Le
bandiere sventolano baldanzose sui
contrafforti che tagliano il mare
davanti a Valletta. E indicano la
posizione eccezionale che ha reso questa
città unica in tutto il Mediterraneo.
Porti inseriti nei porti, insenature
profonde e riparate dal mare aperto,
dove le navi potevano attraccare e
nascondersi facilmente. Tutto questo in
un’isola che è al centro del
Mediterraneo, tappa obbligata sulle
rotte che da sempre hanno solcato questo
mare. Non potevano ignorarla né Fenici,
né Romani, né Arabi, né Normanni e tutti
hanno utilizzato Malta per i loro
interessi: commerciali, culturali,
bellici. Una storia che ha creato a
Malta un’affascinante mix di culture, un
melting pot antico e moderno, dove
sembra facile riconoscere le
stratificazioni, che sono in realtà così
sovrapposte da confondere l’osservatore.
Una persiana orientale, un bow window
all’inglese, un pavimento romano, un
palazzo splendidamente barocco, uno
stemma spagnolo: il tutto in una
caratteristica pietra gialla, la
globigerina, che dà un’impronta
inconfondibile ai panorami dell’isola.
Apparentemente monotoni sotto il sole,
soprattutto in lontananza, quando il
riverbero forte crea strani effetti
ottici, i contorni diventano molto più
nitidi da vicino e rivelano straordinari
motivi decorativi. Se é vero che Malta è
un crogiolo di razze e storia, è anche
vero che l’impronta dominante
nell’architettura è legata al barocco e
quindi al gusto per il particolare
sfarzoso. Simbolo di una potenza che ha
legato questa piccola isola del
Mediterraneo ad una famosa casta militar
sacerdotale, i Cavalieri di Malta. Un
ordine ricco e potente, meno misterioso
e più longevo dell’ordine dei Templari,
che si è esaurito lentamente,
sopravvivendo per secoli e secoli nella
storia europea. Dopo le crociate i
Cavalieri di San Giovanni, ospedalieri,
dedicati alla cura dei feriti di guerra,
passarono a Cipro e a Rodi. Quindi
arrivarono a Malta nel 1530, stabilendo
questa isola come base del loro potere.
Allora la bandiera che sventolava sui
torrioni era solo la loro: una croce a
otto punte come le otto beatitudini del
Sermone della montagna. Casta chiusa,
governata da un Gran Maestro eletto
internamente, suddivisa in “lingue”
secondo le nazionalità di appartenenza,
i Cavalieri di Malta rivelano la loro
fisionomia più autentica a Valletta. Gli
“auberges” corrispondevano alle dimore
delle varie nazioni e dovevano splendere
sfarzosamente. Oggi sono edifici
pubblici che ospitano ministeri e centri
culturali, nobili e maestosi,
incorniciati dagli stemmi
elaboratissimi, busti e stucchi. Spesso
le strade strette di Valletta sono
fiancheggiate da alti muraglioni che
tengono lontani i raggi del sole a
picco, e dai sontuosi portali si
intravedono giardini, porticati, logge,
splendidi aranceti come nei palazzi
siciliani. Davanti a Valletta, costruita
dal Gran Maestro Jean Parisot de la
Vallette nel 1568, si stagliano i
profili delle cosiddette “Tre città”,
Vittoriosa, Senglea e Cospicua, che con
le loro insenature naturali riuscirono a
difendere le truppe cristiane dal
temibile “grande assedio” di 42.000
Turchi del 1565, un evento che secondo
Voltaire segnò la vita di tutta
l’Europa. Il Museo Marittimo a
Vittoriosa, inserito in quello che era
un tempo la Bakery della Royal Navy,
racconta prodezze, divise, tecniche,
segreti navali, dalle ancore ritrovate
in fondo al mare, alle enormi polene
alle foto della giovane regina
Elisabetta in visita. Qui domina
un’impronta militare, anche se oggi
tutto il bacino è trasformato in
porticciolo pieno di yacht e
imbarcazioni da diporto. Un’altra
atmosfera si respira invece a Medina, la
“città vecchia” per i cavalieri che la
giudicavano troppo piccola e troppo
interna per il loro insediamento. Medina
è davvero la “città del silenzio” tutta
chiusa in un’area fortificata, dietro
una porta di ingresso dominata da due
leoni rampanti. La sua fortuna di essere
lontana dal mare e quindi risparmiata
dai bombardamenti della Luftwaffe nella
seconda guerra mondiale, l’ha preservata
intatta. Ad ogni angolo portali
maestosi, palazzi imponenti, balconi
decorati, applicazioni a stucco fino
alla terrazza che domina dall’alto la
pianura sottostante e il mare in
lontananza. Sospesa in una quiete
silenziosa, Medina fuori dagli orari del
turismo canonico può far sognare ospiti
famosi che sostavano qui nel Grand Tour,
scendendo da nord a sud verso la Grecia
e l’Oriente. Una traccia del loro
passaggio è evidente ad esempio nelle
terrecotte invetriate dei Della Robbia
che fanno bella mostra in un palazzo di
Medina, evidentemente portate
dall’Italia. Il Grand Tour parla
inglese, come i signori che per
duecento anni hanno governato Malta, con
il pretesto di liberarla dai Francesi. E
l’eredità inglese è rimasta fortissima
anche dopo l’indipendenza del 1964, come
in tutte le ex-colonie. Dalla lingua che
è ufficiale come il maltese (e che
costituisce un bel vantaggio per i
numerosi corsi di lingua che Malta offre
a ragazzi e adulti), al gioco del
cricket, alla diffusione dell’ippica,
alla presenza di una fabbrica di birra
costruita appositamente. Invece la
cultura inglese non ha scalfito la
solidissima presenza della religione
cattolica, con una enorme presenza di
chiese diffuse su tutto il territorio.
Anche i paesi più piccoli si gloriano di
una parrocchia imponente, spesso
costruita con sacrifici e con il lavoro
manuale di tutti i cittadini. Ma il
capolavoro assoluto è la Cattedrale di
Valletta dedicata a San Giovanni
Battista protettore dei Cavalieri.
Pareti ricoperte di marmo scolpito con
una fittissima trama di putti, croci,
tralci vegetali e decorazioni in oro, un
pavimento in marmo intarsiato,
dichiarato patrimonio culturale dell’Unesco,
sotto il quale riposano per sempre i
cavalieri che hanno legato la loro
storia a quella dell’isola, protetti da
lapidi stilizzate disegnate dalle loro
armature e due mirabili dipinti di
Caravaggio che da soli meritano il
viaggio.
Sorprendente nell’isola è la brevità
degli spostamenti che permettono in
poche ore di fare un tour completo che
passa dai templi preistorici ai
modernissimi centri culturali, dai
palazzi barocchi ai complessi neolitici.
Di fondamentale importanza sono proprio
gli insediamenti di Tarxien e di Hagar
Qim, che al sud dell’isola testimoniano
una civiltà precedente quella minoica e
quella egiziana. E’ anche questo uno dei
motivi che fa di Malta una location
ideale per girare film in costume. Ormai
da anni molti set di produzioni
cinematografiche la scelgono per scene
di duelli e battaglie come negli ultimi
kolossal Troy e Il Gladiatore. Usciti
dalle aree archeologiche che raccontano
un passato così remoto e ancora tutto da
esplorare, si può evadere nei locali
animatissimi di St Julian’s, sulla costa
nord, dove il fitto succedersi di
discoteche, pub e locali notturni è il
regno degli studenti in vacanza studio,
oppure al Casinò dove tentare la sorte
al Black Jack, alla roulette e alle
numerosissime slot machines.
Cultura e folklore per
l’estate
Tra celebrazioni dei Santi Patroni,
rievocazioni storiche, manifestazioni
sportive, regate, pièce teatrali,
concerti e iniziative gastronomiche,
Malta non spegne mai i riflettori su una
stagione di feste ed eventi che si
avvicendano puntuali di mese in mese.
Da giugno a settembre l’Arcipelago mette
in piazza la propria spiritualità per la
Festa Season, un susseguirsi di feste
patronali in onore dei sacri protettori
delle singole cittadine e villaggi,
simili nel loro svolgimento con la messa
la mattina nelle chiese illuminate e
addobbate, la sfilata per le vie per
portare in trionfo la statua del santo,
il suono delle campane e i fuochi
d’artificio come gran finale.
Particolarmente curate sono le
celebrazioni di San Pietro e Paolo,
attese per il 28 e 29 giugno:
l’appuntamento chiamato anche la festa
di Mnarja o della luce prende il via dal
paese gozitano di Nadur con processioni,
canti, danze in onore dell’apostolo
delle Genti, San Paolo ed esposizioni di
prodotti, per sfociare a Rabat, alle
porte di Mdina, in un vero e proprio
festival folk, con tanto di performance
improvvisate, spettacoli di cantastorie,
corsa di muli e pic-nic all’aperto a
base di coniglio fritto e ottimo vino
maltese.
Le occasioni per alzare gli occhi al
cielo non sono solo legate al
misticismo, dal 1° al 5 luglio, infatti,
si tiene l’edizione 2006 dell’International
Air Rally of Malta, competizione per
velivoli leggeri alla quale partecipano
piloti da tutto il mondo. Volano alte
anche le note dell’International Malta
Jazz Festival in programma per il 22 e
il 23 luglio, imperdibile jam session
nella scenografia d’eccezione di Ta’
Liesse nel Porto Grande a Valletta, al
di sotto dei bastioni della città.
Tra gli eventi estivi ricordiamo anche
la quinta edizione crociera-regata
storica “Trophée Bailli de Suffren” di
barche d’epoca che partirà dal porto di
Saint Tropez il 24 giugno e arriverà a
Malta il prossimo 4 luglio presso il
porto di Valletta, splendida capitale
dell’isola di Malta, porto nel quale le
imbarcazioni rimarranno fino al 7 luglio
www.maltafestivals.com
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