“Qui si soffoca” diceva Mozart
adolescente di Salisburgo e dei suoi
concittadini. Ansioso di correre a
conquistare il successo nelle grandi
capitali e nelle grandi corti europee:
Parigi, Londra, Vienna, Milano. Il padre
Leopold lo aveva abituato agli
spostamenti continui, tanto che si é
calcolato che Mozart trascorse un terzo
della sua vita in viaggio. Viaggi lunghi
e faticosi, ma molto remunerativi sul
piano della fama e del denaro. “Qui si
soffoca” diceva dunque di Salisburgo.
Eppure a Salisburgo tutto parla di Wolfi.
Le case, le vetrine, i palazzi, le
pasticcerie. E il suo ritratto celebre,
tra serio e burlesco, si affaccia
dappertutto, nella carta dorata dei
cioccolatini come nella custodia dei
violini. Una città dedicata a Mozart,
che vive nel culto di un figlio geniale
e lo celebra con una stagione di
altissimo livello per tutto il 2006, in
occasione del 250° anniversario della
nascita.
Wolfgang era nato qui nel 1756 nella
Getreidegasse in pieno centro, in una
casa borghese al numero 9, che si visita
con rispetto ammirato. Emerge la vita di
una famiglia del tempo, con le arcate a
piano terra riservate alle attività
commerciali, le facciate strette e tutte
sviluppate in verticale, scale ripide e
probabilmente, allora, fumo e sporco
dappertutto. Qui nacquero i sette figli
di Leopold, ma sopravvissero solo Wolfi
e Nannerl, la sorella amatissima, dotata
anche lei di un talento eccezionale. Il
museo all’interno della casa ci racconta
Mozart bambino, il suo violino da
concerto, il clavicordo, il pianoforte,
i ritratti più famosi, le lettere della
famiglia e poi i documenti dei suoi
rapporti con le istituzioni
salisburghesi, modellini di palcoscenici
e allestimenti delle sue opere più
famose.
L’infanzia fu segnata dai primi
entusiasmanti successi (a cinque anni
firmava la sua prima composizione) che
crearono una aura di fama intorno al
piccolo Mozart. Che tra l’altro non
aveva neppure bisogno di applicarsi
faticosamente allo studio: anzi, pare
che i genitori dovessero distrarlo di
tanto in tanto dalla sua passione per la
musica, tanto più che il piccolo
riusciva a comporre anche mentre era
occupato in altre attività, come ad
esempio il gioco del biliardo.
La fama cresceva dunque e, abbinata
all’ambizione del padre, doveva portare
a scelte audaci. “Aut Caesar aut nihil”
era il suo motto, presto trasmesso al
figlio. Da qui i numerosi viaggi per
affermarsi in tutta Europa. E, insieme
con i viaggi, il desiderio di una vita
sociale più prestigiosa a Salisburgo.
Nel 1773 i Mozart si trasferiscono nella
grande casa della Hannibalplatz, oggi
Makarplatz 8, aldilà del fiume. Il nome
“Casa del maestro di ballo” fu
beneaugurante: i Mozart vi portarono
l’abitudine di incontri conviviali con
amici musicisti, lezioni di musica per i
nobili della città, conversazioni
punteggiate da splendide esibizioni al
pianoforte e al violino. Qui Wolfgang
compose sinfonie, divertimenti,
serenate, concerti, “Il re pastore”,
l’”Idomeneo”. D’altra parte a Salisburgo
scrisse gran parte delle sue
numerosissime composizioni, 626 per
l’esattezza, di una varietà stilistica
incredibile. Tra queste molte opere di
musica sacra, come le famose Messe.
Nulla di strano in questo: Leopold era
il vice maestro di cappella della corte
arcivescovile e i principi arcivescovi
erano stati generosi committenti del
giovane musicista, oltre ad
avvantaggiarlo con l’esonero dal
servizio per la musica in Duomo, in modo
che la famiglia potesse viaggiare
liberamente.
Così la vita dei Mozart si intreccia con
la vita dei signori della città e
cercare le tracce di Mozart vuol dire
scoprire tutta Salisburgo. Fascino
architettonico, paesaggio morbido e
ondulato, un centro storico fiabesco ne
fanno uno dei luoghi più belli d’Europa
e uno dei patrimoni culturali mondiali,
sito dell’Unesco dal 1997. In alto, al
di là del labirinto di vicoli dove si
alternano case medievali e palazzi
barocchi, si eleva solenne la fortezza
Hohensalzburg, la più grande fortezza
ancora interamente conservata del centro
Europa. Simbolo di potere, fu costruita
nel 1077 all’epoca della lotta per le
investiture tra Papa e imperatore,
quando gli arcivescovi cominciarono ad
acquisire il titolo di principi
dell’impero. La ricchezza era garantita
già dal secolare commercio
internazionale del sale, il cosiddetto
“oro bianco”, da cui il nome Salzburg.
Sul “fiume del sale”, il Salzach, si
affacciano torrioni e terrazze che
costituiscono una vera cittadella,
ampliata nel corso dei secoli da
costruzioni concentriche. Una torre
campanaria, abitazioni, depositi, il
magazzino del sale, la torre degli eroi,
l’armeria, la torre dell’avvoltoio, un
cortile ombreggiato da un tiglio
antichissimo, una cisterna. In mezza
giornata si riesce a visitare tutta la
fortezza, avvolta spesso, sia d’estate
che d’inverno, in una leggera umida
nebbiolina. Di grande fascino la Galerie,
con i ritratti di tutti gli
arcivescovi-principi che contribuirono
ad erigere la fortezza e soprattutto la
Goldene Stube, la camera d’oro rivestita
da legno intagliato colorato e dorato,
con portali splendidamente decorati da
motivi floreali e una bellissima stufa
in maiolica appoggiata su leoni
accovacciati. Nei piani alti sono le
sale più sontuose, soffitti dorati,
colonne marmoree ritorte, musei di
statue e armature.
In basso, quando si scende dalla
fortezza con la funicolare o con una
lunga strada che tra torri e torrioni
giunge al centro della città, ci
attendono altre suggestioni: l’imponente
Residenz,
il palazzo dei Principi, piazze ornate
da fontane, cancellate e statue, il
celebre caffé Tomaselli del 1700,
numerose chiese costruite in stile
gotico e rimaneggiate in epoca barocca.
E di grande suggestione é sicuramente il
piccolo Petersfriedhof, il più antico
cimitero della città, romantico e pieno
di fiori, invitante nei suoi vialetti
tra lapidi incise e decorazioni a
riccioli di bronzo. Qui riposa Nannerl
Mozart, proprio vicino alla tomba di
Michael Haydn. Mentre Leopold e
Costanza, la vedova di Wolfi, riposano
più in là nel cimitero di San Sebastian,
immerso nel quartiere trafficato della
Linzer Gasse, eppure silenzioso e
tranquillo nella sua placida serenità.
Mozart 2006
Se la musica di Mozart risuona tutto
l’anno e tutti gli anni sotto il cielo
di Salisburgo, il 2006 sarà l’anno in
cui anche i profani impareranno a
conoscere i capolavori del genio, in
occasione del 250° anniversario della
nascita. Le celebrazioni durano un anno
intero con mostre, concerti ed eventi
mozartiani, che cominciano con la grande
festa cittadina dal 27 al 29 gennaio e
si protrarranno fino al dicembre
successivo. La serie di concerti “Best
of Mozart” é l’occasione migliore per
avvicinarsi alla sua grandezza: sono 30
concerti nella Sala Grande del Mozarteum
che raccolgono tutte le più famose arie,
divertimenti, sinfonie, ouverture. La
grande mostra “Viva! Mozart” allestita
al Museo di Salisburgo nella Neue
Residenz, espone attraverso dieci temi
principali, la vita di Mozart, che, con
una tecnica all’avanguardia, appare al
centro di incontri virtuali con la sua
famiglia, gli amici e gli stessi
visitatori.
La mostra “Suoni terreni e melodie
celestiale” nel Museo del Duomo ricorda
il periodo in cui Mozart fu organista
del Duomo, mentre nelle chiese più
importanti della città vengono eseguite
le composizioni di musica sacra.
Getreidegasse 9 e Makartplatz 8 sono gli
indirizzi di riferimento per conoscere
la vita dell’artista: nel corso del 2006
esposizioni speciali ripercorrono le
tappe fondamentali con gli itinerari dei
viaggi, le esecuzioni celebri, gli
incarichi di prestigio, fino al periodo
viennese. Il programma dettagliato con
tutte le date e gli eventi é al sito
www.mozart2006.net
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