L’Appennino
nord occidentale è un essere vivente,
una creatura danzante che non conosce
un’unica lingua, un organismo pulsante
attraversato da un flusso sanguigno
fatto di storia, cultura, musica e
poesia. Nato dalla cooperazione tra
Regione Emilia Romagna, Provincia di
Piacenza e GAL Soprip, in collaborazione
con Piacenza Kultur Dom, e affidato alla
direzione artistica di Maddalena
Scagnelli, l’Appennino Folk Festival
è prima di tutto un progetto figlio di
questa entità in movimento alla costante
scoperta del proprio passato. E’ una
finestra aperta sull’esterno ma che
proprio all’esterno vuole comunicare un’
infinita ricchezza interiore. Intento
primario di questa rassegna è quello di
mostrare orgogliosamente e valorizzare
uno tra i più importanti repertori
tradizionali d'Europa, quello appunto
dell'area appenninica nord occidentale,
nota con l'espressione le "Quattro
province".
Dalle ceneri di un ricchissimo
interscambio di valore commerciale è
fiorita nel corso dei secoli una florida
tradizione musicale che, tramandata
oralmente da orecchio ad orecchio, ha
saputo mantenersi viva quanto la gente
che in questo territorio affonda le
proprie radici, perché proprio da questo
presupposto umano ha potuto trarre temi
e occasioni. I momenti più importanti
della vita delle popolazioni
appenniniche, come il fidanzamento e il
matrimonio, le nascite e le morti, il
ritorno della stagione primaverile e le
principali feste religiose, erano
infatti segnati dalla musica, dal canto
e dal ballo di questa tradizione.
Ecco allora che l’Appennino Folk
Festival diventa un’occasione unica per
riproporre non solo le musiche ma anche
le danze, non solo gli strumenti tipici
della tradizione popolare (piffero,
bombarda, fisarmonica, piva…) ma anche
il viaggio tra le mille perle nascoste
nell’oceano misterioso di storia e
cultura che è questa terra senza veri e
propri confini.
Fino al 27 ottobre 2007, una serie
imperdibile di eventi illumina con l’eccellenza
della musica e della cultura popolare,
i borghi e le località che, incastonati
in un’opera d’arte a cielo aperto,
diventano il teatro ideale di uno
spettacolo che, come il territorio che
celebra, non conosce limiti.
Il 30 settembre a Piozzano e il
21 ottobre a Pecorara è ancora il
dialogo tra le tradizioni musicali a
farla da padrone, mentre il 27 ottobre,
a Cerignale, il gran finale con
il ballo di fine estate degli
appassionati di musica delle “Quattro
Province”. L’estate è finita. E con
essa svanisce la dolcezza dei profumi
della natura esaltati dal calore del
sole e dalla mitezza delle temperature.
Ma, nei luoghi caproniani dell’Alta Val
Trebbia, col ballo di fine estate degli
appassionati di musica delle Quattro
province, l’Appennino Folk Festival si
presenta al gran finale come un tratto
d’unione con la stagione che lo ha visto
toccare senza sosta i luoghi e i segreti
di un territorio fonte inesauribile di
suoni e cultura. Il 30 ottobre, a
partire delle 21.30, il boschetto di
castagni viene invaso dalle note della
tradizione occitana di Café Courente,
coppia tradizionale di piffero e
fisarmonica formata da Gabriele
Dametti e Davide Follini, mentre i
corsi gratuiti di danze popolari
contagiano le gambe degli avventori di
questa festa a cielo aperto,
trascinandole in balli che non conoscono
lo scorrere del tempo. In Val Tidone, la
più occidentale delle vallate del
piacentino, al confine con la Lombardia
e intrisa dei profumi
dell’Oltrepo, tra strade che conducono a
quiete e bellezza, il paesaggio è colmo
di sorprese. E’ allora a Pecorara
che le verdeggianti colline punteggiate
dall’ergersi di piccoli campanili e
antiche costruzioni rurali danno il
benvenuto all’Appennino Folk Festival.
A partire dalle 15.00, in un’atmosfera
colorata e profumata grazie al mercatino
di prodotti gastronomici, (tra i quali
svetta il tartufo), le note inondano
l’aria con le sonorità popolari francesi
ed italiane di Tempo Raro, duo
piffero e fisarmonica formato da
Marco Domenichetti e Cesare Campanili.
Le melodie della tradizione, intense e
coinvolgenti, finiscono per contagiare
le gambe e trascinarle nelle animazioni
e nei corsi gratuiti di danze popolari a
cura del gruppo Ballando si impara.
“Appennino Folk festival si va
affermando come una delle manifestazioni
culturali e di musica popolare più
significative ed importanti non solo del
Piacentino ma dell’intero Paese – rileva
l’assessore alla Cultura e al Turismo
della Provincia di Piacenza Mario
Magnelli -; ha acquisito questa
dimensione non solo grazie al contributo
che dà alla valorizzazione
dell’importante produzione folklorica di
gran parte dell’Appennino occidentale ed
al recupero ed alla tutela di strumenti
musicali che sono parte significativa
della nostre tradizioni e della nostra
cultura popolare, ma anche perché
contribuisce a promuovere la conoscenza
di questo patrimonio non solo tra i
diretti interessati, ma tra tutti i
cittadini, e soprattutto tra i giovani.
Appennino Folk Festival svolge così,
oggi, un ruolo di grande rilievo, un
ruolo che la Provincia sostiene come
merita, consapevole del fatto che la
manifestazione non si limita a
valorizzare nicchie circoscritte di
utenti, ma punta a sostenere un progetto
culturale che fa leva sulla cultura
popolare, cultura che è patrimonio
dell’intera comunità e che intendiamo
contribuire a valorizzare”.
Insomma…Concerti (ad ingresso libero)
dei più importanti esponenti della
musica folk, corsi e stage di danza
gratuiti, happening letterari sotto
cascate di stelle e banchetti all’aria
aperta: l’Appennino Folk Festival è una
ruota che gira in moto perpetuo sul
perno della tradizione popolare.
Per entrare nel mondo
di Piacenza, clicca
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