È proprio uno stereotipo da eliminare!
Chi ha detto che la Romagna é una terra
sanguigna, dai caratteri e dai sapori
forti? Un'immagine senz'altro vera, che
si sposa però ad un'immagine del tutto
alternativa. Nelle Terre di Faenza,
tra Riolo, Casola Valsenio e Brisighella,
si stende un territorio dolcissimo e
profumato che invita a scoprire fiori ed
erbe, una cucina delicata, la Strada
della Lavanda e la Corolla delle
Ginestre. “Terre
di Faenza” è un comprensorio di sei
comuni in provincia di Ravenna,
distribuiti tra la Via Emilia, (Faenza,
Castel Bolognese e Solarolo) e le
colline dell’Appennino Tosco Romagnolo,
(Brisighella, Casola Valsenio e Riolo
Terme).
L’Appennino Faentino offre una cornice
naturale rara ed un patrimonio
incredibilmente vario di fauna, flora ed
affioramenti geologici. Particolarissimo
il paesaggio della Vena del Gesso
che segna fortemente l'orizzonte,
dovunque si guardi. Una catena montuosa
di bassa quota costituita da un
susseguirsi di scoscese rupi gessose,
rese suggestive dall’avvicendarsi dei
calanchi romagnoli, creati
dall’erosione
meteorica di rocce argillose che la
gente di qui chiamava “terra da far
brocche”. Quasi duecento grotte sono
originate dall’azione modellatrice
dell’acqua, tra le quali le più
importanti sono la Tana del Re Tiberio
presso Borgo Rivola e la Grotta Tanaccia
non lontana da Brisighella.
La Vena del Gesso ospita una ricca
fauna, come, ad esempio, il Gufo reale,
l’Istrice e numerose specie di
pipistrelli, ed una flora
particolarmente diversificata, come, ad
esempio la rarissima Falcetta persiana.
D'altronde non è l'argilla l'elemento
che ha creato la fortuna di questa
terra? Argilla che dà origine alle
famose ceramiche faentine di grande
tradizione, come testimoniano i musei
storici e il museo dedicato al grande
scultore Carlo Zauli. E l'argilla è
anche l'elemento base per la ricchezza
delle Terme di Riolo, che
impastano argilla e acqua termale per i
miracolosi fanghi, adatti a curare
artriti e infiammazioni.
www.termediriolo.it . Con Riolo
torniamo nei paesi dell’Appennino, che
sono i più caratteristici rispetto ai
paesi della costa romagnola e agli
stessi paesi di fondovalle collocati
lungo la strada Emilia. Casola
Valsenio, in particolare, è il
classico paesino idillico che, dopo un
periodo di spopolamento, ha visto
rinascere la sua fortuna con alcune
iniziative interessanti. La cultura, la
passione e l’amore per le erbe, anche
officinali, hanno favorito appuntamenti
classici come il Mercatino serale
estivo, Erbeinfiore e la Festa dei
Frutti Dimenticati, una cucina che
propone, usando le erbe aromatiche,
piatti leggeri, gradevoli e salutari
secondo il ritmo delle stagioni.
Manifestazioni che sono ormai un must
per raccogliere visitatori, non solo
dalla regione, ma da città più lontane
come Milano e Padova.
iat.casolavalsenio@racine.ra.it
www.racine.ra.it .
Casola deve gran parte della sua rinata
fortuna al Giardino delle Erbe,
intitolato al suo fondatore Augusto
Rinaldi Ceroni: un giardino botanico che
ha lo scopo di conservare e coltivare
piante di interesse medicinale e
aromatico. Di proprietà della regione
Emilia Romagna, dal 2000 è gestito dal
Comune di Casola Valsenio, con la
collaborazione della Cooperativa Montana
Valle del Segno e della Soc. di Area.
Inaugurato nel 1975, il Giardino delle
Erbe ha radici lontane: è nato nel 1938
per iniziativa del professore Augusto
Rinaldi Ceroni, allora direttore della
scuola di avviamento professionale di
tipo agrario, che ottenne dalle autorità
scolastiche il permesso di adibire un
appezzamento di terreno, concesso dal
Comune alla scuola per le esercitazioni
degli alunni, a campo sperimentale di
piante originali. Il Giardino, entrato a
far parte del Sistema Museale della
Provincia di Ravenna nel 2003, svolge da
sempre un’importante funzione didattica
e divulgativa e garantisce la
conservazione di oltre 400 specie di
erbe officinali ed aromatiche, autoctone
e non. Attualmente il Giardino delle
Erbe, che occupa quattro ettari di
terreno, è una mostra permanente di
piante aromatiche, medicinali, da
essenza, da cosmesi e mellifere,
ordinate nei vari gradoni in riferimento
al loro utilizzo e alle loro proprietà
officinali.
La passeggiata sul gradone delle erbe
aromatiche e delle erbe per la
ristorazione (erba cipollina,
pimpinella, dragoncello, rabarbaro,
borragine, ortica, levistico, nepitella,
angelica, ecc.) offre splendidi spunti
olfattivi e gustativi, mentre la guida
insegna a distinguere le varietà più
utili per la preparazione di piatti
semplici, ma con interessanti proprietà
alimentari.
Le piante officinali, invece, sono
quelle che contengono al loro interno
principi attivi utili nella prevenzione
e nella cura delle malattie dell'uomo,
degli animali e delle piante (camomilla,
biancospino, le digitali, giusquiamo,
atropa belladonna, salvia, valeriana,
echinacea, ecc.).
Le piante mellifere sono quelle i cui
fiori, più o meno appariscenti, sono
visitati dagli insetti pronubi per
la raccolta di polline e nettare
(lavanda, tiglio, marrubio, cardiaca,
nepeta, sulla, timo, cephalaria, ruta,
coriandolo, salvia, rosmarino,
biancospino, Grendelia ed altri ancora).
Sono le piante impiegate dagli
apicultori per far pascolare le api e
per migliorare la qualità e la
produzione dell'alveare.
Altre piante, facilmente riconoscibili
per il profumo delle foglie e dei fiori
(elicriso, caprifoglio, gelsomino,
menta, assenzio, lavanda, pelargonium,
timi, peonie), sono utili per la
preparazione di creme e pomate.
Passeggiando all'interno del Giardino
delle Erbe, si possono poi vedere gli
alberi e gli arbusti di interesse
officinale, consumati in passato e poi
scomparsi (sorbo, nespolo, rosa canina,
biancospino, olivello spinoso, nocciolo,
etc.), ma oggi recuperati, oppure gruppi
di piante utilizzate per il
consolidamento dei terreni, le piante
coloranti e le piante velenose. Nel
piccolo negozio del giardino è possibile
acquistare alcuni prodotti realizzati
con le piante coltivate in giardino. Nei
locali attigui una piccola, ma preziosa
biblioteca, aperta alla consultazione
del pubblico, raccoglie testi inerenti
il settore delle officinali. Giardino
delle Erbe "A. Rinaldi Ceroni" str.
Prov.le per Prugno km 2 – tel. 0546
73158 - email:
info@ilgiardinodelleerbe.it
(Apertura: domenica e festivi, estate
ore 15,00 - 18,30; inverno ore 14,30 –
17,00) .
La dimensione calda e familiare
dell’accoglienza è poi alla base del
progetto “il circuito delle erbe” che
mette in rete gli esercizi commerciali
del territorio con il Giardino delle
Erbe: nei negozi, nei ristoranti e negli
agriturismi il visitatore infatti trova
prodotti a base di erbe e di frutti
dimenticati provenienti da coltivazioni
biologiche. Così ad esempio presso l’Azienda
Agricola Linguerri che con simpatia
accoglie i visitatori per offrire
cestoni pieni di sorbe, pere volpine e
giuggiole ormai introvabili nelle città
grandi. Il Ristorante Fava,
specializzato nella cucina alle erbe, è
davvero uno dei luoghi più invitati per
sperimentare l’originalità e la
delicatezza di questi ingredienti
particolari. Tra le proposte di stagione
“Le antiche emozioni romagnole”, il
“Menù dell'amore”, il “Menù ai fiori di
campo”, il “Menù di formaggi e pere”.
Qualche ricetta? Insalatina dell’Eden,
fagottini alla santoreggia, zuppa di
malva, tortelli di rucola, spiedini con
coriandolo ed issopo, sformatino di
spinaci e calendule, fagottini di rose.
ristorantefava@ristorantefava.it
www.ristorantefava.it . Di grande
ricerca anche la cucina del ristorante
All’Antica Corona ricavato da una
signorile villa liberty di fine ‘800,
costruita su precedenti ambienti di
epoca rinascimentale. Qui domina la
cucina di terra a base di salumi che
hanno vinto addirittura premi come il
salame di mora, cacciagione, funghi e
tartufi neri, ribollita di derivazione
toscana, formaggi serviti con le più
profumate confetture ricavate dalle erbe
e dai frutti del territorio.
info@hotelanticacorona.com
www.hotelanticacorona.com
|