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Cervo, dove la musica incontra la voce del mare

di Licia Zuzzaro

 

Arrivando in auto o in bici da Diano Marina lo sguardo è catturato da un’imponente costruzione dai colori ocra-rosa che, man mano che ci si avvicina al borgo di Cervo, costruito su un’ altura a 67 metri slm acquista sempre più nitidamente la forma di una chiesa: è la parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, tra i più rilevanti esempi di architettura barocca in Liguria.
È un richiamo potente sia per chi giunge da terra sia per chi arrivi dal mare. Di notte poi, la facciata concava, sapientemente illuminata, fa le veci di un vero e proprio faro, che guida ed esorta i naviganti a raggiungerlo.
La chiesa, detta anche dei Corallini sarebbe stata edificata grazie ai proventi derivanti dalla pesca e dal commercio del corallo, attività che veniva praticata sulle coste della Sardegna, della Corsica, fino a toccare le coste della Tunisia. In realtà, la pesca del corallo era solo una delle attività esercitate dagli antichi abitanti di Cervo, abili e affermati navigatori e intraprendenti commercianti di olio di oliva, prodotto ancora oggi con le locali e apprezzate olive taggiasca.
Un’altra testimonianza della floridità del passato sono i Palazzi che ci arrivano dai secoli XVI-XVIII secolo, tra i quali, Palazzo Morchio ora sede del Municipio, voluto da Falcone Morchio, senatore della Repubblica di Genova, discendente di una famiglia in vista sin dal 13 secolo.
Oltre alla chiesa, simbolo della vitalità e devozione dei cervesi, una visita va dedicata al Museo etnografico del Ponente. Attualmente ospitato nel Castello dei Clavesana, in piazza Santa Caterina, in attesa di una più adeguata sistemazione, raccoglie in un simpatico bric à brac, strumenti di lavoro, foto, giocattoli, testimonianze le più varie della vita passata degli abitanti del borgo. Ma la specificità di questo luogo si può cogliere solo addentrandosi tra i suoi carrugi, nel saliscendi tra le sue antiche dimore medievali, in un percorso dettato dalla personale curiosità, dove improvvisi scorci d’azzurro si insinuano tra i vicoli stretti delle case di pietra, ingentilite dai petali rossi dei gerani o dai capienti vasi generosi di macchie verdi, posti lungo i vicoli, quasi a dare il benvenuto ai visitatori. Aggirandosi nel borgo si intuisce come gli sforzi degli abitanti e degli amministratori locali siano orientati a privilegiare un turismo culturale, di qualità.
Non è un caso che Cervo sia entrato a far parte dell’Associazione
I borghi più belli d’Italia, promossa dall’ANCI, il Club che si propone di garantire attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione, il mantenimento del patrimonio di monumenti e memorie dell’Italia cosiddetta minore.

A Luglio ritorna il Festival di Musica da Camera
Dal borgo di Cervo, tradizionalmente apprezzato da diversi pittori, fu conquistato il violinista ungherese Sandor Vegh che qui prese casa. È a lui che si deve l’ideazione di quel Festival Internazionale di Musica da Camera che si svolge dal 1964, proprio sul sagrato della Chiesa dei Corallini. Il festival, insieme ai corsi di specializzazione di musica da camera organizzati dall’Accademia internazionale estiva, ha reso celebre questo borgo, reso ancora più prezioso dalle esecuzioni di musicisti di fama internazionale, quali Maurizio Pollini, Severino Gazzelloni, Sviatoslav Richter. Quest’anno, dal 14 luglio al 31 agosto, la 45 edizione del Festival si inaugura con un concerto per violino e pianoforte, interpreti Uto Ughi e Alessandro Specchi. Ma a Cervo si danno convegno anche altri generi musicali: l’ampio programma concertistico estivo prevede concerti jazz e folk.
L’attenzione alle future generazioni di musicisti è invece dimostrata dalla rassegna per i giovani musicisti emergenti che si tiene in maggio e che si sta affermando come importante trampolino di lancio per le giovani leve.
A testimoniare in generale l’interesse a rafforzare lo spirito europeo e la promozione degli scambi culturali, inoltre il gemellaggio recentissimo (maggio 2008), con il Comune spagnolo di Cervo, in Galizia.

Volendo programmare un week-end o una vacanza in zona, bisogna considerare che nel territorio della Valle Steria, escludendo i diversi campeggi della zona, sono ancora limitate le strutture ricettive presenti, ciò che sicuramente ha aiutato a preservare l’autenticità del luogo. Ma si vanno lentamente affermando sul territorio alcune iniziative: la forma ricettiva più adatta è qui la formula B&B. Tra le iniziative più interessanti il Consorzio Mete di Liguria ( www.metediliguria.com ), otto dimore di charme alcune delle quali immerse in uliveti e disseminate sul territorio imperiese, che ha visto associarsi proficuamente alcune donne intraprendenti che hanno riadattato le loro dimore in funzione di un’ospitalità raffinata e naturale al tempo stesso.
Altra attività femminile di successo è il rinomato ristorante San Giorgio, guidato da Caterina Cravet, che ha saputo farsi apprezzare probabilmente perché in modo innovativo propone e valorizza i prodotti del territorio che arrivano dal mare e dalla collina di Cervo.
Mare e collina: e allora l’esortazione è di spingersi, dopo aver apprezzato la Passeggiata a mare, o le scogliere del Porteghetto e delle Ciapellette, verso i percorsi naturalistici collinari, ad esempio nel Parco del Ciappà, dove i pini convivono con gli ulivi e da cui godersi in silenzio una vista straordinaria sull’intero golfo dianese.


 

 

 

NOTIZIE UTILI

Per maggiori informazioni: www.cervo.com

In treno scendendo alle stazioni di Cervo-San Bartolomeo o Diano Marina.
In auto, dalla Via Aurelia, o provenendo dall’Autostrada dei Fiori, con uscita a San Bartolomeo al Mare.

Ufficio Festival: 0183/449132

Ristoranti:
San Giorgio, Via Volta, 19
tel. 0183400175 (necessaria la prenotazione) offre anche due camere.
Serafino, Via Matteotti, 3
tel. 0183408185

Hotel Bellavista: Piazza Castello, 2 tel. 0183/408094

 

 

 

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