La storia della Reggia
Voluta da Carlo di Borbone, re delle Due
Sicilie e sovrano spagnolo con il nome
di Carlo III, la Reggia fu progettata da
Luigi Vanvitelli, architetto napoletano
di origine olandese, il quale
progettò oltre al Palazzo Reale, anche
la grande Piazza antistante la Reggia,
il Parco e il Giardino Inglese che
completano la magnificenza di questo
luogo. La storia della Reggia inizia il
28 agosto del 1750, quando Carlo III
acquista dagli eredi della famiglia
Caetani Acquaviva il territorio
pianeggiante ai piedi dei monti Tifatini,
per quasi 500 ducati.
Il Settecento è il secolo dello
splendore, dei balli a corte, dei
ricevimenti e il re delle Due Sicilie
non intendeva essere da meno degli altri
sovrani europei. Per il suo regno scelse
una nuova capitale, lontana dal mare e
dai pericoli che da questo potevano
venire, in particolare il pericolo della
flotta britannica, che nel 1742 aveva
minacciato di bombardare Napoli. La
nuova capitale era Caserta, dove Carlo
III volle costruire un palazzo che
emulasse la Reggia di Versailles per
bellezza e ricchezza.
Luigi Vanvitelli morì nel 1773 quando
ancora la costruzione non era terminata.
Al grande architetto succedette il
figlio, chiamato Carlo in onore del
sovrano. La Reggia fu ultimata nel 1847,
a quasi un secolo dalla posa della prima
pietra, che avvenne il 20 gennaio del
1752, e con qualche modifica rispetto al
progetto iniziale.
Dai Borbone la Reggia passò ai Savoia
nel 1860 fino al 1919, anno in cui un
decreto ministeriale la attribuì al
demanio dello Stato Italiano.
La storia di questo prezioso palazzo, il
più visitato e conosciuto in Italia, si
intreccia con le vicende della storia
italiana e dei suoi protagonisti.
Durante la Seconda guerra mondiale,
periodo in cui ospitava l’Accademia
Aeronautica Militare Italiana, infatti,
la Reggia fu gravemente danneggiata
dalle bombe e poi restaurata. Nel luglio
del 1994 accolse, per una cena offerta
dal presidente della Repubblica Oscar
Luigi Scalfaro, i Capi di Stato in
occasione del Vertice G7. Attualmente
ospita, tra gli altri, la Soprintendenza
ai Beni Ambientali Artistici
Architettonici e Storici di Caserta, a
cui è affidata in consegna.
Il Palazzo reale
L’edificio si estende su una superficie
di oltre 44 mila metri, con un perimetro
rettangolare di 874 metri di lunghezza
per 41 d’altezza. Cifre che poco
riescono a rendere della maestosità di
questo palazzo. L’atrio riserva ai
visitatori una sorpresa senza eguali:
quattro cortili uno dietro l’altro che
si aprono sul Parco, di cui si vede
all’inizio solo il lungo percorso che
termina con la cascata.
Lo scalone d’onore porta al vestibolo
superiore e da qui alla Cappella
Palatina, ispirata alla cappella della
reggia di Versailles. Alla sinistra
della Cappella si aprono gli
Appartamenti Reali,
1200 stanze divise tra l’appartamento
vecchio (fine XVIII secolo) e
appartamento nuovo (inizio XIX secolo).
Ogni stanza è finemente decorata da
affreschi che ricoprono tutte le pareti
e che seguono precisi motivi. C’è la
sala di Marte, la sala di Astrea e le
stanze delle Stagioni, tutte arricchite
con decorazioni in oro, arazzi, quadri e
specchi, tappezzate con seta di San
Leucio e ammobiliate secondo gli stili
barocco e rococò.
Tre grandi ambienti ospitano la
Biblioteca Palatina, voluta dalla regina
Maria Carolina e costituita da oltre
diecimila volumi, ordinati nelle
numerose librerie in legno scuro che
ricoprono i muri di queste stanze.
In una grande sala, la Sala Ellittica,
originariamente destinata ai
divertimenti di corte, è stato
ricostruito il Presepe Reale con figure
originali, sul modello di quelli che
ogni anno venivano allestiti a corte,
omaggio all’antica tradizione presepiale
napoletana rispettata dai sovrani
borbonici.
Il Parco
Forse il momento più suggestivo e nello
stesso tempo ricreativo della visita
alla Reggia di Caserta è la passeggiata
nel Parco Reale, un tipico giardino
all’italiana, con aiuole squadrate,
vasti prati ma soprattutto un
incantevole gioco di fontane e di
“cascatelle” che accompagnano verso la
Grande Cascata di 78 metri ai piedi dei
monti Tifatini. Tutto inizia con la
Fontana del Canalone, detta anche
Cascata dei Delfini, perché l’acqua
sgorga dalla bocca di tre imponenti
delfini. Più elegante la Fontana di
Cerere o Zampilliera, in cui l’acqua
zampilla da due delfini, quattro tritoni
e dalla raffigurazione simbolica di due
fiumi. Ma più elaborata e suggestiva è
forse la Fontana di Venere e Adone, dove
l’acqua percorre una serie di dodici
rapide prima di tuffarsi in una vasca.
Il Parco comprende anche un Giardino
Inglese, voluto da Maria Carolina
d’Austria. Nel Giardino piante esotiche
e rare, finti ruderi e rovine
artificiali con statue provenienti dagli
scavi di Pompei completano la ricchezza
del Parco Reale che conserva il fascino
dei fasti di epoche passate, quando le
dame si facevano accompagnare in lunghe
passeggiate stringendo il braccio al
corteggiatore di turno.
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