Un
cicloviaggio in Portogallo non può
essere né breve né facile, ma riserva
centinaia di chilometri e certi angoli
di una originalità che va oltre ciò che
può definirsi bello da vedere. Magari
semianonimo nel tratto che da Lisbona ci
ha portati fino a Viana do Castelo, ma
carino non appena si svolta all’interno
verso la bellissima Ponte de Lima e giù
a scendere su Guimaràes, Amarante e
Lamego. Collinare e tipicamente
agricolo, con tante immagini di un mondo
d’altri tempi e totalmente ripido e
vignaiolo non appena ci si avvicina alla
valle del fiume Douro, il regno del
Porto. Dai suggestivi borghi medioevali
del confine spagnolo tra foreste di
sugheri e campi coltivati in una
scacchiera a soffici tinte pastello si
entra nel Parque Natural da Vale do
Guadiana, dove lungo la strada si
incontrano le simpatiche Serpa e Mertola.
E proprio a Mertola tra Marzo e
Settembre si può ammirare il gheppio,
una varietà di falco che qui è visibile
malgrado sia in forte estinzione. Sono
stati posti nidi sotto il ponte che
attraversa il Ribeira de Oeiras. Si
arriva così a Vila Real de Santo
Antonio, regione dell’Algarve, come a
dire “turismo di massa”,anche se non
mancano gli angolini silenziosi come
Cacelha Vieha. Fate una sosta anche a
Faro, ha un bel centro storico ed in
giornata si può andare a Rocha da Pena,
21km. a nord-ovest dove una suggestiva
roccia calcarea di 500 metri è un
festival di flora e fauna. Crescono
sulle pareti orchidee, narcisi, cisti, e
ci sono volpi e manguste egiziane,
aquile reali, aquile di Bonelli e poiane
visibili da un sentiero di 5 Km. che
gira in tondo.
E mano a mano che la rotta si avvicina
al faro de Cabo de San Vicente il taglio
costiero si fa sempre più vertiginoso ed
i giochi di roccia e colore sempre più
belli. Ma la vera sorpresa è stato il
tragitto atlantico da qui a Setùbal, con
il Parque Natural do Sudoeste Alentejano,come
a dire 48 specie di piante endemiche
portoghesi e 200 specie di uccelli che
nidificano nelle sue scogliere. Città
tranquille, spiagge incantevoli come
quelle di Castelejo, Bordeira, Arrifana,
Monte Clerigo, Odeceixe: poco
turisticizzato o in via di
turisticizzazione, ed oceano per surfers.
Ed infine la penisola di Setùbal, con
quell’insenatura di Portinho da Arrabida
che tanto somiglia a Portofino e la
successione di calette del più
fotogenico che ci sia. Arrivati
all’imbarco di Cacilhas con Lisbona ad
attenderci dall’altro lato ci siamo
guardati un istante, io e Pietro, e
ridendo ed urlando abbiamo alzato le
braccia al cielo come ciclisti veri al
traguardo, 1.850 Km. in sedici giorni di
pedalate, una bella soddisfazione. E,
non paghi, il giorno prima del rientro
ci siamo spazzolati il circuito Lisbona
– Sintra – Cabo da Rocha – Cascais –
Estoril – Lisbona. Bellissimo girotondo
condensato dei più bei paesaggi costieri
e montani di questo appartato paese, con
il faro del “Cabo da Rocha”, il punto
più ad ovest del continente, ad
arricchire la mia collezione di “punti”
speciali. Le città sono la vera perla
lusitana, e tutta la coreografia e tutti
gli accessori che si portano al fianco
completano l’opera, piccole e grandi
cose conservate con cura più che
britannica. Insegne a cornice con
scritta a neon in corsivo, oppure in
vetro decorate a bronzina dorata.
Vetrine con montanti e rialzo in legno
lavorato, bottiglie di Porto a schiera e
baccalà appesi al legno traverso,
prosciutti ed insaccati ad incombere
all’interno sulle teste dei clienti.
Bar-trattoria col
bancone piastrellato ed i seggiolini
tondi infissi innanzi. Negozi di
barbiere stile liberty con seggiolini in
ferro e ceramica, maxi specchi e
divanetti d’attesa in pelle,
piastrelline decorate tutt’attorno.
Tramways a rotaia di costruzione San
Francisco fine ‘800 che passano a
malapena tra i vicoli dello storico
quartiere dell’Alfama tirati a lucido
come Rolls-Royce. Interi quartieri
nominati patrimonio culturale mondiale
dall’UNESCO,con quelle facciate
piastrellate così originali che con
fatica ne trovi di uguali. Oltre a
Lisbona non perdetevi Porto e Coimbra,
attraversate il Douro sul monumentale
ponte de Dom Luis I° e via nel quartiere
delle cantine dove sonnecchia il
prezioso nettare che ha fatto la fortuna
di questa città. L’interno prossimo al
confine spagnolo è sempre più un tuffo
nel Medioevo: borghi fortificati con
tanto di cinta muraria e castello,
strade strette ed acciottolate e casette
imbiancate sempre di fresco appiccicate
l’una all’altra sui tre lati. Elvas,
Estremoz, Monsaraz, Moura, Mertola,
Serpa, non perdetene nessuna, fanno
parte di un Portogallo che non ha uguali
altrove. E quando sarete giunti esausti
all’agognata Algarve saltate l’insulto
cementizio di Albufeira. Vila Real de
Santo Antonio, Cacelha Vieha, Tavira,
Lagos e soprattutto Sagres hanno
bellissime spiagge ed interessanti
scorci per i fotografi più esigenti.
Finite in bellezza con Setùbal e la sua
bellissima penisola e con la gita al
Cabo da Rocha, maestosa finestra sull
infinito dell’oceano per un grande
viaggio oltre le colonne d’Ercole.
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