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Marocco: i deserti del sud-est
di A.Maria Arnesano foto G.Badini
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Molti credono che il Marocco finisca a Marrakech, l'intrigante e folcloristica capitale del sud, ma la carta geografica dice che al di lą delle imponenti catene dell'Alto Atlante (oltre 4.000 m di altezza) e dell'Anti Atlante si estende un altro Marocco altrettanto vasto, forse meno abitato e certamente diverso, in quanto si tratta del deserto marocchino di sud-est, porta di accesso all'infinito sahariano. Questa regione, ignorata dal turismo di massa ma utilizzata come sfondo per tanti film, presenta straordinarie valenze paesaggistiche, ambientali, architettoniche ed etnografiche: si va infatti dagli sperduti villaggi berberi arroccati sui picchi dell'Atlante, tra canyon mozzafiato e impressionanti scenari geologici, al susseguirsi continuo di oasi esuberanti di vegetazione lungo i fiumi che scendono dalle montagne carichi d'acqua, fino alle riarse oasi sperdute tra le dune affacciate sul Sahara, che un tempo costituirono i terminali settentrionali delle vie carovaniere transahariane. Come Sigilmassa, sede nel medioevo del maggior mercato dell'oro di tutto il continente. Una terra di grande varietą e bellezza, di rilevante importanza storica ed economica, dove non a caso ebbero origine tutte le dinastie che dominarono nel tempo il Marocco, compresa l'attuale, e dove incisioni rupestri attestano una presenza che risale alla preistoria, quando il deserto era verde e pieno di animali selvatici e di piante. E' la regione degli ksur, gli antichi villaggi fortificati che servivano a proteggere dalle razzie dei predoni uomini, bestiame
e risorse patrimoniali, che pur costruiti in fango essiccato raggiungono una vera dignitą architettonica, abitati da una popolazione che ha saputo mantenere inalterate le proprie arcaiche tradizioni, dove gli orologi sembrano essersi fermati.
Qualcuno ha definito il Marocco come il pił vicino dei paesi lontani e il pił lontano dei paesi vicini, oppure anche l'esotico pił a portata di mano. Rabat e Casablanca si trovano infatti ad appena tre ore di volo dall'Italia, ma Fes, Meknes e Marrakech, e molto del resto del paese, distano da noi almeno un secolo, per cui un viaggio in Marocco rappresenta pił un viaggio nel tempo che non nello spazio. Per gli arabi era soltanto il Maghreb el Aqsa, l'estremo ovest, il Far West del mondo musulmano, l'ultima frontiera ad occidente prima della fine della terra. La catena dell'Atlante, lunga 700 chilometri e con cime che superano i 4.000 metri, divide infatti il paese nettamente in due parti: da un lato le verdi pianure affacciate sull'oceano con tutte le maggiori cittą, dall'altro i minuscoli villaggi prospicienti l'arido deserto marocco-algerino, porte e avamposti del Sahara infinito. Con in mezzo le tre catene del medio, dell'alto e dell'anti Atlante, disseminate di arroccati villaggi fortificati abitati da popolazioni berbere che hanno saputo mantenere intatti nel tempo costumi e tradizioni del passato. Tre mondi diversi e antitetici, che costituiscono anche le tre anime del paese: conoscendone una soltanto non si potrą dire di conoscere davvero il Marocco.
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NOTIZIE UTILI
L'operatore milanese "Drive Out Viaggi" (tel. 02 48 51 94 45,
www.driveout.it
), specializzato in viaggi a valenza culturale e che ha nel Marocco uno dei suoi punti di forza, propone nel sud marocchino un itinerario di 8 giorni in self drive che consente di scoprire le peculiaritą di questa regione. L'itinerario parte da
Ouarzazate, raggiunta in volo da Casablanca, e dopo aver superato la catena dell'Atlante tra canyon e panorami mozzafiato si entra nella valle del
Draa, il maggior fiume marocchino, praticamente un'ininterrotta oasi costellata da kasbah e ksur di notevole suggestione, fino a raggiungere
Zagora, antico caposaldo carovaniero e porta del Sahara, da dove nel 1500 i Saaditi iniziarono la conquista del paese. Puntando ad est su una tipica pista sahariana si arriva a Merzouga e all'erg
Chebbi, la maggior distesa di dune del sud marocchino. E' quindi la volta della valle del
Dades, chiamata la valle delle mille
kasbah, dove ammirare le imponenti gole del Todra e quelle ancora pił spettacolari del
Dades, gigantesche spaccature aperte nella roccia dal millenario lavorio di questi due torrenti che scendono dall'Alto Atlante. Costeggiando prima l'Alto Atlante e poi
l'Anti Atlante, tra kasbah e ksur si ritorna a
Ouarzazate, cittą fortezza creata dalla Legione Straniera all'inizio del 1900 per controllare le bellicose tribł locali e che oggi č diventata il centro della cinematografia marocchina, dove merita una visita la trecentesca kasbah di Ait
Benhaddou, ben restaurata e protetta
dall'Unesco, famosa perché utilizzata come set per diversi film come The nel Deserto e Lawrence d'Arabia. Dopo aver scavalcato un'ultima volta la catena dell'Atlante su un percorso assai scenografico che supera i 2.000 metri, si approda infine a
Marrakech, per immergersi nell'atmosfera irreale di questa affascinante metropoli, alloggiando in un riad di charme all'interno della medina gestito da Drive Out.
Partenze libere individuali, minimo due persone, per tutto l'anno con voli Royal Air Maroc da ogni aeroporto italiano; la quota da 920 euro comprende voli, nolo auto e pernottamenti in hotel di charme con mezza pensione. Nel sud del Marocco Drive Out Viaggi propone anche altri itinerari di diversa durata.
Per informazioni
Ente Nazionale per il Turismo del Marocco
Via Larga, 23 - 20122 Milano Tel. 0258303756 - Fax. 0258303970
E-mail: onmt.delmilan@virgilio.it
Sito Internet: www.tourism-in-morocco.com
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