Il
curioso appellativo della cittadina
lombarda, posta a metà strada tra Milano
e Cremona, deriverebbe dal celtico “crem”,
cioè luogo elevato. Questa etimologia
del nome “Crema” deluderà certamente
molte persone che al solo sentirla
nominare si perdono in “golose”
fantasie. La città, infatti, come vuole
il suo nome, fu fondata sull’Isola
Fulcheria, emersa dalle paludi
dell’antico Lago Gerundo. Crema divenne
una città importante e un libero comune
soltanto nell’XI secolo, quando Matilde
di Canossa la cedette al Vescovo di
Cremona. Tra i personaggi celebri che
hanno lasciato il segno a Crema, c’è
Federico Barbarossa che, dopo un lungo
assedio, nel 1160, la distrusse per
ricostruirla 25 anni dopo. Restò sotto
il dominio di Venezia per tre secoli,
durante i quali trovò stabilità
politica. L’impronta veneta è
riconoscibile in vari luoghi cittadini,
tra i quali le mura che racchiudono,
ancora oggi, l’intatto centro storico.
Grande tradizione cremasca è Il Gran
Carnevale, una festa che oggi si
manifesta in tutto il suo vigore e le
cui origini risalgono addirittura al XV
secolo, quando la città era sotto il
governo della Serenissima.
Già da allora l’evento richiamava
numerose persone da tutto il
circondario. Ma il periodo d’oro del
Carnevale Cremasco si compie negli anni
’50: è, infatti, nel 1953 che, ad opera
del Comitato “Pro Crema”, il Carnevale
rinasce, dopo i difficili anni della
Guerra, e assume sempre maggiore
importanza riuscendo a coinvolgere
l’intera comunità locale, fino ad
assumere dimensioni regionali.
Il
Gadgèt: la maschera cremasca
La maschera del Gagèt è diventata
l’emblema del Carnevale Cremasco e apre
sempre la sfilata. L’origine della
maschera deriva dai campagnoli
impacciati che arrivavano in città per
andare al mercato con la curbèla (una
cesta) e l’oca, e che i cittadini
chiamavano ironicamente “gagi”. Il Gagèt
porta con sé sempre un’oca ed è vestito
con un abito nero (l’abito delle grandi
occasioni), vistose calze e coccarda
bianco rossa (i colori della città), un
cappellaccio, fazzoletto al collo,
guanti bianchi, calza i tradizionali
zoccoli di legno e porta con sé la
gianèta (un bastoncino). Il modo poco
disinvolto e goffo nel camminare e il
disagio dell’essere in città (poiché è
un contadino) fanno del Gagèt un
personaggio buffo.
Anche per quest’anno il Carnevale
Cremasco rappresenta un appuntamento
imperdibile e molto importante per la
cittadina lombarda e per le zone
circostanti.
Carri allegorici di proporzioni
gigantesche, clown, gruppi mascherati e
ancora…artisti di strada, giocolieri e
mangiafuoco animeranno la festa.
Numerose, inoltre, sono le iniziative
collaterali: visite guidate alla città,
mercatini dell’artigianato, percorsi
gastronomici, spazi gioco, trucchi e
spettacoli per i bambini e una Miss
Carnevale.
Il Grande Carnevale Cremasco,
organizzato con il patrocinio del Comune
di Crema e della Provincia di Cremona,
che ha avuto le sue prime manifestazioni
nelle domeniche del 23 e 30 Gennaio, si
conclude il 6 Febbraio con il seguente
programma: dalle 10 alle 19 bancarelle
per la degustazione e la vendita di
prodotti tipici locali (formaggio salva
con le tighe, i famosi tortelli
cremaschi con amaretti, cedro, mentino e
noce moscata), prodotti artigianali e
biologici. A partire dalle ore 14.30,
grande sfilata di carri a tema,
mascheroni a piedi e bande musicali. La
sfilata è movimentata da bande e gruppi
folkloristici. In Piazza Falcone e
Borsellino è allestita “L’Isola dei
Bambini” con clown e giochi per i più
piccoli.
Ore 17 (Piazza Garibaldi): premiazione
dei carri vincenti e di tutti i gruppi
partecipanti.
Ore 18: spettacolo pirotecnico “Gran
Baldoria di Carnevale”, con musica e
balli.
Il Carnevale rappresenta anche un modo
per conoscere la ridente cittadina ricca
di arte e cultura. Alle ore 10.30,
infatti, in Piazza Duomo, l’associazione
culturale “Il Ghirlo” organizza visite
guidate alla scoperta delle ricchezze
artistiche della città di Crema.
Alla scoperta della città
In un luogo ancora a grandezza d’uomo
come Crema si celano grandi tesori
artistici e culturali. Nel corso dei
secoli opere d’arte e testimonianze
hanno permesso di creare una città
particolare e ricca di significato. Il
centro storico è una specie di
gioiellino che si offre al visitatore in
tutta la sua lucentezza. Il fulcro è
rappresentato dalla Piazza del Duomo che
ospita molti luoghi simbolo della città
come la Cattedrale, il Palazzo Pretorio,
il Palazzo Comunale e il rinascimentale
Torrazzo. Il Duomo, in stile gotico
lombardo, opera dei Maestri Comacini,
risale al 1341. All’interno del Duomo
sono presenti notevoli dipinti (di Guido
Reni e del Civerchio) e sculture di vari
periodi, mentre nella Cripta si trovano
i resti della precedente Chiesa
distrutta dal Barbarossa. Al Palazzo
Pretorio è annessa la trecentesca torre
recante un bassorilievo con il Leone di
San Marco (da cui si intuisce la lunga
dominazione di Venezia). Il Palazzo
Comunale, invece, è un elegante edificio
rinascimentale (1525) con portico,
doppio ordine di finestre di tipo veneto
e stemmi degli antichi podestà.
Numerose sono le splendide chiese che
meritano di essere menzionate e nelle
quali sono custoditi affreschi di
notevole bellezza, come SS. Trinità (Via
XX Settembre), Madonna delle Grazie (via
Seminario), S. Giovanni Battista (via
Matteotti) e S. Benedetto (Piazza
Garibaldi). Le piccole vie e le
caratteristiche piazze pavimentate di
ciottoli sono incorniciate da graziosi
palazzi nobiliari.
Non è possibile tralasciare il Teatro
San Domenico, ricavato in un ex Chiesa e
annesso al Convento San Domenico. Ultimo
in elenco, ma non certamente per
splendore, è il Santuario bramantesco a
pianta circolare di Santa Maria della
Croce, risalente al 1493, che
costituisce senza dubbio un patrimonio
artistico di elevato valore per la città
di Crema. |