Barcellona
è la capitale della Catalogna e da
sempre ha una rivalità con Madrid, la
capitale spagnola. Ma le due città sono
molto diverse e questa differenza salta
subito all’occhio, infatti Madrid è la
vetrina di un’architettura
“spagnoleggiante”, mentre Barcellona si
distingue per le sue immaginifiche
rappresentazioni realizzate dai grandi
artisti catalani (Gaudì e Mirò su
tutti).
Non bisogna pensare a Barcellona come
una città assorta negli affari (turismo,
commercio, industria) ed intenta solo ad
arricchirsi, infatti, la capitale
catalana affianca a un ingente
patrimonio artistico una ricca offerta
culturale e numerose possibilità di
svago, rivolte a tutte le fasce d’età:
ai bambini, in riva al mare e nei parchi
di divertimento; ai giovani, nei tanti
locali alla moda e nelle vie animate;
agli amanti della buona tavola, che
trovano una cucina di grandi tradizioni,
ottimi piatti e numerosi ristoranti. E
non hanno certo modo di lamentarsi i
patiti dello shopping, che possono
trascorrere giornate intere tra negozio
di abbigliamento e di gran moda,
designer affermati e vecchie botteghe. E
poi a Barcellona, proprio nel cuore
della città, ci sono spiagge attrezzate,
passeggiate lungomare, porti turistici,
locali a ridosso delle onde: tutte
quelle attrazioni che siamo abituati a
trovare nelle stazioni balneari non in
una metropoli. Se la capitale catalana
è, oggi, una delle destinazioni
turistiche più attraenti al mondo, lo si
deve certo ai suoi monumenti, al suo
clima, alle spiagge, ma soprattutto a
una vita sociale animatissima, che si
svolge vivace in un’infinità di locali
ricchi di colore e di fascino. Accanto
ai ristorantini di tutti i tipi e con
una cucina varia ma che quasi mai si
dimentica gli insegnamenti della
gastronomia catalana, troviamo una
miriade di bar, che spaziano dai cafè,
ai “locali di tendenza”, passando per
un’ampia gamma di proposte.
Il nostro tour alla scoperta delle
bellezze barcellonesi parte dal Museu
Nacional d’Art de Catalunya è
ospitato all’interno del Palau Nacional
e possiede la più vasta collezione al
mondo di affreschi medievali.
L’eccezionalità delle opere ha trovato
una degna cornice nell’allestimento
curato da Gae Aulenti che, attraverso
una magica successione di nicchie e
volte, ha realizzato un percorso di
visita affascinante. Oggi, questo è tra
i musei più importanti della Spagna. Tra
le opere più note di epoca romanica
spiccano la decorazione murale della
chiesa di san Joan de Boì (lapidazione
di Santo Stefano); gli affreschi
dell’abside della chiesa di Ginestrarre
de Cardos; le riproduzioni della chiesa
di Sant Climent di Taüll; il nucleo
maggiore della produzione di epoca
gotica è formato dai dipinti su tavola
nei quali si nota già l’influenza
italiana come l’antepedium di Santa
Colomba de Gramenet. Le raccolte di
questo museo comprendono anche opere dal
XVI al XIX, ma è una sezione più povera
rispetto a quella medioevale. La
presenza della collecciò Cambò allarga
invece il panorama alla pittura
internazionale, si tratta infatti di una
preziosa collezione privata
(appartenente al finanziere Cambò) che
conta pezzi di grande rilievo. Aperto
dalle 10 alle 19 da martedì al sabato;
domenica 10-14.30; ingresso: € 4.80,
ingresso libero il primo giovedì del
mese; visite guidate su appuntamento.
www.mnac.es
Lasciando il museo si arriva in visita
ad un altro importantissimo esponente
dell’arte catalana: la Fundació Joan
Miró fu fondata nel 1975 dallo
stesso Miró che si distingue da altri
autori per il suo eclettismo: fu
litografista, pittore, scultore,
sperimentando l’uso di tecniche e
materiali innovativi, infatti alcuni dei
suoi capolavori più suggestivi sono
lavori di tessitura, con enormi e
colorati “gomitoli” che formano figure
oniriche. Questa fondazione ospita 217
pitture, 153 sculture, 9 opere su
tessuto, oltre 5000 tra disegni e
bozzetti e tutta l’opera grafica
dell’artista. Nelle sale del museo e
negli spazi all’aperto vi sono sezioni
permanenti e mostre temporanee dei
lavori dell’artista. Le sale della
fondazione ospitano poi una raccolta
scelta di altri maestri dell’arte
contemporanea, in particolare si segnala
la font de mercuri (tributo antifascista
in memoria dell’attacco alla città di
Almadén) disegnata da Alexander Calder,
che venne messa in mostra insieme alla
celebre Guernica di Picasso. Aperto
10-19 martedì, mercoledì, venerdì e
sabato; 10-21.30 giovedì e 10-14.30
domenica. Ingresso € 7.20 (collezione
completa); € 3.60 (mostre temporanee).
www.bcn.fjmiro.es .
Lasciando la fondazione, con i mezzi
pubblici, arriviamo nel cuore della
città vecchia dominata dalla
Cattedrale che è una delle più alte
espressioni del gotico catalano fu
iniziata nel 1298 sotto re Juame II il
Giusto e terminata nel 1459. L’esterno
presenta linee semplici, tipiche del
gotico catalano, ciò fa risaltare
maggiormente la porta Sant Iu, la porta
è una degli elementi più antichi della
cattedrale e conserva parti della
decorazione romanica. A fianco
dell’imponente ingresso ci sono due
campanili gemelli, vetrate decorate
moderniste e 100 angeli scolpiti. La
facciata ottocentesca è alta 70m.
L’interno, austero e solenne, è a tre
navate su pilastri a fascio, con
transetto e coro a deambulatorio, le
volte sono a crociera. Sulla destra
dell’altare maggiore, una porta dà
accesso al tesoro (visita solo su
autorizzazione) che conserva reliquari e
oggetti di culto, notevoli una croce
professionale a smalti e un reliquario
del ‘400 tempestato di pietre preziose.
Dal transetto destro si passa al
chiostro attraverso il quale si arriva
al Museu de la Catedral (visita a
pagamento ore 10-13 e 16-18.30; sabato e
domenica 10-13) nel quale vengono
conservati elementi della cattedrale
romanica, sculture e dipinti catalani e
spagnoli del ‘400 e ‘500. Cattedrale:
aperta tutti i giorni dalle 8 alle
19.30, €4.
Facendo quattro passi nel centro città
si arriva al famosissimo Museu
Picasso che è nato grazie a tre
donazioni: quella di Picasso, quella del
critico Juame Sabartés e quella più
cospicua di Jacqueline Picasso. Qui si
rende omaggio al più acclamato artista
del XX secolo. Con occhio di riguardo
alla sua formazione, il museo vanta la
più grande raccolta delle sue opere
giovanili e della sua vita artistica,
qui si trovano dai primi schizzi sui
quaderni di scuola e i ritratti della
sua famiglia alle opere dei periodi Rosa
e Blu (soprattutto quest’ultimo).
Spiccano tra le opere: El paseo de Colón,
Barcellona, Hombre con Boina, Schizzo
per la Guernica, El loco. Aperto
10-19.30 martedì-sabato e festivi;
domenica 10-14.30. Ingresso: €5 (mostra
permanente), €5 (mostre temporanee), €8
(biglietto cumulativo, ingresso gratuito
la prima domenica del mese.
www.musupicasso.bcn.es .
Per chi si vuole riposare un po’, dopo
tanto camminare, e magari fare anche uno
spuntino può rifugiarsi all’interno del
Parc de la Ciutadella una
tranquilla oasi verde ideale per
rilassarsi, passeggiando tra cascate,
laghi, alberi e prati. All'interno sono
conservati gli edifici eretti in
occasione dell'Esposizione Universale
del 1888, tra cui il Castello de tres
Dragones, dell'arch. Domenech i Montaner,
sorto come café dell'Esposizione e oggi
sede del Museo di Zoologia dove spiccano
gli scheletri di una balena e di un
mammut; mentre le serre - Imbraculo e
Invernaculo, con navate in legno e ferro
battuto progettate per l'Esposizione
Universale, ospitano il Museo di
Geologia (1878) il primo museo di
Barcellona, dedicato alle varie classi
di minerali e pietre preziose.
All' interno de la Ciutadella c’è il
Parlament de Catalunya, dove si
incontrano il presidente della Catalogna
e i vario gruppi politici. Passeggiando
si trova una serie interessante di
architetture moderniste, in particolare
attraverso il passeig Picasso, che ne
costituisce il confine sud: l' Umbracle,
la serra delle palme, tutta in metallo
per reggere vetrate su 3 campane,
racchiude una ricca flora esotica;
continuando il cammino si raggiunge lo
Zoo, dove fino al 2003 era possibile
vedere l' unico esemplare al mondo (in
cattività) di gorilla albino. Poco
distante troviamo il Palau de la
Ciutadella, oggi in parte sede del Museu
D' Art Modern, con opere di pittura e
scultura di artisti catalani modernisti,
noucentisti e dell' avanguardia, fra cui
Salvadòr Dalì, Joan Mirò e Antoni Tàpies.
Nella parte nord del parco, oltre il
laghetto artificiale, dove volendo si
può noleggiare una barca a remi per una
piccola e romantica gita, c'è una
fontana a cascata dell’800 in stile
barocco alla costruzione della quale
partecipò anche Gaudì, in giovane età;
cavalli alati con code di serpente
sorvegliano la
cascata e paffuti cherubini giocano fra
i getti d’acqua.
Nel 1888 come ingresso di rappresentanza
al parco fu scelto il passeig Lluis
Companys che ricorda i viali di Parigi;
poco fuori troviamo anche l' Arc de
Triomf, alto 30 mt e opera di Josep
Vilaseca i Casanovas, di stile moresco e
completamente in mattoni, celebrante il
commercio, l' industria, l' agricoltura
e l' arte.
Il parco è aperto tutti i giorni dalle 9
alle 22.30.
Dopo esserci riposati e aver passeggiato
in mezzo alla natura riprendiamo il
nostro viaggio per arrivare alla
Sagrada Familia è il monumento più
conosciuto e visitato della città e
ottava meraviglia del mondo. A prima
vista colpisce soprattutto la
grandiosità della concezione di questa
imponente chiesa. A essa Gaudì iniziò ad
occuparsi nel 1883 e dal 1915 al 1926,
anno in cui morì, vi lavorò
gratuitamente. Gaudì ideò per la chiesa
una complessa simbologia, legata a
moduli numerici: tre facciate: Natività
(in questa facciata ci sono scolpite
circa 100 specie animali e vegetali),
Passione e Morte (iniziata nel 1978 e
finita nel 2002 rappresenta la Passione
e il Sacrificio di Gesù) e Gloria di
Cristo; tre porte principali (le virtù
teologali: Fede, Speranza e Carità); un
torrione centrale (Gesù Cristo);
circondato da quattro torri (gli
Evangelisti) e altre 12 torri sulla
facciata della Natività (gli Apostoli)
una torre Absidale (la Vergine), e in
più tutti gli ornamenti e sculture poste
in rifinitura degli esterni ed interni
dovevano riprendere motivi religiosi del
Vecchio e Nuovo Testamento. Per
comprendere questa simbologia è
indispensabile visitare il Museu del
Temple Espiatori de la Sagrada Famiglia
allestito nella cripta. Il museo è
l’unico spazio interno che abbia senso
visitare visto che per il resto è un
cantiere aperto. Invece è possibile la
salita sulle guglie per vedere il
meraviglioso panorama della città, ma
questo non è consigliato a chi soffre di
vertigini. Aperto nov-febb 9-18 tutti i
giorni; mar-ott 9-19 tutti i giorni;
apr-set 9-18 tutti i giorni; ingresso
€8.
Antonio Gaudì è l’architetto,
decoratore e scultore più famoso di
Barcellona e portabandiera del movimento
modernista. Per il primo ventennio della
sua carriera Gaudì si impegnò come
architetto e scultore e realizzò opere
importanti ma non memorabili.
Fu invece determinante per l’artista
l’assegnazione della direzione dei
lavori per la costruzione della Sagrada
Familia, dal 1914 si dedicò
esclusivamente ed ossessivamente a
questo progetto finendo per andare a
vivere in una baracca all’interno del
cantiere.
Il nostro giro turistico si conclude
nella visita della Pedrera che è
uno dei lavori più rappresentativi di
Gaudì. Completato nel 1910 è un
condominio dalla facciata costituita da
piani orizzontali ondulati fissati a
travi invisibili. Le intricate ringhiere
in ferro battuto esemplificano la
maestria artigianale tipica del
modernismo e il tetto da fiaba
costituito da camini che sembrano
guerrieri medievali e condotti di
ventilazione dalle bizzarre forme
organiche. E da qui si ha una bellissima
vista sul quartiere di Eixample.
Dentro questo edificio ci sono due
cortili pieni di mosaici, pitture
murali, stupefacenti decorazioni sui
soffitti e scale ricurve ed elaborate
che sembrano uscite dalle favole.
Al primo piano sono allestite le mostre
temporanee, mentre nel bellissimo attico
con soffitto a volta con mattoni a vista
si trova Espai Gaudì una mostra di
disegni, foto, modellini e installazioni
multimediali per conoscere meglio
l’artista.
Mi raccomando non andate via da
Barcellona prima di aver percorso La
Rambla un sistema di cinque
grandiosi viali a platani, per una
lunghezza totale di 1180m, che scorre
dalla Plaça de Catalunya fino al mare,
brulicante di attività di giorno e di
notte, un paradiso per i voyeur. Queste
le caratteristiche che distinguono tra
di loro i viali:
Rambla Canaletes è la prima e la
più corta, qui potrete noleggiare sedie
(per tutta la giornata), mentre altre
sono fissate al suolo gratuitamente per
la sosta. È caratterizzata dalle
numerosissimi negozi. All’inizio
troverete la Font de Canaletes se
berrete da questa fontana sarete certi
di tornare nella città. Infatti
un’iscrizione riporta la leggenda
secondo cui tutti coloro che berranno le
acque “si innamoreranno di Barcellona e
vi faranno ritorno”.
Rambla del Estudis anch’essa
punteggiata da grandi e coloratissimi
spazi. Viene chiamata anche Rambla
del Ocells sia per la colonia di
passeri che nidifica sia per le numerose
e chiassose bancarelle di venditori di
uccellini (ma ci sono anche fagiani,
quaglie, galli).
Rambla de Sant Josep detta anche
Rambla dels Folors: fu sede del
mercato dal ‘200 all’’800, la colorata
esposizione di fiori nei chioschi che la
animano è l’eredità di questa
tradizione. Qui si trova il Mercat de
la Boqueria caotico scrigno di cibi,
questo mercato offre di tutto, da
montagne di frutta a maialini grufolanti
fino alle aragoste vive.
Rambla Caputxins è il tratto più
turistico della passeggiata, sui lati si
allineano affollatissimi bar e fast-food,
affiancati da negozietti di memorabilia
a uso turistico della città, ma
soprattutto della squadra del Barça. La
passeggiata centrale è il regno dei
mimi, dei suonatori e delle “statue
viventi”: qui gli artisti di strada si
mettono in mostra e offrono saggi della
loro abilità cercando di guadagnare
qualche Euro.
Rambla Santa Monica si apre
progressivamente verso il mare, è molto
animata e luogo d’incontro della città.
Numerosi pittori di strada affollano con
il loro cavalletti la passeggiata:
alcuni si propongono per eseguire
ritratti e caricature, altri invece
sperimentano tecniche pittoriche
d’avanguardia. Alla fine della Rambla si
trova il Monument a Colom, con il
dito teso a indicare il mare, la statua
di Colombo (1888) celebra il ritorno del
navigatore in Spagna dopo la scoperta
dell’America. Un ascensore conduce i
visitatori sulla cime dove vedrete un
panorama mozzafiato.
Per entrare nel mondo
di Barcellona, clicca
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