Segnata da una storia di indigenza e
povertà e dalle profonde radici
islamiche, l’Andalusia è una delle
regioni più culturalmente lontane
dall’Europa occidentale. Terra di
flamenco, fieste e tauromachia, questa
regione offre all’Europa un patrimonio,
d’origine tanto spagnola quanto moresca,
in cui si sono annoverati artisti tra i
più illustri della nostra cultura quali
Picasso e Lorca. La bellezza
dell’Andalusia ci coglie nell’esotismo
dei palazzi islamici, nei minuscoli
villaggi senza tempo, negli aspri
paesaggi montuosi e nelle lunghe
spiagge. Non è un segreto che qui, per
una buona parte dell’anno, potrete farvi
una straordinaria abbronzatura, non solo
nelle baie ma anche passeggiando per le
strade delle città. Solare anche la
popolazione Andalusa, amante della
compagnia e del divertimento. La sua
intensa vivacità si esprime meglio nel
flamenco, una combinazione coinvolgente
e appassionata di danza, canto e musica,
nonché una delle più grandiosi
invenzioni di questo popolo.
L’Andalusia ha molte città bellissime e
particolari, ci soffermeremo su
Granada, la città dal fascino
arabesco, infatti nessun’altra città
incarna l’attrazione e il mistero della
Spagna islamica. Visitando la città non
potete non vedere l’Alhambra che
domina la metropoli dalla sommità di una
collina e sembra uscito da una fiaba.
Osservata dall’esterno, la fortezza
dalle mura e le torri rosse ha un
aspetto spoglio e si leva sopra boschi
di cipressi e olmi con lo sfondo della
Sierra Nevada.
L’interno è straordinario, soprattutto
il palazzo degli emiri e il Generalife,
ossia i giardini.
L’Alhambra è composta da due gruppi
principali di edifici, il Palacio
Nazaries e l’Alcazaba
(cittadella). Dell’Alcazaba rimangono i
bastioni e alcune torri, la più alta ed
imponente delle quali è la Torre de La
Vela, con una stretta scala che porta in
cima a una terrazza da cui si gode una
bellissima visuale sulla città. Oggi la
campana della torre suona solo in
occasione delle festività, ma un tempo i
suoi rintocchi regolavano il sistema di
irrigazione della Vega, la pianura dove
sorge Granada.
Palacio Nazaries è un autentico gioiello
della struttura ed è l’edificio arabo
più imponente d’Europa. Il Palazzo
Nasridi, con le sale e i cortili
dalle proporzioni perfette, le pareti
dagli stucchi elaborati, gli splendidi
rivestimenti in piastrelle, i bei
soffitti di legno intagliato e le
elaborate volte a nido d’ape, il tutto
decorato con incantevoli disegni
geometrici dal significato simbolico è
tutt’altra cosa rispetto all’austera
Alcazaba. Il Generalife il cui
nome significa “giardino
dell’architetto”. Questa bella
composizione di sentieri, cortili,
laghetti, fontane, siepi curate, alti
alberi secolari e, in stagione, fiori di
tutti i colori, situata su un pendio di
fronte all’Alhambra. Qui l’acqua diventa
una forma d’arte, e anche dall’esterno
il suono dell’acqua che scorre e il
verde delle piante vi trasportano in un
mondo lontano. Orari d’apertura: 8.30-20
da marzo ad ottobre; 8.30- 18 da
novembre a febbraio.
www.alhambra-patronato.es
Un altro bellissimo monumento è la
Cattedrale (orari d’apertura:
10.45-13.30 e 16-20 da lunedì a sabato,
16-20 domenica, chiude tutti i giorni
alle 19 da novembre a marzo) in stile
gotico-rinascimentale costruita tra il
1521 e il XVIII secolo dall’architetto
Diego de Siloè, ed è ricca di cappelle e
altari ornatissimi e di molte opere di
celebri pittori. Annessa alla cattedrale
c’è la Capilla Real (orari
d’apertura: 10.30-13 e 16-19 da aprile a
ottobre; 10.30-13 e 15.30-18.30 da
novembre a marzo; a partire dalle 11 la
domenica tutto l’anno
www.capillarealgranada.com ) in stile
gotico-isabelliano. Nella sua cripta vi
sono i sepolcri dei Re cattolici
Ferdinando e Isabella, di Giovanna, di
Filippo il Bello e dell'infante Miguel.
Una passeggiata per le ripide vie e gli
incantevoli vicoli dell’Albayzin,
il vecchio quartiere di Granada è
un’esperienza da non perdere. Un tipico
quartiere islamico-zigano con strade
strette e anguste, cortili con alberi e
fiori, terrazze, cisterne e stagni. Il
quartiere si trova di fronte all'Alhambra
dall'altra parte del fiume Dauro (Duero),
così chiamato perché nell'antichità vi
si trovavano pepite d'oro. Costituisce
il primo nucleo della città e sorse come
insediamento iberico. Fu qui che si
stabilirono i sovrani musulmani prima di
ampliare l’Alhambra e giunse ad avere 27
moschee e continuò ad essere abitato da
arabi per parecchi decenni dopo la
conquista cristiana del 1492. Di quel
periodo rimangono ancora oggi bastioni,
case, porte, fontane e molte chiese e
ville sorte successivamente inglobando
gli arabi.
Non si può perdere il dormire in una
Casa-Cova. Dormire in una Casa-Cova
è un'esperienza che permette al
visitatore di immergersi nella cultura e
nella forma di vita di più di 3.000
famiglie granadine. Incavate nelle
viscere della terra, queste case
costituiscono un magnifico esempio
dell'integrazione dell'uomo con la
natura e il paesaggio. Gli alloggi in
grotte sono tipici delle regioni di
Guadix e Il Marchesato, in Baza-Huéscar:
ne El Altiplano, e nel granadino
quartiere del Sacromonte. Una trentina
di stabilimenti sono registrati e
catalogati come alloggi turistici in
cove. I denominatori comuni di tutte le
case-cove sono il servizio di qualità e
il rispetto per l’ecosistema. In esse
l'ospite si sentirà come a casa, perché
tutte offrono le comodità esigibili ad
un alloggio turistico di qualità. Ognuna
delle cove è differente dalle altre; in
esse si può osservare come
l'architettura popolare si adatta alle
caratteristiche dell’ambiente
circostante. Le terre dure e secche si
scavano senza difficoltà, sono compatte
e impermeabili e rendono l’ambiente
fresco in estate e caldo in inverno.
Alloggiare in una casa cova significa
partecipare al recupero e alla
conservazione di una delle tradizioni
costruttive e architettoniche più
peculiari d’Europa.
Il Parco Naturale De
Cazorla, Segura e Las Villas
Con i suoi 2.143 Kmq è il parco più
grande della penisola iberica, non solo
per la sua estensione, ma anche per
l’orografia, per la flora e la fauna, i
paesaggi ed i paesi. È uno degli spazi
naturali protetti più affascinanti del
nostro continente, il suo territorio
rappresenta una quinta parte della
superficie totale della provincia di
Jaén. Qui nasce il più grande e
importante fiume dell’Andalusia, il
Guadalquivir.
Nel parco alloggiano quasi mille e
trecento specie di piante, il che
rappresenta il 20% della ricchezza
botanica del territorio spagnolo.
Esistono 24 specie floreali, tra tutti
spicca la violetta di Cazorla, un
narciso di straordinaria bellezza che
fiorisce nelle zone più alte del parco,
mentre la pineta rappresenta il 70% del
territorio forestale del luogo.
In una regione così piena di verde e
vegetazione non è strano trovare un
assortito elenco delle specie animali,
infatti qui vengono ospitati 36 varietà
di mammiferi, nelle quali si devono
menzionare popolazioni di cervi,
mufloni, stambecchi, gatti selvatici,
cinghiali, genette e schive nutrie; 125
tipi di uccelli differenti,
rappresentati dall’aquila reale, gufi
reali, grifoni, falchi, e avvoltoi
leonati; 19 famiglie di rettili, 10
categorie di anfibi e 9 tipi di pesci
come le trote autoctone e numerose
comunità di nutrie marine.
Fra le molte attrattive del parco c’è la
possibilità di fare magnifiche
escursioni, visitare pittoreschi
villaggi e osservare i numerosi animali
selvatici nel loro ambiente naturale. Le
stagioni migliori per visitarlo sono la
primavera e l’autunno, perché la
vegetazione è nel momento di maggiore
splendore e mostra i suoi colori più
belli.
Cucina Andalusa
Quando si parla della cucina andalusa di
solito le prime cose che vengono in
mente non sono i carciofi in salsa di
mandarino, le sardine con i capelli
d’angelo o i blinis agli agrumi, ma una
serie di proposte più semplici quali la
paella, la tortilla e le tapas.
La sua cucina rivela influenze romane,
giudaiche, gitane, latinoamericane e
arabe. Sulla tavola compaiono
ingredienti quali arance, limoni,
albicocche, melanzane, menta, spinaci e
spezie come il cumino, ma non mancano
anche la cacciagione e il pesce.
La cucina andalusa è tipicamente
mediterranea dato il largo uso di olio
d’oliva, aglio, cipolle, pomodori e
peperoni. L’interno della regione è il
regno dei prosciutti stagionati e della
selvaggina, mentre sulla costa prevale
il pesce.
Il manchego, il più famoso
formaggio spagnolo, proviene da una
regione al centro del paese. Prodotto
secondo la tradizione con latte di
capra, salato e ricco di sapore. Quando
è fresco questo formaggio ha una
consistenza morbida e cremosa, quando è
mediamente stagionato è più duro ed ha
un sapore deciso, mentre quando è
stagionato per oltre tre mesi assume il
caratteristico sapore piccante e un
odore pungente.
Il vero gazpacho, tipico piatto
andaluso, è una minestra fredda
preparata frullando pomodori, peperoni,
cetrioli, aglio, croste di pane, limone
ed olio. A volte è servito in una
caraffa con cubetti di ghiaccio, con a
parte verdure crude a pezzetti come
cetrioli e cipolle.
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