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Slovenia, gli affreschi medievali di Hrastovlje

di A.Maria Arnesano foto di G.Badini

 

Forse non sono in molti a sapere che uno dei maggiori gioielli artistici della Slovenia si cela tra le colline dell’Istria settentrionale alle spalle di Capodistria, Isola e Pirano, i tre gioielli architettonici del breve litorale adriatico sloveno dall’antica e chiara impronta veneziana. Si tratta della piccola chiesa romanica della Santissima Trinità – Sveta Trojica in sloveno – ubicata su un piccolo sperone ai bordi del paesetto medievale di Hrastovlje – Cristoglie in italiano- nell’alta valle del fiume Risano. La chiesetta, edificata nel Duecento in stile romano-gotico, riconsacrata nel 1475 e soggetta a parecchie modifiche e rifacimenti nel tempo, si trova all’interno di un tabor, una tipica fortificazione istriana eretta nel 1581 per proteggere la popolazione locale dalle frequenti incursioni turche. La semplicità e la severità esterna non lascia affatto presagire al visitatore lo splendore e la magnificenza che lo attende dentro. L’interno presenta tre navate con absidi finali, sorrette da due file di 4 colonne ciascuna prive di capitelli, con volte a botti; nessun arredo, ad esclusione dell’altare barocco nell’abside della navata centrale, dedicato a San Marco. Ma il vero patrimonio della chiesetta è dato da ben altro: ogni tratto di parete risulta infatti interamente ricoperto, dal pavimento fino alla volta, da affreschi dai colori in gran parte ancora nitidi e vivaci, risalenti alla fine del XV° secolo. Per la loro bellezza ed espressività vengono considerati al sommo posto della pittura tardomedioevale in Slovenia, e forse anche dell’intera Istria e dell’Europa centrale. I temi narrativi trattati spaziano da quelli religiosi, nettamente prevalenti, a quelli profani. Tuttavia il vero capolavoro, assai apprezzato anche dai visitatori, risulta la cosiddetta “Danza Macabra” presente sulla parete di destra: una sequenza di otto scheletri che accompagnano altrettanti personaggi – un papa, un re, una regina, un vescovo, un mercante, un usuraio, un mendicante e finanche un bambino strappato dalla culla – verso una tomba dove saranno sepolti. Curiosa l’immagine dell’usuraio che tenta di corrompere la morte, offrendole un sacchetto di danari. Il tema della Danza Macabra risulta frequente nell’iconografia medievale: il suo messaggio è che davanti alla morte siamo tutti uguali e che nessuno, per quanto ricco e potente, può sottrarvisi. Quella di Hrastovlje appare sicuramente una delle più belle.

Da una provvidenziale scritta sappiamo che autore di tali capolavori è stato Giovanni da Castua, località presso Fiume, figlio del più noto pittore quattrocentesco di origini friulane Giovanni, assai attivo in Istria; sicuramente fu aiutato nell’opera, durata circa dieci anni e conclusa nel 1490, da altri artisti, forse allievi della bottega paterna. La tecnica di esecuzione denota un’arte piuttosto semplice, con approssimazione delle proporzioni e dei piani prospettici; comunque nell’insieme gli affreschi sprigionano una grazia espressiva resa con notevole bravura e realismo, favorita anche dall’impiego di tinte brillanti. Con i dipinti della Santissima Trinità Giovanni da Castua segnò il momento culminante delle diverse componenti culturali e figurative presenti in Istria nel tardo Medioevo. Interessante sapere che queste decorazioni non fecero sempre bella mostra di sé: per lungo tempo, forse anche per qualche secolo, rimasero infatti del tutto nascoste sotto uno spesso strato di intonaco. Fu soltanto nel 1949 che lo scultore Joze Pohlen, incaricato di eseguire lavori di restauro, li riscoprì. Iniziò allora una lunga, lenta e certosina opera da parte dell’Istituto sloveno per la tutela dei monumenti di Lubiana, conclusa riportandoli, o quasi, all’antico splendore.


 

 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

La chiesa può essere visitata ogni giorno, dal mattino al tramonto; nel caso fosse chiusa, cercare in paese l’anziana custode volontaria. Esiste una dettagliata spiegazione registrata in quattro lingue, della durata di 20 minuti. Non si può lasciare Hrastovlje o l’entroterra senza avere gustato le sue specialità enogastronomiche: il saporito prosciutto carsolino, le carni alla griglia, l’olio e la frutta, il Kraski Teran, il corposo vino rosso del Carso e l’ottimo moscato locale.
Informazioni: Ufficio del turismo di Capodistria, tel. 00386.5.6646403, www.turizemvkopru.si  e www.slovenia.info

 





 

 

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