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“Tra Storia e presente” - Cicloviaggio a Cipro

di Carlo Ferrari

 

Il successo ancora una volta lo si legge con la parola della curiosità che l’indigeno ha nei nostri confronti, è convinto si sia venuti a scorrazzare per le spiagge meridionali, e trasale quando scopre che siamo all’ultima delle nove tappe che ci hanno portato a girare tutta quanta questa simpatica e novella repubblica della famiglia CEE. I litorali del Sud, la penisola di Akamas, le interminabili salite dei monti Troodos, la valle dei cedri, monasteri e chiese bizantine, le assolate pianure centrali, le città ed i villaggi. Seicentocinquantuno chilometri, otto raggi rotti, una foratura, circa cinquanta litri procapite di beveraggi solo in corsa e tanto, tanto sole a scollare persino i logo pubblicitari dalle borse. Ma abbiamo cose più belle e divertenti di cui raccontare, come il nostro exploit sulle sterrate della penisola di Akamas, che più che un exploit è stata una gara di resistenza alla sete e di pazienza, vista la media finale di neanche 13 km/h, ma obiettivamente non si poteva prescindere da questo lembo di terra selvaggio e deserto dove i tipici colori e contrasti della natura mediterranea si esprimono ai massimi livelli. Arrivati dalla litoranea che da Larnaka passa per Limassol arrivando a Pafos e che a seguire culmina con il centro superturistico di Coral Bay, già proseguire e fermarsi alla chiesa di Agios Georgios infonde una certa sensazione di pace totale. Non che il traffico di Cipro sia dei più asfissianti, per carità, neanche lontano parente di quanto si sopporti in Italia, ma da Cape Drepano il mondo cambia totalmente, ed imbroccando la strada per Capo Akamas, arrivati all’ inizio dello sterrato che dal poggio di Meleti ci segnala l’ ingresso nella Riserva Naturale della Foresta di Akamas, spaziando lo sguardo su di un orizzonte ingombro solo di roccia, mare, cielo e macchia, ci si sente totalmente immersi in uno di quegli spazi limite così cari a me e che proprio con la bicicletta si godono nella maniera più piena che possa esistere. E poco importa se sull’altare del nostro reportage abbiamo dovuto sacrificare i primi due raggi posteriori di una lunga serie e seccarci le gole fino a quando un contadino con la sua fattoria ci sono apparsi come un miraggio nel deserto e ci hanno resuscitato ai dieci chilometri finali ed allo splendido paesaggio della costa nord di questa penisola, vero “must” cipriota per gli amanti del fuoristrada cicloescursionistico. Vorrei tornarci per battere anche quei pochi chilometri che per forza di cose ci siamo dovuti lasciare di lato. Per due settimane abbiamo diviso le nostre energie ed attenzioni tra interminabili ed assolate salite, profumate foreste, antichi monasteri e chiese ortodosse che, tra affreschi ed icone, sono vere e proprie sale da museo. Ma le cose belle, si sa, vanno guadagnate, e credetemi, ogni curva, ogni pianta, ogni chiesa,ogni cappella, ogni angolo di villaggio dei Monti Troodos merita la fatica di essere raggiunto, e come ormai è diventata una mia frase fatta, visitare queste valli cavalcando l’aria con una bicicletta ed immergendosi totalmente nell’ambiente, nelle montagne cipriote raggiunge una delle sue massime espressioni. Indimenticabili i chilometri percorsi di prima mattina nella frescura della “Cedar Valley”, un vero giardino botanico di piante d’alto fusto, grandioso il monastero di Kikkos, imperdibili le chiese di Chrissorogiatissa a Pano Panaria, di Agios Ioannis Lampadistis a Moutullas, dell’ Archangelos Michail di Pedoulas, e non solo imperdibile, ma semplicemente unica nella sua semplicità, bellezza e valore la chiesetta di Agios Nikolaos Tis Stegis a Kakopetria. Mio grande rimorso non aver dato il giusto compimento alla salita verso Kikkos proseguendo, da buon alpinista, fino in punta alla montagna per rendere il giusto omaggio alla tomba del glorioso arcivescovo Makarios III, la più grande figura della storia cipriota, ma il monastero stesso mi ha rubato troppo tempo, e mancava ancora tanta salita all’ arrivo di Pedoulas. Mio doppio grande rimorso non aver messo in cartello una tappa in più nei Troodos, troppe le chiese, i villaggi e gli spaccati di vita lasciati di lato, ma viaggiare capillarmente in bici richiede tempo, e le ferie sono quelle che sono, ed anche in questo caso si finisce sempre per accontentarsi e ringraziare il cielo delle possibilità avute. Come sempre accade quando questi viaggi non contemplano giorni di riposo le visite alle città più grandi sono sempre volanti. Però per quel poco che ho potuto vedere non sono male, una grossa parte è moderna, ma ognuna ha le sue zone di storia e le sue attrattive da non saltare a piè pari, in testa a tutte Pafos ed a seguire Larnaka, Limassol, Polis e come anzidetto Nicosia, con le strette strade della città murata ed il muro dell’ultima città divisa della storia. L’invasione ottomana del 1974 che ancora divide il paese in due stati completamente diversi non è cosa dimenticata, e sinceramente a diciassette anni dalla caduta del muro di Berlino che tanta eco internazionale ebbe, trovarsi al cospetto del muro di Nicosia di cui nessuno conosce l’esistenza e di cui a quanto pare tutti se ne sono e se ne fregano tutt’ ora lascia tra il triste e l’incredulo. Piacevole la costa, qui non esistono gli stabilimenti balneari che si prendono ogni metro. Niente di particolarmente scenografico, ma acque limpide e pulite, chilometri di spiaggia nei luoghi più “in” e chilometri di spiaggia lontano dalla pazza folla, come alla penisola di Akamas o a Petra tou Romiou. E per gli amanti dell’ archeologia ce n’è da togliersene la voglia, penso sia partita dura fare un viaggio a Cipro di dieci giorni, riuscire a portare a casa metà di quanto ci sia da vedere e nello stesso tempo godersi anche qualche spiaggia. Kourion, Apollo Yatis, le Tombe dei Re, Kolossi, Kato Pafos ed i suoi mosaici sono solo una piccola parte di storia cipriota raccontata dalle mirabili costruzioni di pietra che il poco tempo che siamo riusciti a rubare ai pedali ci ha concesso di contemplare, ma è bastata a farci tornare ancora una volta contenti, soddisfatti e con un gradino di cultura in più nel nostro bagaglio di viaggiatori affamati di sapere e vedere. 


 

 

 

NOTIZIE UTILI

Per maggiori informazioni:
Ente Nazionale per il Turismo di Cipro – Via S. Sofia, 6 -20122- MILANO tel.:02 58305496 stampa@turismocipro.it  - www.visitcyprus.org.cy - www.cyprus.gov.cy 
Informazioni pratiche
Per entrare a Cipro basta la sola carta di identità. La valuta locale è la lira cipriota, con il cambio a Giugno 2006 fissato in 1 £ = 1,72 €. Il fuso orario, quando in Italia è in vigore l’ ora legale è di +1 ora. I telefonini GSM funzionano perfettamente, con adattatore presa di tipo “inglese”per il caricabatteria, così come per qualsiasi altro apparecchio a corrente. E’ possibile prelevare denaro contante con il circuito bancomat “Cirrus”con il proprio PIN. Sono in vendita ovunque tessere telefoniche da diversi tagli, ma già con quella da 3£ si parla parecchio. Cercate di fare in modo che l’Hotel della prima notte sia anche quello dell’ ultima, in modo da farvi conservare gli imballi per le biciclette, e trovato in arrivo il taxi munito di portapacchi adeguato (o furgone/taxi) accordatevi in anticipo per il giorno del ritorno.
Come arrivare
CYPRUS AIRWAYS ( 848-88 33 00 ) rome@cyprusair.com  - www.cyprusairways.com  ha tariffe a partire da 240 € su Larnaka con tre frequenze settimanali da Roma e quattro da Milano aumentate a cinque nel periodo Luglio-Settembre.
Le carte e le guide
“Cipro” delle Guide d’ Europa del Touring Club Italiano – edizione 2006- costo 21€
“Road &Tourist Map of Cyprus”- scala 1: 250 000 - Selas LTD- www.selas.com.cy 
Molto belle quelle in distribuzione all’Ufficio del C.T.O. dell’ Aeroporto di Larnaka.
Quando andare
Questo viaggio si è svolto tra la fine di Maggio e l’ inizio di Giugno, e ci siamo trovati a dover sopportare delle temperature elevate. Aprile è il mese migliore, sia per la temperatura come per i colori della campagna.
Cosa portare
Vestiario da uscita estivo e vestiario da ciclista estivo. Scarpe bici/trekking come le nostre NORTHWAVE “Runaway”, integratori e polveri salino-vitaminiche come i nostri Fit-Aktiv e Bcaa “HALEKO”, buoni occhiali polarizzati come i nostri REVO ed una buona e stabile struttura borse-portapacchi come la nostra SCI-CON. Importantissima una polizza infortuni come la “viaggi no-stop” di EUROP ASSISTANCE. Consiglio, vista la mancanza di meccanici ciclisti, quanto più sia possibile per riparare la propria bicicletta. Portate pantaloni a due soluzioni o gambalotti da ciclista, perché siamo in terra ortodossa, e con le gambe scoperte da molti conventi e chiese restereste fuori.
Dove alloggiare
I nostri alloggi sono stati di prezzo medio-elevato, in quanto ospiti dell’ Ufficio Turistico Cipriota che ci ha riservato una accoglienza a cinque stelle. A Tochni abbiamo soggiornato in un agriturismo della associazione www.cyprusvillages.com.cy tel ++357 24 332998 fax ++357 24 332295 reservations@cyprusvillages.com.cy  dove abbiamo riscontrato dei prezzi ottimi ed un ambiente carino e confortevole. E’ un circuito di cinque costruzioni tradizionali ubicate tra il mare e le montagne con affitto bici MTB e/o corsa di ottimo livello, e servizio taxi da e per l’ aeroporto. Usando uno di essi come base si possono visitare ogni giorno i più importanti angoli dei monti Troodos nonché moltissimi punti di interesse artistico, su strade asfaltate o su percorsi sterrati, con guida o per proprio conto. Probabilmente la soluzione più economica e remunerativa per chi voglia pedalare a Cipro.




 

 

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