Non solo per il suo famoso Museo del
Tempo, ma anche per le sue
incantevoli atmosfere, la città di
Besancon fa sognare il passato. La sua
posizione all'interno di una dolce ansa
del fiume Doubs, il suo sfondo
immerso tra le boscose alture del
Giura, ricordano le origini
preromane e romane nel cuore
dell'Europa. Besancon infatti, capoluogo
della Franca Contea, occupa una
posizione centralissima in Europa e si
raggiunge facilmente, provenendo
dall'Italia, dopo aver superato il
tunnel del Monte Bianco ed essere
entrati in territorio francese. Le sue
fortificazioni, che dominano soprattutto
nell'imponente Citadelle collocata in
alto, ricordano la potenza e la
genialità di un famoso architetto del
‘600. E una lenta passeggiata nel centro
storico racconta il medioevo
benedettino, la magnificenza dell'epoca
di Luigi XVI, l'eleganza dei palazzi
rinascimentali ispirati ai contemporanei
palazzi italiani.
Il punto di vista più intrigante per
avere un magnifico colpo d'occhio sulla
città è il Quartier de Battant da
cui si percepiscono l'andamento del
fiume Doubs, le belle colline
circostanti e la disposizione morbida
della città che accompagna l'ansa del
fiume. Defilata appare la rotonda Tour
de la Pelote medievale che oggi ospita
un ristorante, mentre di fronte si
mostrano sui Quai del Doubs gli
eleganti edifici del ‘600, armoniosi e
compatti, perfettamente conservati.
Prima di entrare in città dal Pont
Battant, che ha rimpiazzato l'antico
ponte di pietra romano, dove passava la
principale via di collegamento fra
l'Italia e le province renane, una
passeggiata nel quartiere deve almeno
toccare, fra gli antichi palazzi,
l’Hotel de Campagney ornato da enormi
doccioni sulla facciata. Sono le
decorazioni a forma di animali o mostri
fantasiosi che concludevano gli
sgocciolatoi dell'acqua e spesso
esibivano la massima creatività degli
scultori sopra facciate rigorose e
geometriche. Entriamo in città dunque
percorrendo la Grande Rue, che
attraversa Besancon, tutta fiancheggiata
da nobili palazzi. Dopo la conquista
della Franca Contea da parte di Luigi
XIV, la città, diventata capitale della
provincia, aveva centralizzato i poteri
amministrativi e militari. Dal 1720
aveva conosciuto un periodo di grande
vitalità economica che naturalmente si
tradusse in un intenso sforzo di
costruzione. Gli hotels particuliers
appartenenti alle grandi famiglie nobili
e alto borghesi cominciarono a
rivaleggiare in lusso ed eleganza. Si
potrebbe compiere un percorso ideale
anche solo osservando le facciate
interne ed esterne dei palazzi:
monogrammi, trompe l’oeil, massime in
latino e invocazioni religiose incise
sulle mura, simboli dei maestri muratori
oppure le tracce di vecchie pubblicità.
Davvero originali poi le scale che nei
cortili interni portano ai piani
superiori: invece di svilupparsi dentro
il muro del palazzo, si sviluppano
ariose appoggiate esternamente, in basso
costruite in pietra e ferro battuto fino
al piano nobile, in alto per lo più in
legno. Motivo di questa scelta lo
stretto spazio a disposizione delle
case, serrate fra i meandri del Doubs e
le alture della Cittadella. Il ridotto
spazio per le costruzioni spinse i
bisontini ad appoggiare le scale
esternamente, il che dona ai cortili
delle case un aspetto davvero
particolare. Anche il circuito delle
fontane può raccontare molte storie, sia
perché rappresentano la difficile e
preziosa conquista dell'acqua nella
città, sia perché esibiscono simboli
divini e mitologici, storici e
fiabeschi: Nettuno che cavalca un
delfino, conchiglie e sirene di bronzo,
Bacco per ricordare
l'attività vinicola di alcuni quartieri.
Ci sono poi naturalmente i palazzi delle
istituzioni. L'Hotel de Ville é
un austero edificio rinascimentale del
1573: proprio sotto al portico si può
vedere lo stemma della città, un’aquila
raffigurata nell'atto di sorreggere due
colonne. Il Palazzo di Giustizia, dalla
facciata rinascimentale, racchiude al
suo interno una bella sala delle udienze
del 1700 ornata di splendidi
rivestimenti in legno. Ma è soprattutto
il Palais Granvelle l'esempio più
significativo di palazzo del potere.
Costruito a metà del 1500 da Nicolas
Perrenot, cancelliere dell'imperatore
Carlo V e capostipite della più potente
famiglia di Besancon, è un vero e
proprio gioiello rinascimentale della
Franca Contea. Volle ispirarsi al
modello dei palazzi italiani con una
facciata a tre ordini classici e un
cortile a portici con finestre crociate:
lo stesso termine “palazzo” identifica
questa ispirazione. Palais de
Granvelle oggi ha un punto di
attrazione in più: ospita il Museo del
Tempo che, attraverso un percorso
moderno e ludico, permette di scoprire
lo studio della precisione, dalle
scoperte di Copernico e Galileo
all'invenzione di pendole e orologi,
all'uso moderno del quarzo e dell'atomo.
musee-du-temps@besancon.com
L'interesse della città per il tema del
tempo si manifesta in tanti altri
piccoli segnali, come le numerose
meridiane che animano le facciate delle
case. D'altra parte non dimentichiamo
che dalla fine del 1700 Besancon aveva
ospitato la Manifacture Nationale d’Horlogerie,
la produzione di parti di orologi in più
di 400 laboratori artigianali dislocati
in città, una scuola di orologeria e un
osservatorio per la verifica dei
cronometri.
La nostra passeggiata sulla Grande Rue
fino alla Place Victor Hugo ci fa
incontrare i nomi di alcuni importanti
cittadini di Besancon. Victor Hugo
nacque qui nel 1802 e da qui si
allontanò per raggiungere a Parigi i
suoi grandi successi letterari, e nella
stessa piazza nacquero anche i fratelli
Lumière, come dimostra una lapide al
numero 1. Oltre la piazza si apre la
Porte Noire, un imponente arco trionfale
romano del secondo secolo eretto in
onore dell'imperatore Marco Aurelio:
molto eleganti il fornice centrale e i
decori scolpiti che riprendono scene
mitologiche e militari, in parte
nascoste dai muraglioni che sono stati
accostati all'arco durante il medioevo e
hanno così interrotto la sua imponente
solitudine. Qualche passo in salita ed
ecco la Cattedrale di Besancon, che deve
la sua originalità alla pianta a due
absidi, forse di derivazione carolingia
e alla mancanza di una facciata
principale. Nell'interno un’interessante
sintesi dello stile romanico e dello
stile gotico, mentre sul fianco della
cattedrale si accede al famoso
orologio astronomico composto da
30.000 congegni, animato da 70 quadranti
e in grado di fornire 122 indicazioni.
Un gioiello
fortificato
Per godere ancora meglio una vista
completa sulla città e scoprire un vero
gioiello di architettura militare
bisogna salire fino alla Citadelle,
costruita dal 1668 al 1688 su una
superficie di 11 ettari e a più di 200 m
sopra i tetti della città vecchia. È un
enorme complesso fortificato costruito
da Vauban che oggi, oltre a
costituire un magnifico belvedere,
ospita nei diversi edifici ben quattro
musei. Il Museo dell'Agricoltura
tradizionale riguarda la cultura
materiale della campagna della Franca
Contea, il Museo popolare del folklore
racconta l'arte e le tradizioni
popolari, il Museo della resistenza e
della deportazione e il Museo di storia
naturale completano il quadro. Ma sono
soprattutto le opere di ingegneria
difensiva che colpiscono il visitatore:
i frontoni a punta di freccia alti e
profondi contro gli attacchi nemici,
spalti rialzati, un pozzo profondo 132
metri scavato nella roccia rendevano la
cittadella un sito inespugnabile. Il
progetto nacque a seguito della
conquista della Franca Contea da parte
di Luigi XIV: Vauban propose allora la
costruzione di un'opera fortificata sul
monte Saint Etienne, uno sperone
roccioso che domina la città. La
costruzione durò parecchi anni e impiegò
un immenso capitale
sem.citadelle@citadelle.com
Per tutto l'anno 2007 la città di
Besancon ha proposto visite tematiche
dedicate alla personalità eccezionale di
Vauban: teorico della fortificazione,
stratega incomparabile, riformatore,
ingegnere, capace di coniugare tutti i
suoi talenti in progetti grandiosi. A
contatto con i migliori spiriti del suo
tempo, membro dell'Accademia delle
scienze, Vauban frequentò gli
ambasciatori che gli offrirono
un'apertura sui paesi stranieri,
percorse migliaia di chilometri a
cavallo ogni anno per conoscere il
territorio e definire meglio le proprie
imprese, godendo come nessun altro di
libertà di parola presso il re Luigi XIV.
Oltre alla cittadella, Vauban progettò
anche i bastioni delle mura della cinta
urbana per proteggere la riva sinistra
del Doubs attraverso casematte per i
cannoni e piattaforme per l'artiglieria.
Attualmente esiste un progetto per far
inserire tutte le cittadelle e le
fortificazioni progettate da Vauban nel
patrimonio mondiale dell'umanità sotto
la tutela dell'Unesco
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di Besancon, clicca
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