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Vietnam, l’ultima rivoluzione

di A. M. Arnesano foto Giulio Badini

 

Non è proprio il caso di partire per il Vietnam portandosi dietro reminiscenze storiche o cinematografiche ormai datate: chi vi andasse per cercare i segni della guerra rimarrebbe sicuramente deluso. Non perché non vi siano, ma perché non fanno più parte del quotidiano e rappresentano ormai attrazioni che interessano soltanto i turisti. In questo lembo di sud-est asiatico, grande quanto l’Italia e confinante con Cambogia, Laos e Cina, si sono infatti consumate di recente e in breve tempo due grandi nemesi della storia: i soldati scalzi hanno battuto e umiliato la maggior potenza del mondo, ma poi i dollari si sono presi presto la rivincita. Oggi il paese vive una nuova rivoluzione, ma questa volta Marx, Lenin e compagni non c’entrano, anzi: è la corsa sfrenata da parte di una delle nazioni più povere verso il benessere capitalistico, dove i giovani partecipano in prima fila e con incredibile entusiasmo. A Ho Chi Minh, la capitale economica del Paese che al tempo del dominio francese si chiamava Saigon, come anche ad Hanoi, le auto, le moto, gli scooter e le biciclette invadono il centro nelle ore di punta, mentre giganteschi cartelloni pubblicitari hanno sostituito i cartelloni ideologici. Le città vivono freneticamente anche di notte: i locali trendy (c’è ne sono parecchi) vengono presi d’assalto dai teenagers, dove tra un cocktail, un drink e musica rap a tutto volume, aspettano l’alba. Proprio come da noi. D’altronde non poteva essere diversamente: dopo secoli di guerre, di fame e di stenti, di comunismo duro e puro, autarchico e repressivo, i vietnamiti ora hanno voglia di pace, di libertà e di benessere. Il famoso sentiero di Ho Chi Minh, che per decenni ha alimentato la guerriglia, oggi è diventato l’autostrada del contrabbando, per fornire alla gente i beni che chiede. Partire per il Vietnam cercando il passato (tra l’altro gran parte dei monumenti storici sono andati distrutti nei vari conflitti) vuole dire andare incontro ad un delusione assicurata: molto meglio allora cercare di capire le ragioni del presente, magari per evitare di ripetere in futuro errori tragici. Perché se una rivoluzione non insegna qualcosa, che rivoluzione è? Ovviamente sopravvive ancora anche un altro Vietnam, quello stupendo e affascinante della vecchia Indocina, dei mercati galleggianti nel delta del Mekong, delle risaie geometriche con le contadine dai cappelli conici di paglia, i bufali che tirano gli aratri, gli uomini scalzi con i bilancieri sulle spalle, le spiagge incantevoli e sterminate, le baie color smeraldo punteggiate da isole e scogli, le giunche policrome dei pescatori. Due mondi paralleli e complementari, almeno per il momento.

Da Hanoi al delta del fiume Mekong
Un viaggio ideale in Vietnam che consenta di ammirare gli aspetti principali del paese, toccandone i luoghi più celebri, inizia dalla capitale Hanoi. Situata nella parte settentrionale su un braccio del Fiume Rosso, la bella metropoli con un millennio di storia alle spalle che conserva ancora le caratteristiche architettoniche coloniali francesi dei primi del ‘900, è tutta da scoprire e da conoscere. Si prosegue attraversando campi di riso fino alla baia di Ha Long, punteggiata da migliaia di isolette e faraglioni, quindi in aereo si raggiunge Hue, l’antica capitale imperiale della dinastia Nguyen dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, di seguito il porto di Hoi An con gli edifici di stile cinesi che testimoniano il suo importante passato mercantile. Si prosegue poi per Danang, con i resti dell’antica civiltà Cham, e si raggiunge infine ancora in aereo Ho Chi Minh, la Saigon di ieri, cuore pulsante e anima del Vietnam, promotrice delle nuove tendenze culturali nonchè la maggiore città vietnamita costruita ricalcando le metropoli francesi al centro di una fertile pianura non troppo lontana dal mare, da dove si compirà un escursione in battello nel caratteristico delta del fiume Mekong, il dodicesimo fiume più lungo del mondo, che scorre attraverso la Cina, il Myanmar (ex Birmania), il Laos, la Cambogia, la Thailandia e il Vietnam per poi sfociare nel mare cinese, verso Yuannan.

 

 

 

NOTIZIE UTILI

Documenti: passaporto con visto
Valuta: Dong vietnamita
Lingua: francese, inglese, cinese e dialetti Khmer e Lao
Vaccinazioni: nessuna obbligatoria, ma è consigliata la profilassi antimalarica
Clima: il paese è diviso in tre parti dal punto di vista climatico. Nella parte nord del paese il clima è fresco da novembre ad aprile, mentre l’estate molto calda e umida, va da aprile ad ottobre. A sud invece è sub-tropicale, da dicembre ad aprile caldo umido e da marzo a novembre con piogge di breve durata.
L’operatore milanese Drive Out Viaggi - tel.02. 48.51.94.45, www.driveout.it , specializzato in viaggi a valenza culturale, propone partenze individuali settimanali, minimo due persone, garantite per tutto l’anno con voli di linea via Parigi, trasferimenti interni in aereo, minibus e auto privata, pernottamenti in albergo di buon livello in pensione completa, accompagnatore locale parlante italiano, quote da 2.190 euro. Inoltre, sempre in Vietnam, l’operatore propone altri due itinerari: uno di 16 giorni che, oltre all’itinerario di cui sopra, dedica alcuni giorni al contatto con le interessanti minoranze etniche del nord, ed un Vietnam-Cambogia di 15 giorni, che al percorso sopra descritto aggiunge anche la visita della monumentale Angkor, l’antica capitale dell’impero Khmer, e quella dell’attuale capitale cambogiana Phom Penh.
Per informazioni: www.vietnamtourism.com 


 
 

 

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