Quel poco che in genere si sa della
Bolivia riguarda le sue caratteristiche
peggiori: tra i maggiori produttori di
cocaina, eserciti privati dei
commercianti di droga, guerriglia e
colpi di stato a iosa, un’inflazione
arrivata in passato alla stratosferica
percentuale del 35.000 % annuo, il 70 %
della popolazione vive sotto la soglia
di povertà nonostante ingenti risorse
minerali come stagno, argento e gas. Per
scoprire invece i numerosi aspetti
positivi di questa nazione, tra le più
sconosciute e isolate del Sud America,
incuneata nel centro-ovest del
continente sudamericano tra Cile, Perù,
Brasile, Paraguay e Argentina e grande
oltre tre volte l’Italia, bisognerebbe
visitarla di persona, scoprendo che si
tratta in realtà di uno dei paesi più
pacifici, sicuri e accoglienti del
continente. La prima cosa a colpire è la
grande variabilità ambientale e
climatica, che spazia dalle cime della
Cordigliera delle Ande ad oltre 6.000
metri di altezza, fino alle giungle
tropicali, agli acquitrini e alle savane
della regione amazzonica e del Pantanal,
con ben un terzo del territorio protetto
sotto forma di parchi e riserve
naturali. La popolazione di questo Tibet
americano è tra le più pure e
incontaminate del continente e nelle
vene dei due gruppi autoctoni scorre
ancora sangue amerindo, così come
all’epoca incaica risalgono molti usi e
tradizioni degli indios, compresi i
coloratissimi abiti di lana. Un paio di
secoli fa la superficie della Bolivia
era oltre il doppio dell’attuale, ma una
serie sciagurata di guerre con i vicini
ne ha ridotto di parecchio i confini,
facendole perdere anche lo sbocco sul
Pacifico. Ad attirare i pochi turisti
sono gli estremi habitat geografici e
naturalistici, i siti archeologici incas
e preincaici, le eleganti architetture
coloniali e barocche di alcune città, le
belle missioni gesuite che richiamano al
film The Mission, i colorati mercati, le
genuine feste popolari e le lagune
d’alta quota abitate da colonie di
fenicotteri rosa. La Bolivia vanta poi
alcuni primati: la città più alta del
mondo, Potosì a 4.100 m, la capitale più
alta, La Paz a 3.627, lo skilift più
alto a Chacaltaya, il condor andino come
maggior rapace, il Salar di Uyuni come
maggior distesa di sale del mondo e il
Titicaca al confine con il Perù come
lago navigabile più alto della terra.
Quanti scelgono la Bolivia per un
viaggio possono sentirsi un po’ dei
pionieri, ma non tornano certo delusi.
IL VIAGGIO
Un originale itinerario di 16 giorni che
si sviluppa dalle foreste tropicali del
sud-est fino ai deserti salati e ai
laghi andini parte da Santa Cruz
(raggiunta in volo dall’Italia),
importante centro agricolo e maggior
città della Bolivia, situata al punto di
contatto tra la foresta pluviale
amazzonica, gli altipiani centrali e le
aride pianure del Chaco. Meritevoli di
visita nei dintorni San Javez, la più
antica delle missioni Gesuite, la cui
chiesa offre bellissimi affreschi e
altari decorati d’oro, e la cattedrale
di Conception interamente di legno e
protetta dall’Unesco. In volo ci si
trasferisce a Sucre, negli altipiani
centrali, elegante città coloniale con
splendidi palazzi e chiese barocche
anch’essa protetta dall’Unesco. Si parte
quindi per Tarabuco, sede del più bel
mercato indio, per raggiungere in serata
Potosì, la più alta città della terra a
4.100 m, che nel 1700 fu anche la città
più ricca del sudamerica grazie alla
presenza della maggior miniera
d’argento, ricchezza che si riflette
ancora oggi nei suoi edifici coloniali.
Gli ultimi giorni trascorrono in pieno
habitat andino tra laghi salati, lagune,
cactus centenari e branchi di lama e
vigogne a 4-4.500 m di quota in una
delle regioni più remote e isolate del
paese, visitando la stupenda Laguna
Colorada color rosso vivo con i suoi
fenicotteri rosa, altri laghi con
fenicotteri andini, i monumenti funerari
di una misteriosa civiltà preincaica, la
maggior miniera d’argento del continente
a San Cristobal e infine il Salar di
Uyuni, il maggior deserto di sale al
mondo, che si rivela in tutta la sua
maestosa bellezza e in un clima
surreale. Infine si raggiunge La Paz, la
più alta capitale del mondo, bella città
andina dominata dal vulcano Illimani,
per visitare il centro cerimoniale di
Tiahnuaco, sito archeologico tra i più
importanti del sudamerica risalente al
700 a.C.
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