Il
Northem Cape, la provincia
settentrionale di nord-ovest del Capo,
costituisce la più ampia e la meno
popolata delle province amministrative
in cui è ripartito il Sud Africa, grande
da sola quanto un quarto di tutto il
paese. Il fiume Orange, il maggior corso
d’acqua sudafricano, ne costituisce un
po’ la spina dorsale, ma la sua enorme
estensione, che va dalle fredde e
nebbiose spiagge della costa occidentale
atlantica all’arido deserto del Kalahari
fino ai rilievi diamantiferi di
Kimberley, propongono un paesaggio
estremamente vario, dove si alternano
aspre catene montuose, praterie e savane
punteggiate da alberi di acacia e da
curiosi cespugli di aloe, nonché colline
disseminate di vigneti che producono
ottimi vini. Un tempo queste terre erano
il regno incontrastato dei Boscimani,
gli uomini della boscaglia, popolazione
nomade autoctona di bassa statura e
pelle giallastra, tuttora fermi ad una
tecnologia elementare e preistorica, che
vivono di caccia e di piante selvatiche.
Pressati dall’arrivo dei bianchi, per
mantenere la propria autonomia
preferirono ritirarsi a nord, nelle
aride plaghe del deserto del Kalahari,
lasciando però come testimonianza
stupende incisioni e pitture rupestri.
Il Northem Cape risulta una regione poco
battuta dal turismo. Un errore, poiché
possiede non poche attrattive e di
notevole rilevanza, come i giacimenti
superficiali e sottomarini di diamanti
sulla costa, l’incredibile ricchezza e
le peculiarità botaniche del Namaqualand,
con le sue spettacolari fioriture
primaverili, le suggestive cascate e le
gole d’Augrabies, e infine quel gioiello
naturalistico che è il parco nazionale
del Kalahari che, unito al confinante
parco del Botswana, forma una delle più
estese aree protette del continente, con
paesaggi, flora e fauna peculiari delle
zone secche.
Un
tour tra parchi e riserve
L’itinerario, della durata di dieci
giorni, parte da Upington, sede di una
delle cooperative vinicole più grandi
del mondo, per addentrarsi subito nel
Kgalagadi Trans Frontier park, nuovo
nome del Kalahari. Questo parco, situato
al confine tra Sud Africa, Namibia e
Botswana, offre confini aperti per la
fauna con il contiguo parco del Botswana
e, su una superfice grande come un
ottavo dell’Italia, forma uno dei
maggiori ecosistemi intatti del mondo.
Tra le celebri dune rosse del deserto
kalahariano si concentra infatti una
varietà incredibile di animali – in
pratica tutta la grande fauna africana,
esclusi elefanti e zebre – e di piante,
con non pochi endemismi, che con le auto
possono essere avvicinati fino a
brevissima distanza. Si passa quindi
all’Augrabies Fall national park, dove
il fiume Orange ha creato una profonda
gola di granito lunga 18 km, con una
serie di spettacolari rapide e cascate,
per un dislivello totale di 191 metri e
un salto unico di 75; l’area circostante
ospita numerosi animali, tra cui
antilopi e rinoceronti. Dopo Clanwilliam,
epicentro dei fiori selvatici del
Namaqualand e famosa per la produzione
del the roobois privo di caffeina e
tannino, si entra infine nelle impervie
montagne del Cedeberg per visitare la
Bushmans Kloof wilderness reserve, una
zona di elevato interesse paesaggistico,
faunistico e botanico, antico territorio
di caccia dei Boscimani. |