Il
cielo è sempre variabile qui e se la
mattina appare assolata, meglio non
fidarsi. Nuvole bianche corrono veloci,
folate di vento continuo all'angolo
delle strade e lungo i canali che
possono disturbare i turisti stranieri,
ma non turbano certo i danesi, abituati
al loro clima bizzarro, quattro gocce e
un raggio di sole. Tutto ciò rende
ancora più suggestivo il panorama dei
canali che riflettono questo cielo
capriccioso. Nuvole bianche, gabbiani,
paperi, cigni e case colorate si
specchiano sull'acqua, soprattutto nel
fotografatissimo canale Nyhavn,
imperdibile must di una visita a
Copenhagen. Un giro per i canali di
Copenhagen è forse la forma più adatta
per una prima visita alla città e per
avere uno sguardo d’ insieme che invita
poi all'approfondimento. Perfetto se si
è fortunati con un tramonto dorato che
valorizza le facciate antiche, le case
pittoresche del 1700, i ponti e
ponticelli in ferro battuto, le
spallette dei canali ornati di statue,
come quella della pescivendola a Gamel
Strand, che ricorda l'attività
principale dei secoli passati. Un ponte
domina il palazzo dell'antica Borsa con
i suoi frontoni eclettici dalle linee
sinuose, i colori rosso e verde tipici
di queste costruzioni e in alto le
fantastiche code intrecciate dei dragoni
a formare una cuspide altissima. Sosta
obbligata davanti alla Little Mermaid,
la Sirenetta di Andersen che sta
ancora lì da novanta anni e guarda
malinconicamente il mare. Tappa sia per
chi arriva dopo una lunga passeggiata
costeggiando il Kastellet, la potente
fortificazione del 1700 in mezzo a
splendidi giardini pubblici, sia per chi
arriva via mare con i battelli
turistici. A Christianshavn,
invece, al di là del canale principale,
si passa in barca guardando le facciate
in stile olandese delle compagnie di
navigazione più importanti, rosse e
gialle, che si specchiano nell'acqua e
che creano un insieme pittoresco con le
sartie dei pescherecci e dei velieri
attraccati alla banchina. Poi,
all'interno del quartiere, una puntatina
a Christiania dove è consigliabile
entrare, soprattutto se si è in vena di
curiosare e fotografare, ci riporterà
agli anni ‘70, quand'era un regno libero
occupato da hippies trasgressivi,
anticipatori di tanti movimenti
successivi.
La Sirenetta ci conduce idealmente alla
piazza del Municipio dove la
statua di Hans Christian Andersen
guarda verso Tivoli, come un altro regno
delle fiabe. E vicino alla statua il
museo a lui dedicato, animato da luci e
movimenti, evoca per tutti, anche per
chi non conosce il danese, la storia di
questo giovane povero, nato da un
calzolaio e una lavandaia nel 1805, che
cominciò a sognare sui giocattoli e le
marionette costruite dal padre, viaggiò
per tutta l'Europa, sognò di fare il
cantante e l’attore e diventò il danese
più famoso di tutti i tempi. Merito
delle sue favole: dalla Sirenetta a I
vestiti nuovi dell'Imperatore, da Il
Soldatino di stagno a Il brutto
anatroccolo, in cui lo stesso Andersen
si riconosceva, con un forte cenno
autobiografico.
www.hcandersen.com
La piazza del Municipio è animatissima,
sebbene molto ampia e dispersiva. Bande
musicali giovanili ad ogni angolo,
invitati ai matrimoni, turisti in coda
per entrare a Tivoli, ciclisti in corsa
e, da non perdere, la micro birreria più
piccola di Danimarca, l'Apollo, che
espone i suoi alambicchi e le macchine
per produrre la birra in rame, dalle
forme panciute e lucenti.
www.bryggeriet.dk/apollo
Imponente e romantica, la piazza ha uno
stile indefinibile e molto nordico: il
palazzo del Municipio enorme in mattoni
rosso scuro, particolari e statue in
oro, bandiere che sventolano, cuspidi,
campanili, torri campanarie dal tetto
aguzzo, balconcini sporgenti. Dentro,
stucchi e vetrate colorate, il grande
cortile imponente dove si fermano gli
sposi a fare fotografie, in vesti
leggere sotto le immancabili folate di
vento. In una piccola sala l'orologio
astronomico è uno dei vanti della città,
sede dell'altro famosissimo osservatorio
astronomico nella Rundetarn, la
torre rotonda: l'accesso a chiocciola é
unico nell'architettura europea, la
rampa sale a spirale per 209 metri
compiendo 7,5 giri intorno al pilastro
centrale e internamente vuoto e
costituisce l'unico collegamento tra le
parti del complesso costruttivo. Dalla
piattaforma panoramica a 35 metri di
altezza, protetta da una bella
cancellata in ferro battuto in cui
appare il monogramma di Cristiano IV, è
magnifica la vista sulla parte antica di
Copenhagen.
Torniamo sulla piazza del Municipio da
dove comincia lo Stroget, famoso
viale pedonale che porta fino all'altra
piazza centrale della città, Kongens
Nytorv, ancora più solenne per il Royal
Theatre e i suoi palazzi storici come
l’hotel d’Angleterre. Dallo Stroget ampi
slarghi sui lati formano le piazze
animate da caffè all'aperto, suonatori
improvvisati, fioraie e venditori di
frutta fresca, statue a cavallo dove
sostano i piccioni.
I palazzi storici grandiosi e sparsi in
città, al centro di grandi parchi,
raccontano la storia di una monarchia
centenaria e borghese, che espone,
accanto ai gioielli della corona, gli
abiti da passeggio della regina, accanto
alle onorificenze militari ed i manti di
ermellino le fotografie del re in
bicicletta. Dovunque sono esposte, ed é
un segno di grande affetto popolare, le
fotografie della coppia più giovane
sposata nel 2004, che dovrà succedere
nel titolo regale e nel regno: il
principe Frederick e la principessa
Mary. Il castello di Amalienborg,
che si visita dopo il rituale cambio
della guardia a mezzogiorno, racconta la
storia degli ultimi secoli, esponendo
anche la ricostruzione dell'arredo e
dell'oggettistica prediletta degli
ultimi re danesi
www.amalienborgmuseet.dk
Il castello di Rosenborg invece,
costruito tra il 1606 e il 1634,
racconta la storia più remota e conserva
i tesori della corona, vasi di
cristallo, samovar, soprammobili in
malachite, corni in osso e avorio,
bardature da cavallo, copertine di libri
smaltati su oro, il trono dei re danesi
custodito da tre leoni di argento
www.rosenborgslot.dk E’
al centro di un parco magnifico dove i
danesi trascorrono i giorni di festa:
picnic informali, bagni di sole e giochi
di bimbi ovunque, perché le famiglie
sono numerose e amanti dei bambini, i
genitori sono pazienti e tante
biciclette/carrozzina permettono di
portare i bimbi in giro con molta
disinvoltura.
La Copenhagen più moderna punta anche ad
architetture di grande impatto, anche
queste intelligentemente collocate
sull'acqua per raddoppiare il loro
fascino: come la Copenhagen Opera,
impressionante costruzione a palafitta
con ampie facciate in vetro e pietra e
il Black Diamond, un
parallelepipedo rivestito di granito
nero dello Zimbawe spaccato da un cuneo
di luce.
Si può percorrere tutta la città anche
nei quartieri periferici, i lunghi viali
e i palazzi 1800, con gli autobus comodi
e frequenti che portano in tutte le
direzioni. I quartieri Norrebro,
Vesterbro e Osterbro sono oggi
interessanti per una rilettura di
fabbriche dismesse trasformate in loft e
appartamenti design, mentre alcune
enclave sono pittoresche, come il
quartiere Nyboder vicino all’Esplanade:
lunghe case gialle popolari, scuri rossi
e profili verdi per le abitazioni dei
marinai fatte costruire dal re Cristiano
IV all'inizio del 17° secolo vicino al
grande porto e al Kastelet.
Un'atmosfera nebbiosa, misteriosa e
amletica è obbligatoria per visitare
Helsingor o Elsinore, una cittadina
a 45 chilometri a nord di Copenhagen e a
soli 4 chilometri dalla costa svedese,
dove si erge il castello di Kronborg.
Sui suoi spalti appariva l'eterno
fantasma del re agli occhi sgomenti del
“pallido”
principe Amleto. Il castello
imponente, che appare insieme un
elegante maniero rinascimentale e una
monumentale fortezza militare,
patrimonio mondiale dell'Unesco, si
annuncia da lontano al di là del piccolo
fiordo che porta alla grandiosa stazione
ferroviaria. La visita richiede almeno
mezza giornata perché si tratta di una
vera cittadella. La sua prima
costruzione risale alla metà del ‘400 da
parte del re danese Enrico di Pomerania,
quindi fu ampliato per merito della
posizione strategica vicino alle coste
svedesi e divenne una vera e propria
fortezza. Dentro il bellissimo Maritime
Museum con le storie di navi, marinai,
conquiste coloniali di mercati, spezie,
schiavi, uomini avventurosi che
diventarono governatori, tempeste,
scoperte ed emigrazioni. Storie di
barche lunghe e veloci, lotte per il
possesso degli stretti sul Baltico tra i
danesi e le città della Lega Anseatica.
Si sale in cima alla torre del Telegrafo
che domina lo stretto dove il re
controllava il pagamento dei dazi e il
mare in tempesta, oggi attraversato
dall'andirivieni continuo dei moderni
ferries Scandlines. La cappella del
castello, sopravvissuta all'incendio del
1629, contiene bellissimi intagli in
legno dipinto a colori vivaci. Le
casematte offrono ambienti suggestivi e
oscuri, cunicoli sotterranei, volte
ribassate illuminate fiocamente e la
statua dell’antico eroe danese Holger
Danske addormentato, che, secondo la
leggenda, si sveglierà quando la
Danimarca sarà in pericolo. I saloni
veri e propri sono introdotti da
pannelli con la storia di Amleto
di Saxo Gramaticus, incaricato dal re,
nel 1210, di rievocare le origini dei re
danesi. L'arredo, gli arazzi e le
decorazioni raccontano il castello
rinascimentale risorto dopo il grande
incendio, con tutti gli sfarzi di una
corte che ospitava nel 1600 la ballroom
più grande d'Europa.
www.kronborg.dk
Copenaghen capitale mondiale
dell’ambiente nel 2009 e le città
“verdi” della Danimarca. La Danimarca è
da sempre all’avanguardia nella tutela
dell’ambiente, nell’utilizzo delle
energie rinnovabili e nella promozione
di un turismo sostenibile. Nel dicembre
2009 Copenaghen ospiterà il Summit ONU
sul Clima. Un appuntamento
importantissimo, che potrà segnare
l’avvio di un nuovo accordo
internazionale sul clima. La capitale
danese entra così a pieno titolo nel
novero delle città “verdi” danesi,
insieme ad Aalborg e Århus, dove sono
state approvate importanti normative in
materia ambientale.
Per entrare nel mondo di Copenaghen, clicca
qui
per vedere il video
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