Una delle immagini più stereotipate
dell’India, quella delle donne dagli
abiti coloratissimi e dai gioielli
raffinati, degli elefanti, dei cammelli
e delle città che sembrano emergere dal
deserto come da un sogno, coincide con
il Rajasthan, lo stato di nord-ovest
verso i confini con il Pakistan, grande
più dell’Italia e occupato in gran parte
dalla steppa e dal deserto del Thar: il
deserto più vivace e affollato del
mondo, dove basta qualche giorno di
pioggia per trasformarlo in un immenso
pascolo verde. Da qui sono passate per
secoli le carovane tra la Cina e il
resto dell’India per la Persia e l’Asia
minore, arricchendo i mercanti locali e
facendo splendide le sue città.
Rappresenta la regione indiana più nota
e battuta dal turismo, dove i tratti
comuni con l’India classica sono davvero
pochi. Si tratta dell’antica Rajputana,
la patria dei rajput, i figli del re,
valorosi e fanatici guerrieri medievali
che, per quasi un millennio, hanno
seguito un rigoroso codice d’onore, per
il quale era preferibile morire
piuttosto che arrendersi, e per le donne
suicidarsi piuttosto che cadere in
schiavitù; e dei mitici maharaja, ricchi
signori feudali che fino a mezzo secolo
fa hanno esercitato un potere assoluto
dalle loro sfarzose regge, oggi
trasformate in musei o alberghi di
lusso. La popolazione è formata da un
vero caleidoscopio tribale che affonda
le radici nella preistoria e che li
differenzia per i costumi, gli abiti, i
gioielli, la religione e l’artigianato.
Questa civiltà ha saputo produrre un
artigianato di pregio e una raffinata
architettura riscontrabile in templi,
moschee, monumenti funerari, fortezze
arroccate e lussuosi palazzi che
costituiscono la grande attrazione
turistica della regione, assieme agli
sgargianti abiti femminili ornati da
preziosi monili e agli immancabili
turbanti dai colori intensi e ai lunghi
baffi degli uomini, sempre rigorosamente
vestiti di bianco. I colori del deserto
sono gli stessi che si ritrovano nei
turbanti degli uomini e negli abiti
delle donne.
Un reportage fotografico nel Rajasthan
non mancherà mai di soggetti attraenti,
né di varietà cromatiche.
Un itinerario da Delhi a Jaipur
Un itinerario alla scoperta delle più
significative località di questa regione
ricca di fascino e di mistero non può
non partire dalla capitale Delhi, da
dove, dopo aver visitato i principali
monumenti, si prosegue per le successive
tappe, d’obbligo in un viaggio in questa
parte di India: Mandawa, la città
fortificata risalente al XVIII secolo e
fondata da ricche famiglie di mercanti
(visita alle haweli, le dimore dei
mercanti medievali completamente
affrescate); Bikaner, antica città
carovaniera nel deserto del Thar,
racchiusa entro le sue mura rosse;
Khimsar, da dove si effettuerà
un’escursione in fuoristrada ad un
villaggio dell’etnia bishnoi, la cui
religione si basa sull’estremo rispetto
della natura e dell’ambiente. Suggestiva
è poi la visita di Jodhpur, chiamata la
città blu per gli edifici rivestiti di
intonaco di questo colore; i templi
jainisti di Ranakpur; Nagada, antica
capitale che conserva templi finemente
cesellati; Udaipur, con il suo palazzo
reale adagiato sulle rive di un lago
color smeraldo. Ultime tappe a Pushkar,
importante centro di pellegrinaggio indù
e sede di un famoso mercato di cammelli;
infine a Jaipur, capitale storica del
Rajasthan, detta la città rossa per il
colore vivace dei suoi edifici, da dove
si effettuerà un’escursione a dorso di
elefante al poderoso Forte Amber. |
NOTIZIE UTILI
Proposta di viaggio - L’operatore
milanese “Drive Out Viaggi” (Tel.
02.48519445 -
www.driveout.it), specializzato in
viaggi a valenza culturale, propone in
Rajasthan un itinerario individuale di
13 giorni con partenze (minimo 2
persone) plurisettimanali per tutto
l’anno, con voli di linea Air India e
Swiss Air Lines dai principali aeroporti
italiani. La quota da 1.670 euro
comprende i voli, pernottamenti e prime
colazioni in alberghi di livello
elevato, compresi in diversi casi
antiche regge di Maharaja, le visite
previste e il trasporto su auto privata
con autista, con guida di lingua
italiana o inglese. Inoltre, Drive Out
Viaggi propone in India, con le stesse
modalità, altri cinque itinerari di
durata compresa tra 11 e 16 giorni,
dedicati rispettivamente alla natura e
ai parchi nazionali del nord-ovest,
all’India templare del sud, alle tribù
primitive dell’Orissa, all’ecoturismo
nel Kerala e ad arte e natura nel
Karnataca.
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