gommone tra le rapide della Guisane
saltando rocce, vincendo gorghi,
riconquistando l’equilibrio dopo una
cascata che tende un improvviso agguato.
Qualche bagno imprevisto bisogna
metterlo in conto: fa parte del gioco.
Ma è sempre tutto in perfetta “securité”,
naturalmente. Perché Jean-Michel è lì,
vigile e attento: non permetterebbe mai
alla Guisane di avere la meglio sui suoi
protetti.
In alternativa, si può puntare sul
batticuore che regalano una scalata, o
una via ferrata, o un trekking impervio.
O, se non si difetta di fiato, una corsa
in mountain bike. L’adrenalina non è
ancora alle stelle? Ok, per gli
incontentabili del brivido c’è sempre la
possibilità di partecipate a un corso di
grimp’in forest, ovvero gli spostamenti
acrobatici sugli alberi. Non basta
ancora? E allora fatevi venire il cuore
in gola provando il bungee jumping (il
salto nel vuoto con l’elastico alle
caviglie) dal ponte d’Asfeld, in piena
Briançon.
Poi, quando le emozioni forti vi avranno
stressato abbastanza, recuperate la pace
e il benessere con una pausa prolungata
in una spa: una nuotata in piscina, una
lunga sosta davanti ai getti
dell’idromassaggio, un massaggio
rilassante e sarete pronti per una cena
superlativa, magari in un locale
panoramico come il Loup Blanc di
Serre-Chevalier, o in uno caratteristico
come l’Auberge La Maison de Catherine di
Puy Saint Pierre. L’importante è che il
menu sia evocativo delle tradizioni
enogastronomiche locali: da queste parti
la raclette è indimenticabile. E la
fonduta pure: sarà un bel problema
scegliere e fare in modo che resti
ancora un angolino per il dessert. Poi,
per chiudere in bellezza, si può sempre
tentare la fortuna al Casinò Barriere.
Non si sa mai. La dea bendata potrebbe
anche baciarvi in fronte. E
generosamente offrirvi un’altra lunga, e
divertente, vacanza alla scoperta di
Briançon e delle Hautes-Alpes.
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