Gli
intenditori le riconoscono bene.
Differenti da quelle delle Langhe, da
quelle toscane e trentine, le colline
del Trevigiano sono ripide, coniche,
terrazzate. La loro forma, plasmata da
un lavoro paziente di secoli, rende
molto difficile la meccanizzazione
durante la vendemmia. Così i grappoli
preziosi vengono raccolti a mano ad uno
ad uno nella prima fase di quella
precisa lavorazione che dà origine al
famoso Prosecco D.O.C.
Nelle colline che si stendono da
Conegliano a Valdobbiadene, difese a
nord dalle Prealpi bellunesi, a soli 50
km dal mare Adriatico e da Venezia, in
un triangolo ideale, chiuso a sud dai
bianchi ghiaioni del Piave, si snoda per
42 km la Strada del Prosecco. Una via
storica, perché è la prima strada del
vino italiana, creata nel 1966 su
ispirazione della Deutsche Weinstrasse
tra il Reno e la Mosella. Un clima
particolare, reso mite dal baluardo
delle montagne a nord e pungente
dall’aria di mare, e la composizione del
terreno determinano la coltivazione
ottimale del vitigno Prosecco. Secondo
una leggenda, i Romani lo avevano già
coltivato col nome di Pucino,
ricavandone un vino molto apprezzato
dall’imperatrice Livia Augusta. Oggi un
disciplinare rigoroso, controllato dal
Consorzio di Tutela del Prosecco,
costituito nel 1962, governa tutte le
fasi di produzione: dall’impianto dei
vigneti, alla vendemmia, alla
pressatura, alla fermentazione,
all’imbottigliamento. Ne risulta un vero
“re” della tavola, ben riconoscibile
nella versione spumante a bollicine, dal
profumo fruttato e colore paglierino
brillante, perfetto per accompagnare
brindisi e aperitivi, ma anche simbolo
di un nuovo stile di bere, informale e
moderno.
La lavorazione e il culto del vino
caratterizzano qui tutte le stagioni
dell’anno, invitando a piacevoli visite
con degustazioni in osteria come in
villa, così amate entrambe dalla civiltà
veneta.
In gennaio gli appuntamenti iniziano con
l’accensione simultanea dei “panevìn”, i
falò che con la direzione delle faville
annunciano i buoni auspici per il
raccolto. In primavera è il momento
delle Mostre del Vino per la
presentazione ufficiale dei prodotti
dell’ultima vendemmia. Conclusione di
questa fase é "Vino in Villa", l’ultima
domenica di maggio, nella suggestiva
cornice di Villa Brandolini a Solighetto,
sede del Consorzio, rossa come tutti i
possedimenti Brandolini, i grandi
feudatari della zona. Settembre si apre
con la Mostra Nazionale degli Spumanti,
nei saloni ottocenteschi di Villa dei
Cedri a Valdobbiadene, con lezioni di
enotecnici e sommelier.
Un
autunno ricco di manifestazioni
Ma è l’autunno la stagione dell’anno che
invita maggiormente a godere i colori e
i profumi della Marca Trevigiana, la
Marca “cortese e gioiosa et amorosa”
come amava definirla Monsignor della
Casa, che scrisse qui il Galateo, libro
cortese per eccellenza.
Tesori d’arte e di cultura sono diffusi
qua e là insieme con piacevolezze
gastronomiche.
A Treviso e dintorni si susseguono
mostre d’arte, eventi folkloristici e
sagre prelibate, che mettono in tavola
le specialità del territorio a base di
funghi, radicchio, asparagi, castagne.
Considerata povera, perché basata su
materie prime locali, la cucina
trevigiana è espressione di autentica
sapienza contadina, di equilibrio e buon
gusto: spiedi, umidi accompagnati da
fumanti polente, farciture di castagne
per oche e tacchini, minestre
depurative, tortelli e risotti alle
erbe.
Un itinerario lungo la Strada del
Prosecco porta a scoprire, nell’arco di
pochissimi chilometri, piaceri di relax,
gola e cultura. La punta est del
territorio è Conegliano, dove il suo
illustre cittadino Cima aveva
trasfigurato nelle pale d’altare proprio
il paesaggio riposante di queste
colline. In cima al castello fortificato
del X secolo, si scopre tutto il
panorama e il decoro urbano della tipica
“urbs picta” veneta: palazzi dell’antico
borgo in pietra scolpita, lunghi
porticati, il Duomo. Appena fuori
itinerario è Vittorio Veneto, formata
dai due borghi storici di Serravalle e
Ceneda: una grande compattezza
urbanistica intorno all’asse dei portici
caratterizza l’abitato di Serravalle, di
impronta cinquecentesca e ricca
tradizione mercantile. Spostandosi da
est a ovest, conviene fare una sosta,
dopo i laghetti di Revine a Refrontolo,
al Molinetto della Croda, romantico e
pittoresco, ancora in funzione con la
sua ruota gigante. Più oltre, sempre
bordeggiando le colline del Prosecco,
una sosta obbligata è all’Abbazia di
Follina. Con la donazione di Sofia da
Camino, nel 1170, fu ampliato un
monastero preesistente, per opera di
monaci cistercensi che lo resero centro
di vita spirituale e di lavoro: in
particolare, lavorazione della lana e
bonifica della zona di origine lacustre.
La scultura più bella e più venerata già
prima dell’anno mille è la Beata Vergine
di Follina in pietra grigia, posta in
una nicchia, che riconduce alle scuole
longobarde di Aquileia e Verona. Tutti i
paesini legati al torrente Soligo (Soligo,
Pieve di Soligo, Farra di Soligo,
Solighetto) sono semplici e tranquilli,
più noti per ottimi ristoranti e locande
che per tesori di arte.
Ultima tappa dell’itinerario, verso
ovest, è Valdobbiadene, l’antica
Duplavilis, tra i due rami del Piave,
distesa ai piedi dell’altopiano di
Pianezze, con ville, palazzi e
campanili. A pochi chilometri da
Valdobbiadene, oltre il grande ponte sul
Piave, comincia lo splendido territorio
di Asolo, Castelfranco, Possagno, patria
di Canova, Maser. Ma questo è un altro
itinerario.
10 anni con la Primavera del Prosecco
Il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene,
protetto dal Consorzio di Tutela, ha
ottenuto nel 1969 il riconoscimento
D.O.C. (denominazione di origine
controllata). La zona di produzione
comprende il territorio di 15 comuni. La
vite è coltivata ad un’altitudine
compresa tra i 50 e i 500 metri sul
livello del mare. All’albo D.O.C. sono
iscritti 3900 ettari di vigneto,
lavorati da più di 3000 produttori. Di
questi, 104 ettari, tutti in comune di
Valdobbiadene, appartengono alla
sottozona del Superiore Cartizze, un
sontuoso spumante molto pregiato, di
colore intenso, profumi ampi con una
gradevole nota di mandorle glassate al
retrogusto, adatto ai dolci della
tradizione.
Per informazioni: Consorzio
Tutela - Tel. 0438.83028 -
www.prosecco.it
-
cpcv@medianet.it
- Ottima per scoprire aziende e
territorio la Guida Touring “Turismo del
vino in Italia”
Nel 2005 l’articolato circuito
enoturistico sulle colline di Conegliano
e Valdobbiadene compie 10 anni e
festeggia con 300.000 enoturisti
italiani e stranieri. Coinvolti 400
aziende, centinaia di volontari, le
scuole del territorio. Gran finale a
giugno con “Calici di…vini”, le migliori
etichette dell’anno. 15 Mostre del Vino
si svolgono da aprile fino a giugno per
far vivere il Conegliano Valdobbiadene
Prosecco Doc - lo spumante più bevuto in
Italia - e gli altri grandi vini d’élite
del territorio, come il Cartizze, il
Colli di Conegliano, il Refrontolo
Passito, il Torchiato di Fregona.
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