Diario
di viaggio di un nostro lettore, che
come alcuni altri ci ha contattati per
veder pubblicato un proprio articolo,
anzi un vero e proprio diario di
viaggio. Un viaggio particolarmente
impegnativo ed interessante: da
Barcellona a Dakar, in moto.
Era giugno…comincia l’avventura:
24-07
alle ore 19 parto con la moto da casa e
salpo dal porto di Civitavecchia Roma
25-07
alle ore 15 arrivo al porto di
Barcellona (Spagna), viaggio tutto il
giorno e la notte e per riposarmi dormo
su una panchina di un autogrill.
26-07
alle 15,30 la nave salpa da Algesiras in
Spagna, direzione Tangeri in Marocco.
27-07
ore 13,30 sono ad Agadir in Marocco.
28-07
sosto a Bouydour in Marocco. La polizia
di notte nel deserto controlla, alla
luce di una candela il passaporto e i
documenti della moto, mi chiede che
professione esercito e poi annota tutto
su un foglio.
29-07
Nel deserto incominciano i primi
problemi: rimango più volte senza
benzina, ma ho l’aiuto di passanti che
mi forniscono qualche litro in cambio di
dollari o meglio ancora di euro.
In questa giornata valico il confine
della Mauritania e subito loschi
individui si avvicinano per chiedermi
del cibo; poi subentrano altre
difficoltà sulla pista di sabbia: mi
areno completamente per cui devo
ricorrere all’aiuto di individui locali
in cambio di 30 euro.
Continuo il viaggio sulla pista e più
volte mi insabbio; per uscirne devo
caricare il mezzo su un pick-up e il
tutto dietro pagamento di oltre 600
euro. Sembrerebbe che il popolo della
Mauritania, a differenza del medio
oriente, non aspetti altro che le tue
disavventure per spillarti soldi a
sbafo: un individuo, inizialmente, ha
avuto infatti il coraggio di chiedermi
addirittura 1.000 euro!!! Questa
imprevista situazione mi ha costretto ad
una sosta obbligata nel deserto e per di
più con un solo litro d’acqua da bere…
Riprendo il viaggio ed arrivo in serata
a Nouadhibou, sempre in Mauritania, dove
pernotto nel casolare di un campeggio in
compagnia di sgradevoli scarafaggi. Qui
faccio le prime conoscenze con persone
locali che mi offrono da mangiare ma con
molto garbo però rifiuto il loro cibo in
quanto vegetariano; lo avrei ugualmente
fatto per le precarie condizioni
igieniche. Da Barcellona in Spagna a qui
ho percorso in sei giorni 3900 km di
deserto, con tutte le difficoltà che
proprio non immaginavo.
01-08
Sono al confine della Mauritania
(località Rosso). I doganieri ed i
poliziotti del luogo mi vengono incontro
come sciacalli chiedendomi non solo i
documenti ma anche ed abusivamente del
denaro per espletare le operazioni di
sdoganamento. In un primo momento mi
rifiuto, mi arrabbio e mi scaglio su uno
di loro, ma tutto risulta inutile
perché, essendo solo, alla fine sono
costretto a pagare ben 30 dollari (il
tutto dovuto ad una corruzione
spaventosa tra civili e poliziotti)!!!
Mi rilasso aspettando il traghetto per
attraversare il fiume che deve condurmi
in Senegal (5 ore di lunga e stressante
attesa tra caldo, putridi odori e
l’insolenza dei locali).
Qui una scena mi colpisce ed
impietosisce: i poliziotti percuotono
bambini e donne con la cinta dei
pantaloni per allontanarli da noi
stranieri e, come se non bastasse, li
accompagnano con schiaffi, calci e
pugni.
Superato il fiume si presenta il solito
problema; stavolta però tiro fuori
solamente tre dollari ma i doganieri la
prendono come offesa e si accaniscono su
di me. Di tutto ciò si accorge un
poliziotto che interviene immediatamente
ed a questo punto ne scaturisce una
rissa tra agenti e civili. La tensione è
alta ed incalza la paura che potrebbero
farmi cadere dalla moto con conseguenze
che lascio a voi immaginare! Nella
confusione però, riesco a dileguarmi
insieme ad alcuni francesi che con la
loro utilitaria mi fanno da apripista.
In Senegal subito mi fermano due
poliziotti motociclisti a cui chiedo
informazioni generali riguardanti il
Paese. Essi mi assicurano che non ci
sono problemi, cosicché mi ritorna la
tranquillità e la voglia del viaggio.
Riprendo la marcia verso St-Louis
(Senegal) ma improvvisamente inizio a
piangere a singhiozzo forse per lo
stress accumulato a causa della fatica
del caldo, della sete, del vento ma
soprattutto per la gioia di essere
arrivato a destinazione “da solo”, con
una moto da strada, senza l’ausilio di
un navigatore satellitare e solo con la
forza di volontà. Rimasto isolato da
ogni contatto per quasi 4000 km di
deserto, mi vengo a trovare alla fine a
solo 200 km circa da DAKAR.
02-07-05
Sono a Dakar, la città è calda, umida e
molto caotica. Le persone mi accolgono
come un eroe applaudendomi e salutandomi
sia lungo le strade e sia dalle
macchine. Sono contento ed entusiasta
perché questo sembra essere il compenso
alla mia impresa che ha messo a dura
prova la mia resistenza fisica.
Purtroppo un ennesimo problema: devo
trovare a tutti i costi una nuova gomma
posteriore, logorata dal caldo e dalle
condizioni stradali.
Come faccio per farmi capire? Mi chiedo.
Mi rivolgo all’Ambasciata ma qui si
limitano a consigliarmi di imbarcare la
moto per Livorno e prendere l’aereo per
il ritorno; il tutto per una cifra
talmente alta e che di certo non avevo
preso in considerazione prima della
partenza!
Come se non bastasse ci si mette anche
il colpo di stato in Mauritania: il
nervosismo sale ma non demordo pensando
ai momenti più brutti del viaggio.
Riesco, così, con l’aiuto di un
poliziotto locale, dopo ben 7 ore, a
trovare una gomma usata e finalmente la
monto pagando 150 euro. Dal meccanico ci
accorgiamo di altro problema: la sabbia,
penetrando un pò dappertutto, (perfino
nel blocchetto della chiave di
accensione), ha creato una perdita di
olio della frizione. Risolvo
fortunatamente tutti i problemi grazie
all’aiuto di un ottimo meccanico
francese.
Queste disavventure hanno rafforzato in
me la convinzione di avere avuto un
Angelo Custode sempre dalla mia parte!
05-08
Parto da Dakar e ritorno percorrendo la
stessa strada e attraversando le stesse
dogane. L’esperienza maturata nel
percorso di andata mi ha messo in
guardia, cosicché riesco a passare con
un esborso totale di 10 dollari più
altri 10 euro.
06-08
Al crepuscolo arrivo al confine tra
Mauritania e Marocco, i controlli della
polizia della Mauritania vengono
espletati in una tenda da alcuni
militari in divisa ma scalzi ed adagiati
su brande tra mosche ed immondizia.
Finalmente arrivo alla dogana in
Marocco, bacio per terra perché la
sensazione che provo è quella di essere
arrivato a casa. Scambio alcune parole
ed instauro buoni rapporti con la
polizia: scattiamo foto, poi mi offrono
da dormire in una stanza per terra, ma
al caldo ed al riparo dal vento e dalla
sabbia.
07-08
Sosta nuovamente a Bouydour (Marocco)
08-08
Viaggio tutto il giorno, poi la notte mi
riposo per terra presso un benzinaio
locale (mi trovo ancora in Marocco).
Percorro l’autostrada in direzione Rabat
ed ecco che ancora accade
dell’incredibile: molte persone che
chiedono autostop, mi si parano davanti,
con conseguenti rischi per tutti e, per
completare l’opera, ci si mettono anche
una decina di cani in massa, che, al
solo pensarci, non so quale santo mi
abbia da loro protetto!!!
09-08
Sono in Spagna
10/15
Arrivo in Portogallo attraversando
l’Algarve con le sue splendide spiagge.
Qui incontro i primi italiani che
vogliono scattarmi delle foto dopo aver
saputo del giro che ho compiuto.
16-08
Fatima (Portogallo)
17-18
Spagna
19-08
Lourdes
20-08
Nave da Barcellona per Civitavecchia
(incontro con il mio amico Alberto)
21- 08
Rientro a Roma
N.B. Attualmente sto già vagliando
l’opportunità di intraprendere il
prossimo viaggio, probabilmente verso la
MONGOLIA attraversando la RUSSIA.
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