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Torun, regina della Vistola

Testo e foto di Roberto M. Polce

Guardando una famosa pianta di Torun del 1641, in cui l’abitato è raffigurato a volo
d’uccello, è subito evidente la caratteristica che rende assolutamente speciale questo antico borgo sulla Vistola: un compatto agglomerato esagonale difeso da un doppio giro di mura e suddiviso in tre distinti organismi, ognuno definito a sua volta da una propria cinta muraria: due pentagoni – la Città Vecchia (Stare Miasto) a ovest e la Città Nuova (Nowe Miasto) a est –, fra i quali si incunea il triangolo del Castello (Zamek), a sud. Se si confronta questa antica rappresentazione con una moderna pianta di Torun, si nota che – benché le mura siano state nel frattempo in buona parte demolite – il tessuto urbano è rimasto nei secoli identico. Questo impianto medievale quasi intatto, disseminato di monumenti di grande pregio storico e artistico, nel 1997 ha valso a Torun l’iscrizione nella lista dei Siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Tra Città Vecchia e Città Nuova
Intorno al 1230 i Cavalieri dell’Ordine Teutonico, risalendo la Vistola, si insediarono in quest’area, erigendovi un fortilizio, accanto a cui sorse presto un abitato. Tuttavia, i traffici commerciali di Torun (membro, come altre città dell’Ordine Teutonico, della Lega Anseatica) si svilupparono a tal punto che presto essa entrò in aperta competizione perfino con Danzica, la potente città che sorgeva presso la foce del fiume, meritandosi così l’appellativo di “Regina della Vistola”. La sua crescita fu così tumultuosa che in breve l’abitato non fu più in grado di accogliere nuovi abitanti, e nel 1264 si procedette alla fondazione, appena fuori dalle porte, di una Città Nuova dotata a sua volta di mura, piazza del mercato e amministrazione proprie.
Il cuore della Città Vecchia – in origine nell’area della chiesa di San Giovanni, coeva alla fondazione della città a opera dei cavalieri teutonici nel 1233, anche se nel suo aspetto attuale risale al 1468-1473 – si spostò col tempo un po’ più a nord. Qui, nella Piazza del Mercato della Città Vecchia (Rynek Staromiejski), sorse il polo civile della città simboleggiato dal Ratusz (Municipio), costruito, abbellito e ampliato tra il XIII e il XVIII secolo. L’elemento più antico dell’edificio è la torre dell’orologio risalente al 1279. Dall’alto della torre si spalanca a tutto campo una spettacolare veduta di Torun. Ai suoi piedi, il monumento a Nicolò Copernico, il figlio più illustre della città, opera dell’artista berlinese Christian Friedrich Tieck.
Fra gli innumerevoli edifici e palazzetti di pregio che si incontrano a ogni passo nel centro storico, spicca il gioiello della Casa della Stella (Dom pod Gwiazda), nella piazza del Mercato Vecchio non lontano dal monumento a Copernico, che oggi ospita il Museo di Arti Orientali.
Partendo dall’angolo sud-orientale della piazza, l’Ulica Szeroka (Via Larga) si biforca conducendo a nord-ovest verso la Città Nuova e a sud alle rovine del Castello dei Cavalieri Teutonici (Zamek Krzyzacki). Eretto in mattoni su un piccolo poggio presso la Vistola nel XIV secolo, il Castello fu raso al suolo nel 1454, durante una rivolta delle Città Vecchia e Nuova congiunte, in seguito alla quale Torun passò al Regno di Polonia. Il terreno su cui sorgeva venne usato per secoli come discarica; solo in anni recenti l’area è stata recuperata e destinata a verde pubblico. L’unica parte dell’edificio scampata alla distruzione è lo Gdanisko (Dansker, in tedesco), o torre delle Latrine.
Al centro della Piazza del Mercato della Città Nuova (Rynek Nowomiejski) si trova l’ex chiesa della congregazione evangelica, oggi spazio per eventi culturali e di intrattenimento; nell’angolo sud-est spicca la bella chiesa gotica di San Giacomo, del XIV secolo, riconoscibile per la torre campanaria coperta da un doppio elmo. La Città Nuova presenta una maggiore varietà architettonica rispetto alla Città Vecchia e oggi si avvia a diventare sempre più polo dello shopping di qualità, del tempo libero e dello svago.

Gotico in mattoni e antiche leggende
Benché la città presenti una bella rassegna di stili – dal rinascimento al manierismo, dal barocco al rococò, dal neoclassico allo storicismo, fino agli stili in voga nel XX secolo – il tono dominante rimane decisamente gotico, nella sua austera variante in mattoni tipica della Pomerania, di cui un notevole esempio, oltre alla chiesa di San Giacomo, è il Palazzetto o Casa Borghese (Dwór o Dom Mieszczanski), eretto nel 1489 nei pressi del Castello sfruttando come pareti parti delle doppie mura difensive cittadine e inglobando una torre di guardia duecentesca.
Anche se la Krzywa Wieza (“Torre Pendente”), eretta fra XIII e XIV secolo come torre di guardia presso la cinta muraria, è tale unicamente in virtù di un cedimento del terreno, la sua vistosa inclinazione (140 cm rispetto all’asse) ha sempre solleticato la fantasia popolare. Intorno a essa aleggiano parecchie leggende, una delle quali è legata anche all’origine del nome della città. La torre, si narra, aveva fatto amicizia con la Vistola che, mentre scorreva ai suoi piedi, le raccontava le mille cose belle e curiose che vedeva nel suo lungo viaggio dai Carpazi al Baltico. Con il tempo, però, l’immobile edificio si fece invidioso e non volle più prestare orecchio al continuo ed esotico mormorio del fiume. La Vistola, che non voleva rinunciare a confidarle le sue avventure, si avvicinò ancor più alla torre riottosa fino a lambirne muri e fondamenta. Questa, spaventata, disse all’amica di un tempo: “Non scorrermi così vicino, sennò crollo!” – “E crolla!” (“To run’ ”, in polacco) rispose piccata la Vistola a gran voce. Proprio in quel momento, poco lontano, due viaggiatori si erano fermati ad ammirare la cittadina, chiedendosene il nome. Quando giunse loro l’eco di quelle parole pensarono fosse la risposta alla loro domanda e scrissero sulla mappa “E crolla”, e da quel momento il borgo fu conosciuto nel mondo come Torun.

Una città da vivere
Torun non è solo la città dei cavalieri teutonici, di Copernico, della storia e dell’arte: è anche un centro universitario animato e ricco di vita. I torunensi e gli studenti che la affollano amano trascorrere convivialmente il tempo libero in locali di ogni genere. E Torun primeggia anche in questo campo, con una varietà stupefacente di posti di ritrovo fra caffè, birrerie, sale da tè, ristoranti, wine bar, jazz club, quasi sempre sistemati in ambienti antichi, con arredi spesso originali e ricchi di atmosfera. Portabandiera storico ne è la Gospoda pod Modrym Fartuchem, la Locanda del Grembiule Azzurro. Ospitato in un edificio settecentesco affacciato sulla piazza del Mercato Nuovo, in epoca socialista era l’unico locale un po’ originale, lontano anni luce dallo stile dopolavoro o mensa aziendale allora imperante. Oggi vi regna lo stesso delizioso clima di quarant’anni fa, quieto o animato secondo l’ora. Fra muri scuriti dal tempo, vecchi tavoli in legno e parquet consunti e scricchiolanti, dalle 10 di mattina alle 10 di sera, al Grembiule Azzurro si possono consumare bevande e piatti della tradizione polacca. E non ci si dimentichi di portarsi a casa almeno una confezione del pan pepato di Torun (piernik torunski, per cui la città è conosciuta fin dal Medioevo.


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NOTIZIE UTILI

 

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In libreria in italiano sulla Polonia si trovano diverse guide: Touring Club Italiano-Guide Verdi d’Europa, Routard-Touring Club Italiano, Vallardi-Rough Guides, EDT-Lonely Planet, Meridiani-Editoriale Domus.
L’ufficio del turismo locale ( www.it.torun ) a Torun è in Rynek Staromiejski 25, tel.: +48 (0)566210931 / +48 (0)56651082, fax: +48 (0)56 6210930, e-mail: it@it.torun.pl

 

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