Ancora
lontana dalle mete del turismo di massa,
Astypalea appartiene al lembo più
occidentale dell’arcipelago del
Dodecaneso. Con la sua antica capitale,
dominata dal castello veneziano, il
museo archeologico e le sue innumerevoli
baie un tempo bazzicate da pirati senza
scrupoli, questa piccola isola, di
origine vulcanica e dalla curiosa forma
a otto, è meta ideale per tutti gli
appassionati di pesca e gli amanti della
scoperta.
Un’altra avventura da raccontare…
Nella luce abbagliante del primo
pomeriggio, il luccichio delle acque del
porto di Pera Ghialo si sposa con il
bianco delle costruzioni e degli otto
mulini, sfumando nel grigio delle mura a
protezione del castello.
Simbolo della dominazione prima
veneziana, ad opera dei Quirini
(quattordicesimo secolo) e poi
turco-ottomana (fino al 1912), il
maniero fortificato che sorge sul
promontorio di Profitis Ilias, domina il
mare sui due versanti e Chora, che fino
al diciannovesimo secolo costituiva
l’unico centro abitato dell’isola.
All’ingresso della via pedonale, che
sale a gradoni imbiancati di calce lungo
il promontorio, ritroviamo il bar dove
abbiamo fatto colazione il primo giorno.
Ci fermiamo per dissetarci e dialogare
con la cameriera, di origine bulgara,
che trascorre la sua vita lavorativa per
metà anno in Puglia e, nella bella
stagione, qui a Chora, nella suggestione
tutta mediterranea di una terrazza
affacciata sul mare.
Il panorama, mentre si risalgono con
fatica i vicoli imbiancati della parte
più alta del paese, è straordinario, e
l’atmosfera è simile a quella stessa che
si può respirare a Thira (Santorini),
con la sola differenza del mancato
costante viavai di turisti stranieri.
Gli scorci blu intenso incastrati fra le
case rigorosamente immacolate, e
riflessi sull’obiettivo della macchina
fotografica, sembrano fatti a posta per
lasciare un segno nella memoria. E
mentre continuo a scattare immagini da
cartolina, mi viene da pensare che anche
qui, come durante il mio ultimo viaggio
nel Sahara marocchino, è facile
diventare fotografi. La bellezza dei
panorami, infatti, è tale da garantire
sempre ottimi risultati.
Fa molto caldo e un po’ invidiamo il
signore anziano che risale la china in
direzione del castello a dorso di asino,
e utilizza una sorta di pungolo
metallico a mo’ di “acceleratore”…
Saluta sorridendo e se ne Va.
Lungo la strada non passano inosservati
i monasteri di Panagia (“Tutti i Santi”)
e della Madonna di Portaitissa, che è il
duomo dell’isola. Al loro interno è
possibile ammirare mosaici bizantini,
mentre un “papa”, cioè un monaco, come
qui vengono chiamati gli ecclesiastici,
ci spiega che il 15 agosto nel monastero
della Madonna si tiene una grande sagra,
con tanto di violini e liuti.
La legenda vuole che in tutta l’isola
originariamente vi fossero tante chiese
quanti i giorni dell’anno. E, girando a
piedi per le strade e i sentieri di
Astypalea, è facile realizzare come
moltissime di esse, aperte solo in
occasione delle cerimonie, resistano al
tempo come segno tangibile della
devozione ortodossa: segreta e poco
visibile.
Il castello
Man mano che procediamo in direzione del
castello, le costruzioni si fanno via
via più antiche, e nell’ultimo tratto
riemergono le travature in legno, che
caratterizzano anche gli edifici a tre
piani sorte intorno alla cinta muraria.
Il silenzio è quasi totale: anche da
quassù sembra che il mare, con i suoi
riflessi e le sue innumerevoli macchie
all’orizzonte (numerosi sono gli
isolotti disabitati che circondano
Astypalea), riempia di sé ogni cosa,
come a dire che del mare non ci si può
dimenticare. Che è ancora e sempre il
mare a dettare la legge, a permettere od
ostacolare i collegamenti con la
terraferma. E proprio dal mare
giungevano le principali minacce, prima
alla civiltà minoica, poi a quella
bizantina, veneziana e ottomana, così
come la repressione cruenta da parte dei
tedeschi, alla fine della seconda guerra
mondiale. D’altra parte, chiunque abbia
confidenza con l’Egeo, conosce bene
quali tesori nascondano le sue acque…
perfino a pochi metri dalla costa…
Varchiamo l’ingresso del castello,
costituito da una serie di edifici e da
due chiese i cui campanili svettano
confondendosi con l’azzurro del cielo.
E, ad essere sinceri, delude un po’
constatare come, nonostante la vista
superba e i segni evidenti di un
tentativo di ristrutturazione completa,
le attrazioni, in questo angolo
privilegiato di isola ritagliato alla
montagna, siano tutto sommato poche. La
guida ci spiega che ciò è dovuto al
terribile terremoto del 1956. E,
osservando le rovine, non abbiamo
difficoltà ad immaginarne la portata
devastante. La vista, però, compensa
decisamente ogni aspettativa.
Segue una visita al museo, nei pressi
del porto, dove oltre ai vasi e ad una
mappa piena di riferimenti archeologici
e tombe micenee sparsi lungo tutto il
territorio, ci colpisce il riferimento
alla “Negrou stiliti”, una “grotta del
pirata nero” alla quale fa riferimento
anche la nostra piccola guida turistica…
Domani, lo so già, ci metteremo in
cammino per trovarla!
|
NOTIZIE UTILI
Per maggiori
informazioni:
Ente
Nazionale Ellenico per il Turismo tel.
02860470 -
www.ente-turismoellenico.com
Per arrivare ad Astypalea è a
disposizione un piccolo aeroporto, che
offre collegamenti con Atene e altre
città europee (per info sui voli più
economici:
www.edreams.it ). Se non volete
ricorrere all’aereo, o volete utilizzare
la vostra automobile, concedetevi il
lusso di un viaggio con Superfast, la
linea di Grandi Navi Veloci che offre
collegamenti giornalieri tra Ancona e
Patrasso. Da lì attraverserete lo
stretto di Corinto e, nel giro di tre o
quattro ore, sarete al Pireo, da dove
partono numerosi collegamenti con le
isole (decisamente meno con Astypalea) e
dove, soprattutto, potrete beneficiare
di una convenzione tra le compagnie
Superfast (
www.superfast.com ) e Blue
Star (www.bluestarferries.com).
Per informazioni sulle possibilità di
pernottamento, visitate il sito
www.astypalaia.com . Oppure
contattare telefonicamente lo studios
Barbara che, situato nella graziosa baia
di Maltezana, offre prezzi davvero
speciali e appartamenti nuovi e
funzionali, con vista mare: 0030 –
2243061448 o 0030.
Una volta sull’isola, potrete noleggiare
moto e fuoristrada nell’area portuale di
Pera Gialos, Chora (rent a car “Vergouli”,
tel. 0243 61351). Le maggior parte delle
strade, infatti, non sono asfaltate,
mentre vale certamente la pena di
inoltrarsi nelle zone più estreme
dell’isola, come Vathes e Vathi.
|