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Ucraina: Crimea, l’eco di un antico paradiso

Testo e foto di Roberto M. Polce

 

La Crimea era universalmente nota al mondo greco almeno fin dal V secolo a.C., grazie a Erodoto, che nelle sue “Storie” parla della Tauride e dei suoi abitanti, sarmati e sciti, e a Euripide, che proprio qui ambientò la sua Ifigenia, destinata a godere di lunga vita nella drammaturgia occidentale. Da allora, nella bella penisola sul Mar Nero sono passati molti popoli, lasciando le loro tracce peculiari nell’architettura e dando vita a un vero mosaico di culture: accanto a russi, ucraini e tatari, le tre etnie maggioritarie, si contano anche armeni, caraimi, ebrei, greci, bulgari… Oltre a monumenti storici e paesaggi di grande fascino, la Crimea offre condizioni climatiche simili a quelle del Sud d’Italia (inverni miti e una lunga estate che dura da metà maggio a metà ottobre) che ne fanno la meta per eccellenza del turismo balneare di ucraini e russi, ma sempre più apprezzata anche dai viaggiatori di altri Paesi europei.

Simferopol’, la capitale
Simferopol’, la capitale della Crimea, pur essendo nota fin dal III secolo a.C. come centro degli sciti, non conserva tracce significative della sua storia più antica. Sul luogo in cui si erano succeduti nei secoli vari insediamenti abitati da greci, tatari e altre etnie, nel 1785 il principe Potemkin fondò l’insediamento attuale, cui venne dato un nome ricalcato sul greco da tradursi come “Città-crocevia”, il che rende bene il ruolo che era destinata a svolgere nell’economia della regione. Anche se la città non presenta attrazioni turistiche particolari, è quasi impossibile non averla come punto di riferimento: qui c’è l’unico aeroporto e il nodo ferroviario più importante della penisola. In un tessuto prevalentemente otto-novecentesco, spicca la moschea Kebir-Dzami, costruita nel 1508, quando la città, con il nome di Akmescit, era capoluogo di distretto del Khanato di Crimea.

Evpatorija, un crogiolo di culture
Anche il nome di Evpatorija, come quello di Simferopol’, deriva dal greco: significa “Ben nata”, ed è ripreso dall’epiteto del re del Ponto Mitridate VI Eupatore, che nel II secolo la annetté al suo regno strappandola agli sciti. Affacciata sulla costa del Mar Nero a nord-ovest di Simferopol’, Evpatorija conta quasi 115.000 abitanti ed è abitata da un vero mosaico di genti: ucraini, russi, armeni, greci, tatari, caraimi.
“Compiango molto chi non è stato a Evpatorija” scriveva il poeta russo Vladimir Majakovskij. Ed effettivamente, nonostante la trascuratezza e talvolta l’abbandono in cui versano alcuni quartieri, nel centro storico di Evpatorija regna un piacevole miscuglio di levantino, ottocentesco, islamico e sovietico. Il nucleo più antico della città, via via restaurato, è composto da un groviglio di stradine lungo cui, dietro muri di cinta, fanno capolino basse case antiche, fra cui si ergono, a pochi passi una dall’altra, la chiesa ortodossa di San Michele Taumaturgo (1898) e la bella moschea del Khan (Khan-Dzami), eretta nel 1552 dal celebre architetto islamico Mimar Sinan. Di grande fascino, il complesso delle Kenesse, le Case della preghiera, in ulica Karaimskaja 68, nel cuore più antico della città dove risiedeva la comunità che ha lasciato l’impronta più duratura su Evpatorija, quella dei caraimi. Ma Evpatorija è soprattutto, oggi come ieri, un’apprezzata località balneare, grazie al suo clima mite e alle lunghe spiagge sabbiose, frequentate soprattutto da famiglie, in prevalenza russe.

Bakhcisaraj, il cuore tataro della Crimea
Forse però il luogo più seducente di tutta la penisola, malgrado il suo aspetto generale un po’ trasandato, è Bakhcisaraj. Ne sono una riprova i flussi ininterrotti di turisti che nella bella stagione affollano in particolare il palazzo dei Khan, benché la cittadina (28.500 abitanti), trovandosi all’interno, non abbia da offrire le delizie del litorale. Da non perdere, nel palazzo dei Khan, la fontana delle Lacrime, cantata da Aleksander Pushkin e Adam Mickiewicz, i più grandi esponenti della poesia romantica rispettivamente russa e polacca. Bakhcisaraj in lingua tatara significa “Palazzo nel Giardino”, e la città sorse nel XV secolo intorno al palazzo del sovrano. Designata per essere fin dall’inizio capitale del khanato di Crimea, dal XV al XVIII secolo il suo tessuto urbano si arricchì di palazzi, moschee, mausolei (turbe o diurbe), medrese, bagni. Fuori città, verso est, attraggono molti visitatori il monastero rupestre della Dormizione e l’abitato scavato nella roccia di Chufut Kale, raggiungibile con un’arrampicata di circa un’ora su per la montagna.

Verso Jalta: Sebastopoli, Balaklava, Alupka
Sebastopoli (Sevastopol’) è un grande centro urbano (356.000 abitanti) con un importante porto militare, sede della Flotta del Mar Nero. Come dicono i locali, Sebastopoli non è più Crimea, ma una vera città russa.
Sotto l’aspetto architettonico, presenta un tessuto urbano d’aspetto ottocentesco, soprattutto neoclassico, disseminato di monumenti e musei a tema militare e marino, come la celebre colonna che ricorda, nel porto, le navi affondate o il Museo della Flotta del Mar Nero. Appena fuori città le imponenti rovine di Chersoneso in Tauride ci rammentano che la Crimea era stata colonizzata dagli antichi greci.
Da Sebastopoli verso Jalta la costa si fa più aspra e selvaggia, ma anche più affascinante. Dopo chilometri e chilometri di piatta pianura, davanti a noi si innalzano rilievi montuosi che arrivano ai 1545 metri con il Romankosh e si gettano subito in mare, slabbrandosi in penisole, faraglioni e piccole insenature. E’ questa la Crimea cantata da Majakovskij: “Io viaggio per la costa meridionale della Crimea, – Non è la Crimea, ma la copia di un antico paradiso…”.
Una decina di chilometri più a ovest, Balaklava è un quieto borgo di pescatori corteggiato sempre più insistentemente dai turisti, soprattutto russi, con la piacevole città vecchia raccolta intorno al piccolo golfo già cantato da Omero. Fra il 1357 e il 1433 con il nome di Cembalo, Balaklava fu una base della repubblica marinara di Genova, ben riparata da una quinta di monti che si socchiudono appena verso il mare aperto.
Appena prima di Jalta, Alupka è nota per la sua magnifica costa immersa nel verde e impreziosita da promontori rocciosi a picco sul Mar Nero, e per il fantasioso palazzo in stile moresco che il conte Mikhail Semenovic Voroncov – il governatore di Odessa con cui era entrato in collisione il poeta Aleksander Pushkin che aveva tentato di sedurne la bella consorte – si fece costruire fra il 1828 e il 1848 a mezza costa, affacciato sul Mar Nero.

Storia e atmosfere Belle Epoque
A Livadija, un paio di chilometri prima di Jalta, nel candido palazzo dello zar Alessandro II, nel 1945 si tenne la famosa Conferenza in cui Stalin, Churchill e Eisenhower ridisegnarono la geografia politica del pianeta. Jalta dal canto suo sembra essere passata indenne attraverso i decenni dell’Unione Sovietica. In questa celebre località balneare di moda fra ’800 e ’900, infatti, si è conservata quasi intatta una piacevole atmosfera d’altri tempi, con una passeggiata sul lungomare fra edifici e hotel che ricordano la Belle Epoque. Una decina di chilometri a est di Jalta, il piccolo, antico abitato di Gurzuf cala ripido in un golfo, su cui si affaccia la dacia di Cekhov, orlato da una lunga spiaggia sabbiosa, in stagione sempre affollata di bagnanti che la sera riempiono i semplici localini sul lungomare dove si possono degustare specialità di sapore levantino.
 

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NOTIZIE UTILI


Per l’Ucraina non c’è bisogno di visto, ma basta un passaporto con validità residua di almeno tre mesi al momento della partenza. La moneta è la Hryvnia (UAH) divisa in 100 kopiejki. Il controvalore per 1 Euro è circa 7,2 Hryvnie. Il modo più veloce per raggiungere la Crimea è l’aereo. Si può arrivare direttamente all’aeroporto di Simferopol’, oppure raggiungere Odessa o Kyiv e noleggiare un’auto. L’unico volo diretto (Roma-Kyiv) è effettuato dalla compagnia di bandiera ucraina Ukraine International Airlines ( http://flyuia.com ) e da Alitalia ( www.alitalia.com ). Collegamenti con uno scalo sono effettuati fra gli altri da Austrian Airlines ( www.aua.com , con scalo a Vienna), ma il miglior rapporto qualità-prezzo sull’Ucraina è la compagnia di bandiera polacca LOT ( www.lot.com , con scalo a Varsavia). L’unica guida turistica esistente in italiano è “Ucraina”, di Anna Shevchenko, Edizioni Morellini (Milano 2007). In inglese si possono trovare le guide di Lonely Planet e Bradt.
Per informazioni: Ambasciata d’Ucraina, Via Guido d'Arezzo, 9, 00198 Roma; tel.: 068412630, 068413345; fax: 068547539; e-mail: segretaria@amb-ucraina.com www.amb-ucraina.com 
 

 

 

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