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Sabbie e lagune del nordeste

di A.Maria Arnesano foto G.Badini

 

Per le sue enormi dimensioni il Brasile, grande 28 volte l’Italia, più che una nazione sembra essere un continente, dove trova posto un po’ tutto e il suo contrario. Per i brasiliani degli altri stati, ad esempio, il Nordeste pare costituire un mondo a sé, quasi, si parla un dialetto diverso e spesso incomprensibile, le abitudini, la cucina e lo stile di vita si differenziano parecchio dal resto del paese. Il Nordeste corrisponde a quella regione atlantica dove il Sud America raggiunge la sua massima estensione in larghezza, spingendosi a fondo nell’oceano. Occupa ben 9 stati, rappresenta il 18 percento del territorio nazionale e il 30 della popolazione e costituisce la zona storica per antonomasia perché qui avvennero i primi sbarchi dei conquistadores e sorsero le prime piantagioni, come attestano diverse belle città coloniali. I 3.500 km di costa offrono ciò che resta della Mata Atlantica, la fiorente foresta fluviale ricchissima di biodiversità e di endemismi animali e vegetali, più antica di quella amazzonica, che ricopriva per un centinaio di chilometri tutta la costa brasiliana; fu la sua ricchezza di legname ad attirare l’interesse dei colonialisti, che ne distrussero gran parte per fare spazio alle piantagioni di canna da zucchero, cacao e palme. Oggi, per l’estensione dell’arido sertao interno, rappresenta una delle zone più povere e quella dove vive la maggior parte degli afro-brasiliani, dove il retaggio africano è molto forte su musica, religione, cucina e folclore. In compenso possiede le spiagge più belle e incontaminate, chilometri di sabbie finissime deserte bordate da palme e da dune, con un clima tropicale tutto l’anno. E le dune rappresentano proprio la maggior peculiarità. Si tratta di colline di sabbia bianca alte fino a 40 m, punteggiate da lagune trasparenti e da pozze interdunali di acqua dolce cristallina, che il vento sposta in continuazione. Ad Almofala una chiesetta del 1700 e un villaggio indio furono interamente ricoperti da una duna mobile nel 1897 e sono riaffiorati soltanto nel 1943. Di recente il Washington Post ha proclamato Jericoacoara la spiaggia più bella del Brasile e tra le dieci migliori del mondo: da un lato dune e piscine naturali, dall’altro formazioni rocciose fino alla Pedra Furada, un grande arco di roccia che è diventato il simbolo dello stato del Cearà, in mezzo un villaggio di pescatori e sulla riva piroghe dalle vele triangolari coloratissime che al tramonto scaricano pesci enormi.

LA COSTA DEL CACAO
Molti considerano Salvador da Bahia, capitale dello stato di Bahia nel Nordeste del paese, la città più bella, allegra e vivace del Brasile, anche se posta al centro di un comprensorio decisamente povero. Qui, più che altrove, europei, africani e indios hanno avuto cinque secoli a disposizione per mescolarsi e integrarsi e qui la cultura africana risulta profondamente radicata nella musica, nella cucina e nella religione. Basti ricordare la diffusione del candomblè, una religione sincretica dove al cattolicesimo si mescola l’animismo africano, che celebra i propri riti nelle chiese cattoliche, officiati dai ministri dei due culti. Scoperta nel 1501 da Amerigo Vespucci, il nucleo storico sorge sull’altura di una penisola tra l’oceano e la baia de Todos os Santos, e dal 1549 al 1763 fu la capitale del Brasile, in grado di competere per prosperità con la stessa Lisbona. Dal suo porto partivano per l’Europa legname, zucchero, tabacco, cacao, bestiame, oro e diamanti, mentre vi approdavano schiavi e beni di lusso. La ricchezza di quei tempi si ritrova ancora oggi nei bei palazzi, nei conventi e nelle chiese barocche piene d’oro e di intarsi. Assieme ai monumenti ad attirare è lo spirito dei suoi abitanti, sempre allegri e pronti a suonare, cantare e ballare; a Salvador le numerosissime feste, dal Carnevale alle processioni religiose, sono ancora qualcosa di autentico e di spontaneo. Basta andare ogni sera al Pelourinho, l’antico mercato degli schiavi e ora epicentro della vita notturna, per trovare ad ogni angolo complessi che si esibiscono. Non meno affascinante della capitale sono le coste di Bahia, soprattutto quella sud, nota con il nome di Costa do Cacao (l’oro bianco del Brasile) per le sue estese coltivazioni di questa pianta. Qui a farla da padrone sono le spiagge, considerate tra le migliori del paese, distese infinite e deserte di sabbia bianca finissima che brillano tutto l’anno sotto il sole tropicale, bordate dalle fronde delle palme che ondeggiano nella brezza marina, davanti ad un mare calmo trasparente e assai pescoso, tra molteplici tonalità cromatiche. E poi un gran numero di isole e isolotti, lagune e canali tra le mangrovie, tranquilli borghi di pescatori dove si mangia ottimo pesce e la vita scorre serena fuori dal tempo e dal mondo, barche dalle vele colorate sulla battigia e, in qualche punto, frammenti dell’esuberante Mata Atlantica, la foresta pluviale ricchissima di biodiversità e di endemismi animali e vegetali che un tempo ricopriva tutta la costa, distrutta per i suoi legni pregiati e per fare spazio alle piantagioni.


 

 

 

NOTIZIE UTILI

 

L’operatore milanese “Drive Out Viaggi” (tel. 02 48 51 94 45, www.driveout.it ), specialista sul Brasile, propone nel Nordeste un viaggio di 10 giorni in fuoristrada che si sviluppa per 700 km lungo la costa attraverso gli stati del Cearà, Piauì e Maranhao. L’itinerario parte da Fortaleza, capitale del Cearà, e punta a nord-ovest in un paesaggio sempre vario e affascinante tra piantagioni di palme, spiagge deserte, dune di sabbia, lagune cristalline e villaggi di pescatori, traghettando parecchi fiumi su piccole chiatte. Si toccano così le incomparabili località di Jericoacoara e poi di Camocin, riserva naturale composta da un dedalo di mangrovie e piccole isole abitate da uccelli marini e caranguejo, grossi granchi rossi che costituiscono una prelibatezza gastronomica locale, alloggiando in un resort a gestione italiana, fino a raggiungere il delta del Parnaiba. Questo fiume, lungo 1.700 km, forma un delta con un fronte di 70 km, un’estensione di 3 mila kmq e ben 80 isole; si tratta dell’unico fiume del continente con delta oceanico. Ci si trasferisce quindi sull’isola di Caju, riserva naturale privata con ricca vegetazione abitata da tucani, pappagalli, armadilli, fenicotteri, tartarughe marine e tanti caimani. Tra foreste di mangrovie e di palme si raggiunge in barca il parco nazionale di Lençois Maranhenses, un vero gioiello della natura che offre lagune trasparenti, dune mobili possenti e spiagge bellissime abitate soltanto da uccelli e tartarughe. Il viaggio si conclude a Sao Luis, capitale del Maranhao, la città più lusitana del Brasile e uno dei migliori centri coloniali. Inoltre propone in esclusiva un originale itinerario di 12 giorni in fuoristrada dedicato alla scoperta della capitale bahiana e delle sue incomparabili spiagge meridionali, in un tripudio di natura e di paesaggi spesso incontaminati, particolarmente indicato a quanti non disdegnano di poter usufruire di un mare da sballo. Dopo la visita di Salvador, con un breve volo si raggiunge Ilheus, epicentro del cioccolato immortalata da Jorge Amado, da dove si compie un’escursione in barca sulla Laguna Encantada, la cui foresta cela cascate e grotte, e si prosegue verso nord per Itacarè, villaggio di pescatori risalente all’epoca coloniale, dove dedicarsi al relax balneare. Si raggiunge quindi la Peninsula de Maraù, dove si concentrano alcune delle migliori spiagge del Brasile, per fare il bagno in lagune cristalline, in piscine naturali o su qualche isoletta vulcanica. Attraverso canali di mangrovie si sbarca sull’Ilha do Boipeba, bordata da 20 km di meravigliose spiagge deserte, ideali per le immersioni in un mare verdissimo e calmo, in quanto protetto dalla barriera corallina. Ultima tappa Morro de Sao Paulo, altro villaggio di pescatori dalle spiagge d’incanto ora scoperto dal turismo, da dove si rientra con un breve volo a Salvador.

Partenze settimanali individuali, minimo due persone, per tutto l’anno con voli Varig da Milano via San Paolo, alloggio in ottime strutture con mezza pensione, guida-autista di lingua italiana, quote da 2.590 euro. Possibilità di estensioni o di abbinamenti con altri tour proposti in Brasile da Drive Out Viaggi.
 

 

 

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