Un
magnetismo intenso sembra aver legato
intellettuali del primo Novecento alle
placide distese ed ai monti inondati di
sole dell’Engadina. “Mi piacevano quei
nomi di una dolcezza strana che ricorda
l’Italia, Sils Maria, Silvaplana,
Crestalta, Celerina” così Proust in “Les
Plaisirs et les jours”. Marcel Proust fu
uno degli intellettuali europei
incantati dall’Engadina e dai suoi
panorami idilliaci. Magnetismo intenso e
insieme sintonia spirituale. Proust si
abbandonava al fluire delle onde sul
lago di Sils Maria al tramonto, mentre
il sole diffondeva un pulviscolo roseo
ed i ricordi potevano scorrere liberi.
“Il sole faceva passare l’acqua in tutte
le sfumature e il nostro animo in tutti
i piaceri”. Nietzsche invece sentì
un’altra sintonia con questa terra: come
lui inquieta e serena, aspra e
rilassante. “Per me è come se fossi
nella terra promessa!” Mentre detestava
il clima tedesco, umido e nebbioso
“veleno” per la sua salute, adorava e
sceglieva per le sue lunghe estati il
clima assolato e secco della valle dell’Inn.
Così l’Engadina è diventata nella sua
placida serenità, ben prima che la
mondanità ne facesse un punto di
riferimento mondiale, un crocevia
dell’intellighenzia europea del primo
‘900. La casa di Nietzsche in centro (un
centro davvero piccolo, viste le
dimensioni minuscole di Sils Maria) è
preceduta da un’aquila in bronzo simbolo
del filosofo. Qui trascorse tutte le
estati dal 1881 al 1888, vi concepì e in
parte compose le opere più importanti.
La sua stanza intatta racconta un arredo
semplice ed essenziale, da “filosofo”,
tutto differente da quello di
rappresentanza che arredava la casa del
“professore” Nietzsche a Basilea.
Sopravvivono scarni elementi: un sofà,
lo scrittoio, il letto, gli oggetti da
toilette e la tappezzeria verde, di quel
verde scelto appositamente dallo
scrittore per il suo riposo. Alle pareti
foto, manoscritti, lettere, in una
stanza le traduzioni delle sue opere in
tutte le lingue, comprese le
fondamentali traduzioni in lingua
italiana curate da Colli e Montinari. Se
la casa è un po’ un sacrario dove si
assapora la presenza del genio, altri
luoghi a Sils Maria rimandano al
pensiero di Nietzsche. Una lunga
passeggiata nella penisola di Chastè sul
lago porta al masso inciso con le parole
dello Zaratustra. Qui, tra la dolcezza
del bosco e l’abisso dell’acqua
profonda, Nietzsche immaginò il
manifesto dell’uomo capace di vivere al
di là del bene e del male, senza alcun
vincolo al di fuori di sé. Il primo
abbozzo riporta le parole: “Agosto 1881,
a Sils Maria, 6000 piedi sopra il
livello del mare e molto al di sopra di
tutte le cose umane”. All’uscita dal
paese in direzione di Silvaplana, un
grande sasso piramidale ricorda
l’intuizione dell’ “eterno ritorno”.
Passioni potenti ed emozioni tranquille,
come quelle che vive chi si avventura
sui sentieri in alto oltre i 1800 metri
di altezza di Sils Maria, verso la valle
di Fex o il ghiacciaio del Corvatsch.
Lassù, in una panoramica a 360 gradi, si
comprende tutto il fascino di questa
terra, punteggiata in basso da una
successione di laghi e circondata in
alto da picchi candidi dove per dieci
mesi all’anno splende il sole. Oggi ci
sono moderni mezzi di trasporto,
impianti efficientissimi di funivie,
seggiovie, cremagliere per arrivare
sulla cima, ma sopravvivono alternative
più romantiche. Impagabile per esempio
la passeggiata in carrozza a cavalli per
andare a Crastà, prima tappa della valle
di Fex, dove la scrittrice Rosetta Loy
ha il suo rifugio privato per la
villeggiatura estiva e che ha dedicato
molte pagine di “Cioccolata da
Hanselmann” all’incanto di questi
luoghi.
Atmosfere Belle Epoque
Mentre Nietzsche aveva scelto di
affittare una camera presso una famiglia
borghese, Hermann Hesse scelse un
soggiorno più prestigioso. Per anni,
tutte le estati, dal 1949 al 1961, fu
ospite dell’hotel più bello della zona,
un vero castello delle fiabe. Il
Waldhaus, alto tra i boschi con i suoi
torrioni, fu costruito nel 1908, quando
dominava il gusto degli hotel-castello
come il Suvretta House e il Badrutt’s
Palace di St Moritz. Erano il buen
retiro per l’alta borghesia e per la
nobiltà europea della Belle Epoque,
quando si trascorrevano intere stagioni
estive o invernali fuori casa, occupando
parecchie camere con bimbi, governanti e
servitù al seguito. La stessa
progettazione degli hotel più ricercati
prevedeva che, con l’apertura di porte
comunicanti, si potessero creare suites
come piccoli appartamenti con sale,
salottini e stanze da bagno. Hermann
Hesse non fu l’unico artista che scelse
il Waldhaus per i suoi soggiorni in
Engadina: gli fecero buona compagnia,
non solo idealmente, Thomas Mann,
Alberto Moravia, Marc Chagall, Theodor
Adorno che vi fu ospite
ininterrottamente dal 1955 fino al 1966.
Dall’anno della fondazione l’hotel ha
avuto molti ospiti illustri che, con la
cortesia del sig. Urs Kienberger,
proprietario e discendente dei
fondatori, si possono ancora
rintracciare nel registro degli ospiti.
Pazienza e attenzione portano a
rileggere nomi celebri: nel 1908 il
Conte Giuseppe Visconti di Modrone e il
principe Doria, dal 1908 al 1913 la
principessa Troubetzkoy, nel 1910 il
barone Alberto von Rothschild, nel 1918
e nel 1926 Carl Gustav Jung, nel 1927
Albert Einstein, nel 1928 Richard
Strauss, nel 1937 Vivien Leigh. Nei
primi anni dall’apertura dominano i
titoli nobiliari, compresi quelli delle
dame di compagnia e dei ministri delle
corti europee, poi cominciano ad
apparire gli ospiti americani, attori,
alti funzionari delle amministrazioni e
titolari di industria come Agnelli,
Pirelli, Bentley, Heidsieck, Thyssen,
Siemens. Li immaginiamo, almeno nei
primi decenni del secolo scorso,
impegnati nei passatempi preferiti dal
loro ceto sociale: tè danzanti, balli in
maschera, gite in barca, partite di
biliardo e piacevoli conversazioni tra
ospiti che avevano tutto il tempo, in
queste lunghe villeggiature, per
conoscersi e creare legami. Gli arredi
d’epoca, le vedute panoramiche sul
bosco, il salottino di lettura, le
grandi sale di conversazione, gli
originali lampadari liberty nei saloni e
lungo le solenni scalinate, fanno
rivivere l’atmosfera lontana di un’epoca
ancora ignara delle successive
disavventure del secolo.
Ancora oggi i ceti sociali si
intrecciano nelle passeggiate in
Engadina, dove nei sentieri lungo i
laghi si possono incontrare personaggi
famosi in cerca di discrezione, come la
gente semplice delle valli e i turisti
occasionali. Il saluto tipico che ci si
scambia nell’incontro è “Allegra”, un
augurio di buon umore e in fondo un
suggerimento per lo spirito.
A St Moritz il Museo
Segantini
Mondanità e cosmopolitismo di St Moritz
sono noti a tutti. Ma appena fuori
città, proprio di fronte al lago, il
Museo Segantini (via Somplatz 30), ci
ricorda che qui visse gli ultimi cinque
anni della sua vita Giovanni Segantini,
incantato come altri artisti dalle luci
e dall’intensità dei colori dell’Engadina.
Dal 1894, quando si trasferì a Maloja,
Segantini visse con la sua famiglia tra
queste montagne, passando da Soglio in
Val Bregaglia a Pontresina dove morì nel
1899. L’edificio circolare del Museo con
la cupola imponente richiama la forma
del padiglione progettato da Segantini
per l’Esposizione Universale del 1900,
che avrebbe dovuto ospitare il suo
Panorama dell’Engadina. Il Museo espone
sia le opere giovanili, sia le opere
della maturità, come “Ave Maria a
trasbordo” e il famoso trittico alpino
“La vita, la natura, la morte” oltre
alla collezione di Otto Fischbacher, e
si propone quindi come la più grande
collezione al mondo delle opere
dell’artista italiano.
La storia in un hotel
Il soggiorno al Waldhaus di Sils Maria è
un’esperienza indimenticabile per lo
stile e l’atmosfera che si assapora in
questo hotel-castello. Per conoscere la
storia dell’hotel e consultare
eventualmente il registro degli ospiti,
rivolgersi al Sig. Urs Kienberger
rappresentante della quarta generazione
dei proprietari o al cognato Sig. Felix
Dietrich-Kienberger. Hotel Waldhaus
Sils-Maria, tel.+41 (0) 81/8385100,
e-mail
mail@waldhaus-sils.ch
,
www.waldhaus-sils.ch
Altri grandi hotel in Engadina:
Il Badrutt’s Palace, celebre salotto di
St. Moritz, è un hotel di grande
tradizione sia per la stagione estiva
che per quella invernale. Con 165
camere, di cui 30 suite, ha ottenuto
l’ambito Five Diamond Award ed è membro
di Leading Hotels of the World e di
Swiss Deluxe Hotels. Splendido
all’interno l’esclusivo Caroli Health
Club tel. +41 81 83710 00,
www.badruttspalace.com
Il Kempinski Grand Hotel des Bains si
trova a St. Moritz Bad, circondato dai
boschi e offre numerose attività
all’aria aperta. Dispone di 184 camere e
suite e la più grande suite di tutta St.
Moritz, oltre ad un ampio centro
benessere. Tel. +41 81 838 38 38, e-mail
reservations.grandhoteldesbains@kempinski.com
-
www.kempinski.com
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