Avete voglia di una vacanza al sole dei
tropici? Ma non una di quelle vacanze
che se per caso dimentichi a casa un
romanzo di almeno 472 pagine non sai
proprio come passare meta’ della
giornata, e neppure di quelle da monaco
trappista su di un atollo misura
standard con bungalow e pontile, e
logicamente neanche di quelle solo
palme, mangrovie, animazione forzata e
zero indigeni attorno. Se poi avete la
disgrazia come il sottoscritto di non
poter proprio stare fermi due giorni di
seguito, e magari siete appassionati
cicloviaggiatori bene, ho qui pronto
quello che fa per voi: l’arcipelago
delle Isole Seychelles, ed in
particolare le tre maggiori delle ben
115 che lo compongono, Mahè, Praslin e
La Digue. A torto considerate solo una
costosissima meta per miliardari snob e
sposi novelli a sbragare nel “viaggio
della vita”, a maggior torto considerate
solo in veste di sole e mare totale e
niente più, riservano invece soluzioni
che possono essere decisamente alla
portata economica dei più, in un
ambiente per nulla costretto alle sole
attività spiaggiofile o marinarecce, ma
che anzi, per chi come noi ama muoversi
col velocipede o fare escursioni a piedi
rappresentano quanto di meglio possa
offrire una destinazione da depliant
tropicale. L’ isola di Mahè, la
maggiore, è il regno degli
escursionisti. Numerosi i sentieri
segnati nel Parco del Morne Sechellois,
che con i suoi 903 mt. è la montagna più
alta. Un ambiente fresco in una
vegetazione dalle dimensioni, varietà e
colori come non avete mai visto. Però, a
mio parere, non è propriamente adatta
alle ciclopasseggiate. La sede stradale
è alquanto angusta, il flusso veicolare
leggero ma continuo, e le strade che in
più punti scavalcano le montagne hanno
pendenze sostenute da passo appenninico.
La vedrei meglio per quei cicloamatori
con testa e gambe da agonista che
debbono tirare al massimo ovunque essi
siano e che ogni inverno si concedono la
classica vacanza-allenamento alle
Canarie o a Sharm-El-Sheik, gente che
viaggia mezzo al seguito, anche perché
non esistono noleggi a Mahè. Sono un
reporter di cicloviaggi, sono qui
soprattutto per portare agli italiani le
strade di Praslin e La Digue, dove la
bicicletta è ormai parte integrante
dell’ arredamento urbano nonche’
principale mezzo di movimento per grandi
e piccoli, turisti o indigeni che siano.
Per il vero la prima non è poi
ciclisticamente così banale come la si
potrebbe pensare, ma diluendo le fatiche
tra una sosta e l’altra rinfrescandosi
nelle cristalline insenature che la
contornano, la giornata corre leggera da
Grande Anse fino all’ opposta Anse
Lazio, ed i corti strappi che si
incontrano sono fatiche fatte apposta
per raggiungere la spiaggia giusta e
riposarsi a maggior ragione.
Il valico
della “ Valle de Mai “ non e’ per tutti,
ma la visita della riserva naturale
omonima per ammirare le conturbanti noci
delle palme del “ coco de mer,“ unico
luogo al mondo dove crescono, vale ben
una fatica, sia essa di puro pedale o di
arrendevole manovra a spinta, ripagata
dall’opposta discesa all’ombra della
rigogliosa canopea. L’ isolotto di La
Digue, taglia 4000 x 2000 x 300 metri,
quattro auto, quattro ox-cart
(carri/taxi trainati da buoi) e Dio solo
sa quante biciclette e’ un mondo a parte
che assapori appena scendi dalla barca
che fa la spola con Praslin. La spiaggia
sotto il balcone, il rumore del mare nel
silenzio della notte e nel risveglio del
mattino, le docili ed ombreggiate strade
che menano a spiagge da cartolina, i
sentieri tra le naturali sculture di
granito di Anse Source d’ Argent, con le
loro metafisiche forme uniche al mondo
come uscite da un quadro del miglior
Salvador Dalì. Splendidamente isolati
dal mondo seppur in compagnia di questo
popolo simpatico e cordiale. Provate e
sappiatemi dire. Il passaggio aereo non
è più caro di un qualsiasi altro della
stessa lunghezza e molto economico se
prenotato con largo anticipo, ed il
pernottamento varia dai 60 Euro al
giorno mezza pensione all’ isola di Mahè
alle centinaia per i resorts più
esclusivi degli atolli privati. E
credetemi, anche la sola Mahè vale un
viaggio fin quaggiù. Il suo territorio
in generale, i colori e le varietà della
flora, i villaggi, il mercato di
Victoria e spiagge come Beau Vallon,
Anse Intendance, Baie Lazare, Anse
Royale, ed il bellissimo Parco Marino di
St. Anne raggiungibile in gita
giornaliera dal molo di Victoria dove
nuotare e fare snorkelling in un
ambiente grandioso, bastano ed avanzano
a riempire otto giorni ad un costo
accessibile. Dovunque sarete in ogni
caso lontani da ogni frenesia in un
sorprendente ambiente naturale, spesso
coinvolti in momenti di vita quotidiana
d’altri tempi, come la partecipata messa
della domenica mattina, il saluto dato a
chiunque si incroci, l’ inesistente
criminalità o le partite di pallone
nella frescura del tardo pomeriggio
finito il lavoro. Alle Seychelles il
mondo sta negli occhi di chi sa
contemplare la natura e le piccole cose
di ogni giorno, di chi ha capito quali
sono le cose vere della vita e di come
la vita dovrebbe essere.
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