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Puglia: non solo mare 

di A. M. Arnesano foto Giulio Badini

 

Uno sguardo sulla parte più bianca e splendente della costa pugliese, quella tra Bari e Brindisi, non può che partire da Alberobello, il quale sul mare non è, ma i cui colori ne rappresentano il prologo naturale. Alberobello, dichiarato dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità” nel 1996, si trova nel cuore delle Murge ed è caratterizzato dalle famose abitazioni decisamente originali, i trulli: il paese, suddiviso in due piccoli rioni (Aia e Monti) ne vanta oltre mille, alcuni dei quali risalenti al 1600 e protetti come zona monumentale. Uniti a gruppi e allineati lungo stradine scoscese e tortuose, rendono il paesaggio urbano magico ed unico al mondo. Interessante è vedere dalle porte sempre aperte la loro struttura interna, composta da un vano centrale comunicante a mezzo di arcate con la cucina e le camere. Ma ciò che rende davvero suggestivo questo pittoresco centro è la parte esterna del trullo, costruita con piccole lastre di calcare, dette ‘chiancarelle’, sovrapposte a secco e terminanti a cupola conica; sul vertice fanno da ornamento una punta, una palla o una semisfera. Le pareti sempre imbiancate a calce spiccano sul grigio delle pietre dei tetti, sui quali molto spesso, si trovano disegni che rappresentano simboli primitivi, magici o religiosi. A forma di trullo è anche la chiesa di S. Antonio, situata nel rione Monti, mentre nella piazzetta dietro la chiesa madre troviamo il più alto dei trulli: lo svettante Sovrano, costruito su due piani.
Da Alberobello, attraverso un suggestivo paesaggio carsico fatto di ulivi e viti, ci spostiamo nella parte estrema delle Murge per raggiungere l’altro paese bianco altrettanto famoso, immerso tra uliveti secolari e collocato sopra tre colli, dei quali il più alto è occupato dal borgo medioevale: Ostuni, conosciuta ormai da tempo per il bianco splendore delle sue antiche case. Parrebbe però che nulla sia sfuggito al pennello purificatore, perché bianche sono anche alcune vecchie stradine e le orientali scalinate, tanto da rendere l’intero borgo candido come il colore del latte. Nel punto più alto la Cattedrale esibisce una bella facciata in stile gotico, mentre la marina, lontana 6 chilometri, si presenta con rive frastagliate su cui si inseriscono gli stabilimenti balneari ed i villaggi turistici. Raggiunto il mare, ritorniamo sui nostri passi, bordeggiando con calma i 20 chilometri di una costa su cui spuntano, quasi a ricordare l’atavico legame tra la terra e l’acqua, torri di vedetta e ruderi di castelli, ricordi del passato; tra tutti le rovine della romana Egnazia, largamente recuperate e aperte al pubblico. Si tratta di una delle zone archeologiche più interessanti della Puglia, sia per le sue dimensioni, sia per l’interesse storico. Egnazia era un centro importante della Messapia già prima dell’arrivo dei Romani, che la valorizzarono facendone un terminale della via Traiana che portava a Benevento. Grandi mura, di cui si riconosce il tracciato, circondavano la città, in parte anche sporgendosi a picco sul mare, mentre le vie interne recano ai luoghi socialmente più significativi, come il foro, l’anfiteatro, i tempietti della divinità. Da Egnazia, facciamo una piccola deviazione e percorriamo il breve tragitto che ci separa da Fasano, salendo verso l’interno attraverso la zona della Selva, una delle poche aree boschive di queste parti, e scendendo poi di nuovo verso il mare, per concludere con la zona delle grotte, di cui questa parte d’Italia è particolarmente ricca. Prima quella di Polignano a Mare, ampia caverna sul mare con i suoi effetti rosati, poi quelle di Castellana, che rappresentano un’autentica meraviglia per le loro formazioni rocciose ed alabastrine che si alzano da terra e discendono dal soffitto, disegnando nella penombra forme a volte delicate, a volte mostruose: le sue grandi sale, attrezzate per offrire improvvisi colpi d’occhio, lasceranno un ricordo vivissimo.
Proseguiamo verso sud, puntando al tacco d’Italia: il Salento, definito il balcone sul Mediterraneo. Circondato da due mari, l’Adriatico meridionale e lo Jonio occidentale, questo lembo di terra affascinante e misterioso è un concentrato di storie millenarie, grotte, dolmen e menhir. Qui molte civiltà, a partire da quella preistorica che sulle pareti della Grotta di Porto Badisco ha lasciato la miglior espressione dell’arte rupestre neolitica, si sono insediate, incontrate e scontrate. Da qui sono passati, arrivando appunto dal mare, cretesi, micenei ed elleni, portando prosperità, cultura e ricchezza, soprattutto dando vita ad una civiltà superiore a qualsiasi altro popolo italico di quell’epoca, tanto è vero che quando i Romani occuparono la zona si trovarono dinnanzi un territorio ricco d’arte e molto ben sviluppato. Poi fu la volta dei Bizantini, dei Normanni, degli Svevi e dei Turchi di Maometto II, i quali ultimi nel 1480 portarono terrore e distruzione, come testimoniano gli ottocento martiri di Otranto. Gli Spagnoli infine lasciarono un’impronta ancora oggi tangibile e peculiare: il barocco. Ci dirigiamo verso Lecce, cuore pulsante e aristocratico nonché capoluogo del Salento. Dopo una meritevole visita approfondita, la città può essere punto di partenza per due itinerari alla scoperta delle bellezze del comprensorio: il primo lungo la Riviera azzurra salentina, tra bianche rocce calcaree precipiti su un mare color cobalto, verso Otranto fino a Santa Maria di Leuca, proprio dove l’Adriatico finisce e si fonde con lo Jonio; il secondo addentrandosi nella Riviera nirentina sulla costa jonica che va da Nardò fino a Gallipoli, tra belle insenature e lunghe spiagge che profumano degli intensi odori della macchia mediterranea.


 

 

 

NOTIZIE UTILI

Dove dormire: al Relais Villa San Martino, immerso nel verde della campagna pugliese tra uliveti e trulli non distante dalle porte della barocca cittadina di Martina Franca e a 15 Km da Alberobello.
Dove mangiare: al ristorante il “Duca di Martina” a Martina Franca (TA), un locale esclusivo del Relais Villa San Martino dove si utilizzano prodotti locali di altissima qualità.
www.relaisvillasanmartino.com , e-mail: info@relaisvillasanmartino.com . Tel. 080/480 1026, fax. 080/480 5152
In Salento
Dove dormire
: al Borgo Cardigliano di Specchia (Le), si tratta di un “ecovillaggio” ricavato da un antico tabacchificio incastonato nella campagna del Salento, tra verdi ulivi e ginestre. Il ristorante annesso alla struttura offre sia piatti tipici della cucina salentina sia piatti classici e raffinati della cucina italiana.
www.cardigliano.it , e-mail: info@cardigliano.it . Tel/fax 0833/539599
Informazioni:
aptlecce@pugliaturismo.com  - www.pugliaturismo.com


 

 

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